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18 Garanzie, impegni e rischi

Le garanzie, impegni e rischi, di importo pari a 3.778 milioni di euro (4.334 milioni di euro al 31 dicembre 2015), si analizzano come segue:

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(milioni di €)

31.12.2015

30.06.2016

(*)

Al 30 giugno 2016 sono in essere manleve rilasciate a Eni nell’interesse di Snam per un importo pari a 2 milioni di euro.

Garanzie prestate nell’interesse:

124

123

- di imprese controllate

124

123

Impegni finanziari e rischi:

4.210

3.655

Impegni

1.907

2.380

Impegni per l’acquisto di beni e servizi

1.898

2.374

Altri

9

6

Rischi

2.303

1.275

- per beni di terzi in custodia

2.210

1.182

- per risarcimenti e contestazioni

93

93

 

4.334

3.778

Garanzie

Le garanzie prestate nell’interesse di imprese controllate (123 milioni di euro) si riferiscono principalmente a manleve rilasciate a favore di terzi per partecipazioni a gare ed affidamenti relativi al servizio di distribuzione del gas naturale (68 milioni di euro) e a garanzia di buona esecuzione lavori (54 milioni di euro).

Impegni

Al 30 giugno 2016 gli impegni assunti con fornitori per l’acquisto di attività materiali e la fornitura di servizi relativi agli investimenti in attività materiali e immateriali in corso di realizzazione ammontano complessivamente a 2.374 milioni di euro (1.898 milioni di euro al 31 dicembre 2015).

Gli altri impegni si riferiscono a pagamenti minimi futuri relativi alle operazioni di leasing operativo non annullabili (6 milioni di euro, di cui 5 milioni di euro scadenti entro l’esercizio successivo e 1 milioni di euro tra uno e cinque anni).

Si segnala inoltre che, con riferimento alla società TAP, gli accordi contrattuali prevedono che i soci siano responsabili del finanziamento del progetto per l’esportazione del gas nell’Europa occidentale, in ragione della quota azionaria posseduta, sia attraverso lo Shareholders’ Loan sia attraverso la sottoscrizione di aumenti di capitale, fino all’entrata in funzionamento del gasdotto, nonché in caso di espansione della sua capacità.

Rischi

I rischi per beni di terzi in custodia, di importo pari a 1.182 milioni di euro (2.210 milioni di euro al 31 dicembre 2015), riguardano circa 6,5 miliardi di metri cubi di gas naturale depositato negli impianti di stoccaggio dai clienti beneficiari del servizio. L’importo è stato determinato valorizzando i quantitativi di gas depositato al costo medio delle giacenze, pari a circa 0,18 euro per standard metro cubo (0,26 euro per standard metro cubo al 31 dicembre 2015).

I rischi per risarcimenti e contestazioni, di importo pari a 93 milioni di euro (parimenti al 31 dicembre 2015), sono relativi a oneri risarcitori possibili ma non probabili in conseguenza di controversie legali in atto, con bassa probabilità di verifica del relativo rischio economico.

GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI

Le politiche di gestione e monitoraggio dei principali rischi finanziari sono indicate al capitolo “Fattori di incertezza e gestione dei rischi” della Relazione intermedia sulla gestione.

Valore di mercato degli strumenti finanziari

Di seguito è indicata la classificazione delle attività e passività finanziarie, valutate al fair value nello schema della situazione patrimoniale - finanziaria secondo la gerarchia del fair value definita in funzione della significatività degli input utilizzati nel processo di valutazione. In particolare, a seconda delle caratteristiche degli input utilizzati per la valutazione, la gerarchia del fair value prevede i seguenti livelli:

  • livello 1: prezzi quotati (e non oggetto di modifica) su mercati attivi per le stesse attività o passività finanziarie;
  • livello 2: valutazioni effettuate sulla base di input, differenti dai prezzi quotati di cui al punto precedente, che, per le attività/passività oggetto di valutazione, sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (in quanto derivati dai prezzi);
  • livello 3: input non basati su dati di mercato osservabili.

In relazione a quanto sopra, la classificazione delle attività e delle passività valutate al fair value nello schema di situazione patrimoniale - finanziaria secondo la gerarchia del fair value ha riguardato gli strumenti finanziari derivati al 30 giugno 2016 classificati a livello 2 ed iscritti alla nota n. 8 “Altre attività correnti e non correnti“ (35 milioni di euro).

