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Highlight finanziari

  • I ricavi totali conseguiti da Snam nel primo semestre 2015 ammontano a 1.837 milioni di euro, in aumento di 55 milioni di euro, pari al 3,1%, rispetto al primo semestre 2014. L’aumento è dovuto principalmente ai maggiori ricavi regolati (+48 milioni di euro; +2,7%) riferiti al settore distribuzione, che beneficia del contributo delle imprese entrate nel perimetro di consolidamento, e trasporto di gas naturale, in parte assorbiti dalla riduzione registrata nel settore stoccaggio. I ricavi totali al netto delle componenti che trovano contropartita nei costi4 ammontano a 1.763 milioni di euro, in aumento di 48 milioni di euro, pari al 2,8%, rispetto al primo semestre 2014. L’aumento è dovuto ai maggiori ricavi regolati (+41 milioni di euro; +2,4%) e non regolati (+7 milioni di euro; +20,6%) derivanti principalmente da proventi da cessione di gas naturale.
  • L’utile operativo5 del primo semestre 2015 ammonta a 1.012 milioni di euro, in riduzione di 32 milioni di euro, pari al 3,1%, rispetto al primo semestre 2014. I maggiori ricavi (+48 milioni di euro; +2,8%) sono stati più che assorbiti dall’aumento dei costi operativi (-42 milioni di euro; pari al 14,6%), a seguito principalmente dei prelievi di gas da magazzino a fronte delle cessioni di gas naturale riferite al settore trasporto, e della minore quota di oneri assorbiti dalle attività di investimento attribuibili al settore distribuzione, nonché dall’incremento degli ammortamenti di periodo (-38 milioni di euro; pari al 9,9%). Con riferimento ai settori di attività, la riduzione dell’utile operativo è attribuibile ai settori stoccaggio (-29 milioni di euro; -14,6%) e distribuzione di gas naturale (-9 milioni di euro; -3,5%). La riduzione registrata dal settore stoccaggio è dovuta principalmente ai minori ricavi regolati a fronte di un diverso profilo temporale degli stessi nel corso dell’anno, rispetto all’anno 2014, e alla riduzione dei ricavi non regolati. L’utile operativo registrato dal settore trasporto risulta invariato rispetto a quello conseguito nello stesso periodo dell’anno precedente.
  • L’utile netto del primo semestre 2015 ammonta a 612 milioni di euro, in aumento di 51 milioni di euro, pari al 9,1%, rispetto al primo semestre 2014. L’aumento è dovuto principalmente alla riduzione delle imposte sul reddito (+45 milioni di euro), attribuibile al venir meno, a seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale, dell’addizionale IRES (cosiddetta “Robin Hood Tax”), nonché ai maggiori proventi netti su partecipazioni (+20 milioni di euro) grazie al contributo degli asset recentemente acquisiti. All’aumento dell’utile netto ha altresì contribuito la riduzione degli oneri finanziari netti (+18 milioni di euro) a seguito principalmente della riduzione del costo medio del debito. Tali effetti sono stati parzialmente assorbiti dalla riduzione dell’utile operativo (-32 milioni di euro).
  • Il flusso di cassa netto da attività operativa (1.146 milioni di euro) ha consentito di finanziare interamente i fabbisogni connessi agli investimenti netti di periodo pari a 559 milioni di euro, e di generare un Free Cash Flow di 587 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto di 13.936 milioni di euro, dopo il pagamento agli azionisti del dividendo 2014 di 875 milioni di euro, registra un aumento di 284 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2014.
  • Gli investimenti tecnici del primo semestre 2015 ammontano a 487 milioni di euro6 (526 milioni di euro nel primo semestre 2014) e si riferiscono essenzialmente ai settori trasporto (278 milioni di euro), distribuzione (142 milioni di euro) e stoccaggio di gas naturale (62 milioni di euro).
  • Il titolo Snam ha chiuso il primo semestre 2015 con una quotazione (prezzo ufficiale) di 4,30 euro, in crescita (+4,6%) rispetto al 31 dicembre 2014. Dopo una crescita pressoché continua nella prima parte del semestre, il titolo Snam ha toccato nuovi massimi storici il 27 aprile 2015 (4,86 euro); successivamente, le quotazioni hanno evidenziato una graduale discesa, in linea con la dinamica del mercato. Trainati dal programma di acquisto di titoli pubblici da parte della BCE, i mercati azionari europei hanno evidenziato un notevole apprezzamento nel corso del primo semestre, sebbene nel secondo trimestre ci siano state alcune prese di beneficio essenzialmente attribuibili al deteriorarsi della situazione finanziaria in Grecia e dei conseguenti timori di uscita del Paese dall’eurozona. A fronte di mercati azionari in rialzo, il settore utilities (indice Stoxx Europe 600 Utilities; -1,4%), per via del proprio profilo notoriamente difensivo e anticiclico, ha sottoperformato l’indice generale europeo (indice Stoxx Europe 600; +11,3%).

4 Le principali componenti di ricavo che trovano contropartita nei costi sono relative a cessioni di gas naturale effettuate ai fini del bilanciamento del sistema gas e all’interconnessione.

5 L’utile operativo è analizzato isolando i soli elementi che hanno determinato una sua variazione. A tal fine, si evidenzia che l’applicazione della normativa tariffaria del settore del gas genera componenti di ricavo che trovano corrispondenza nei costi.

6 Il commento agli investimenti tecnici per settore di attività è fornito alla sezione “Andamento della gestione nei settori di attività”.