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La protezione della biodiversità

Capitolo La protezione della biodiversità 1/2 (Foto)

Nel 2016 sono stati completati i ripristini lungo i 172 km del metanodotto Zimella – Cervignano, che percorre le aree agricole di pianura tra Veneto e Lombardia.
Nello stesso territorio sono iniziati i lavori di rimozione di un tratto del metanodotto in dismissione “Tarvisio – Sergnano” per una lunghezza di circa 128 km.
Gli interventi ambientali effettuati hanno restituito i terreni al loro uso agricolo originario, ripristinandone la morfologia e la fertilità.

Snam considera particolarmente importante la salvaguardia del valore naturale dei territori interessati dalle proprie attività. Per questo nella fase di realizzazione delle opere attua le scelte progettuali più opportune per ridurre al minimo gli impatti sulla biodiversità e una volta che queste sono completate, mette in campo i ripristini ambientali e i progetti di monitoraggio svolti in accordo e in collaborazione con gli enti preposti.

L’obiettivo dei ripristini della vegetazione, in particolare dei rimboschimenti, non è la sola ricostituzione delle aree boschive, ma è la generale ricomposizione del paesaggio e la ripresa della funzionalità biologica delle aree vegetate, intese soprattutto nel loro ruolo di habitat faunistico con specifiche caratteristiche di biodiversità. Ai ripristini e rimboschimenti fa seguito l’esecuzione delle “cure colturali”, ovvero la cura e la manutenzione, per un periodo di almeno cinque anni, delle piantine messe a dimora.

I progetti di monitoraggio riguardano i tracciati di alcuni metanodotti che interferiscono, anche solo marginalmente, con gli ambiti territoriali naturali di valore faunistico ed ecologico e sono finalizzati alla verifica del processo di rinaturalizzazione delle aree interessate dai lavori, sulla base del confronto tra le condizioni dopo i ripristini (“post-operam”) e le condizioni originarie (“ante-operam”). I monitoraggi sono normalmente eseguiti per gli habitat più significativi individuati nella fase progettuale.

PERCORRENZA METANODOTTI IN SITI RETE NATURA 2000 (km)

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SITI NATURA 2000 INTERESSATI DALLA PERCORRENZA DEI METANODOTTI

Zone Protezione Speciale/Sito di interesse Comunitario

km

Bacini ex-zuccherificio di Argelato e Golena del Fiume Reno

2,130

Biotopi e Ripristini ambientali di Crevalcore

0,260

Biotopo “Le Poscole”

3,388

Cave Danesi

0,550

Greto dello Scrivia

1,111

Fiumara di Palizzi

0,380

Fiumara Amendolea

0,920

Totale

8,740

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MONITORAGGI E RIPRISTINI AMBIENTALI (km di rete)

 

2014

2015

2016

*

Superficie nuovi rimboschimenti: 74.400 m2

Ripristini

78

240

227

Nuovi rimboschimenti *

16

11

3,7

Cure colturali

124

140

98

Monitoraggi ambientali

1.055

1.009

565

La salvaguardia della biodiversità lungo il metadonotto “Brogliano-Schio”

La posa del metanodotto “Brogliano – Schio (DN 250)” si è sviluppata in provincia di Vicenza, per una lunghezza di circa 15 km, interessando i territori comunali di Brogliano, Cornedo Vicentino, Monte di Malo, Malo, San Vito di Leguzzano e Schio. La tubazione ha sostituito quella esistente, risalente agli anni ‘50 e che verrà messa fuori esercizio e rimossa dal sito.

Il metanodotto attraversa per circa 3,4 km il Sito di Importanza Comunitaria (SIC) IT3220039 Biotopo “Le Poscole”, nei territori comunali di Cornedo Vicentino e Monte di Malo. I lavori hanno interessato anche habitat tutelati: prati naturali e seminaturali da sfalcio ascrivibili all’habitat 6510 “Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis)”. Tali formazioni prative sono protette perché ambienti seminaturali allo stato erbaceo e non trasformati in coltivi o abbandonati all’imboschimento spontaneo.

Al fine di salvaguardare la biodiversità di tali superfici prative l’intervento ha comportato un’accurata protezione dei cotici erbosi tramite il taglio e conservazione delle zolle erbose e il loro riposizionamento a fine lavori.

La zollatura dei prati è stata eseguita per una area di circa 15.000 metri quadrati. Le zolle erbose sono state deposte esternamente all’area di taglio, conservate e opportunamente protette per tutto il periodo lavori. Al termine dei lavori le zolle sono state riposizionate, ripristinando la copertura erbacea dei tratti e il loro specifico ruolo naturale. Attraverso i processi di disseminazione spontanea, il cotico erboso si ricomporrà pienamente nel periodo primaverile successivo.

GRI-G4:EN11,EN12,EN13