Contenziosi e altri provvedimenti

Snam è parte in procedimenti civili, amministrativi e penali e in azioni legali collegate al normale svolgimento delle sue attività. Sulla base delle informazioni attualmente a disposizione, e tenuto conto dei rischi esistenti, Snam ritiene che tali procedimenti e azioni non determineranno effetti negativi rilevanti sul proprio bilancio consolidato. Di seguito è indicata una sintesi dei procedimenti più significativi per i quali si sono verificati sviluppi di rilievo rispetto a quanto rappresentato nella Relazione finanziaria annuale 2015, compresi i nuovi procedimenti e i procedimenti chiusi.

Contenzioso penale

Snam Rete Gas S.p.A. - Procedimento penale Badia Tebalda (AR)

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo ha aperto un procedimento penale, nei confronti di Snam Rete Gas per una presunta violazione del vincolo paesaggistico ambientale, in relazione a dei lavori di riapertura della rete effettuati sul metanodotto nel Comune di Badia Tedalda (AR), effettuati senza le necessarie autorizzazioni. La Società assicura l’attività di collaborazione con le Autorità.

Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI)

Snam Rete Gas S.p.A. - Deliberazione n. 9/2014/S/gas - Avvio di un procedimento sanzionatorio nei confronti di Snam Rete Gas S.p.A. per inosservanza della Deliberazione 292/2013/R/gas

Con Deliberazione n. 9/2014/S/gas, pubblicata in data 27 gennaio 2014, l’AEEGSI ha disposto l’avvio di un procedimento sanzionatorio nei confronti di Snam Rete Gas S.p.A. per inosservanza della deliberazione 292/2013/R/gas. Il procedimento è volto ad accertare l’esistenza o meno di ritardi negli adempimenti connessi al recepimento delle modifiche del Codice di Rete stabilite con Deliberazione 292/2013/R/gas, in materia di settlement ovvero determinazione delle relative partite fisiche ed economiche del bilanciamento del sistema del gas. In data 11 luglio 2016, l’Autorità ha fatto pervenire la Comunicazione delle Risultanze Istruttorie ( C.R.I.). La Società ha richiesto l’assegnazione di termini per la produzione di memoria difensiva e per la successiva audizione.

Stoccaggi gas Italia S.p.A. - Consorzio Gas Tera e Consorzio Gas Tera PMI/AEEGSI/Stogit S.p.A.

Con ricorso notificato il 15 giugno 2016 i Consorzi Gas Tera e Gas Tera PMI hanno impugnato la Delibera n. 180/2016/R/gas, pubblicata in data 15 aprile 2016, avente ad oggetto “Determinazioni a seguito della sentenza del TAR Lombardia n.1124/2015”, con la quale l’Autorità ha richiesto a Stogit, a seguito del deposito della sentenza predetta (avverso la quale pendono tre distinti appelli avanti il Consiglio di Stato, nei quali Stogit è ritualmente costituita), di comunicare ai soggetti investitori ex D. Lgs. n. 130/2010 gli importi riconosciuti (differenza tra Cfix e Cfixmkt) dall’Autorità ai soggetti cui detti investitori abbiano ceduto capacità di stoccaggio per l’A.T. 2013/2014, secondo quanto stabilito dalla Delibera n. 144/2014/R/gas. Gli importi sono stati erogati dall’allora Cassa Conguaglio Settore Elettrico (CCSE) a Stogit a dicembre 2014 e da questi riversati prontamente agli aventi diritto secondo la citata Delibera. Nell’assunto dei ricorrenti, Stogit avrebbe pagato ad un creditore apparente, attesa la pendenza del giudizio avverso la citata Delibera n. 144/2014/R/gas, conclusosi con la sentenza n. 1124/2015 che ha stabilito che siano i cedenti e non i cessionari di capacità ad aver titolo ad incassare tali importi. I ricorrenti hanno chiesto in via cautelare la dichiarazione di nullità o, in subordine, l’annullamento della Delibera impugnata, chiedendo di conoscere se è loro l’onere di recuperare il credito da indebito soggettivo nei confronti dei terzi cui l’importo dovuto ai ricorrenti è stato erroneamente pagato. All’udienza camerale del giorno 8 luglio 2016, i Consorzi ricorrenti hanno rinunciato alla domanda cautelare; l’udienza di merito verrà celebrata alla fine di gennaio 2017.

Contenziosi fiscali

Italgas S.p.A. - Imposte dirette e indirette

Con riferimento alla verifica fiscale generale relativa al periodo d’imposta 2009, effettuata da funzionari dell’Agenzia delle Entrate (Direzionale Regionale del Piemonte, Settore Controlli e Riscossione, Ufficio Grandi Contribuenti) conclusasi in data 7 dicembre 2012 con il rilascio del Processo Verbale di Constatazione, sono stati formulati rilievi, che determinano maggiori imposte ai fini IRES, IRAP e IVA pari complessivamente a circa un milione di euro, oltre interessi e sanzioni.

A dicembre 2014 sono stati notificati gli avvisi di accertamento per IRES, IRAP e IVA e la Società ha presentato istanza di accertamento con adesione.

Il procedimento si è chiuso con esito negativo e la Società, in litisconsorzio con Eni S.p.A. limitatamente all’avviso concernente l’IRES, in data 28 maggio 2015, ha proposto ricorso innanzi alla Commissione Tributaria Provinciale di Torino, contestando, peraltro, unicamente i rilievi relativi, rispettivamente, all’indebita deduzione di imposte da sanatorie estere ed agli oneri non inerenti. Contestualmente, sono stati effettuati pagamenti per circa 777 mila euro complessivamente, utilizzando in misura corrispondente il fondo rischi precedentemente accantonato. In data 23 giugno 2016, la Commissione Provinciale di Torino ha accolto i ricorsi proposti nel mese di maggio 2015.

GNL Italia S.p.A. - Tributi locali

In data 20 maggio 2016 il Comune di Portovenere ha notificato un avviso di accertamento a GNL Italia S.p.A. in relazione alla TARI 2015, per un ammontare di circa 63 mila euro. L’accertamento è stato impugnato in Commissione Tributaria ed è stato effettuato un accantonamento al fondo rischi ed oneri per contenzioso tributario. Si segnala, altresì, che analogo avviso emesso dallo stesso Comune di Portovenere per la TARSU 2014 è stato annullato dalla Commissione Tributaria Provinciale di La Spezia con sentenza del 5 maggio 2016.

Altri impegni e rischi

Gli altri impegni e rischi non valorizzati sono i seguenti:

Impegni derivanti dal contratto di acquisto da Eni di Italgas e Stogit

Il prezzo determinato per l’acquisizione di Italgas e Stogit è soggetto a meccanismi di aggiustamento sulla base degli impegni presi in sede di perfezionamento dell’operazione e destinati ad operare anche successivamente alla data di esecuzione.

Acquisizione di Italgas

Al 30 giugno 2016, gli impegni residui risultanti dai suddetti accordi riguardano l’adeguamento del prezzo di acquisto di Italgas al fine di considerare una parte dei benefici/costi derivanti dalla vendita di immobili di proprietà Italgas, non più funzionali all’attività della stessa. A tal fine si segnala che, contestualmente all’operazione di separazione di Italgas da Snam e subordinatamente all’efficacia della stessa, saranno oggetto di trasferimento in capo alla Società Beneficiaria ITG Holding, i diritti e gli obblighi in capo a Snam in relazione al Complesso immobiliare Roma Ostiense rinvenienti da precise pattuizioni contrattuali nel contesto dell’acquisto da Eni dell’intero capitale di Italgas avvenuta nel 2009.

Per maggiori informazioni, si rimanda al Documento Informativo relativo alla scissione di Snam a favore di ITG Holding, redatto ai sensi dell’art. 70 del Regolamento Consob, disponibile sul sito internet di Snam (www.snam.it, nella sezione “Etica e Governance Assemblee degli Azionisti”).

Acquisizione di Stogit

Al 30 giugno 2016 gli impegni residui risultanti dai suddetti accordi riguardano meccanismi di hedging predisposti al fine di mantenere in capo ad Eni i rischi e/o benefici che possano derivare: (i) dall’eventuale valorizzazione del gas di proprietà Stogit al momento del trasferimento delle azioni diversa da quella riconosciuta dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI) in caso di cessione anche parziale dello stesso, qualora determinati quantitativi dovessero diventare non più strumentali alle concessioni regolate e quindi disponibili per la cessione; (ii) dall’eventuale cessione di capacità di stoccaggio che dovesse eventualmente rendersi liberamente disponibile su base negoziale e non più regolata, ovvero dalla cessione di concessioni tra quelle in capo a Stogit al momento del trasferimento delle azioni che dovessero eventualmente essere dedicate prevalentemente ad attività di stoccaggio non più soggetta a regolazione.

Con riferimento all’adeguamento del prezzo di acquisto di Stogit al fine di tenere conto del differente valore, rispetto alla data di trasferimento delle azioni, riconosciuto dell’AEEGSI ai quantitativi di gas naturale di proprietà di Stogit ricompresi tra le attività che compongono la RAB (Regulatory Asset Base), si evidenzia che a seguito all’approvazione in via definitiva da parte dall’AEEGSI delle tariffe di stoccaggio per l’anno 2015, si è proceduto al conguaglio a favore di Eni, a titolo di adeguamento prezzo, di un importo pari complessivamente a 6 milioni di euro.