Rischi strategici

Rischio regolatorio e legislativo

Il rischio regolatorio e legislativo per Snam è connesso alla regolamentazione delle attività nel settore del gas. Le decisioni dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) e National Regulatory Authority dei Paesi in cui operano le società consociate estere, la normativa in materia europea e nazionale e, più in generale, la modifica del contesto normativo di riferimento, possono avere un impatto significativo sull’operatività, i risultati economici e l’equilibrio finanziario della Società.

Non è possibile prevedere l’effetto che futuri cambiamenti nelle politiche legislative e fiscali potrebbero avere sul business di Snam e sul settore industriale in cui opera.

Considerando la specificità del business e l’ambito in cui Snam opera, particolare rilievo assume l’evoluzione del contesto regolatorio in materia di criteri per la determinazione delle tariffe di riferimento.

Rischio macroeconomico e geo-politico

Per la specificità del business in cui Snam opera, rilevano anche i rischi connessi all’instabilità politica, sociale ed economica nei paesi di approvvigionamento del gas naturale, riconducibili principalmente al settore del trasporto del gas. Gran parte del gas naturale trasportato nella rete nazionale italiana di trasporto viene importato da, ovvero transita attraverso, Paesi compresi nell’area MENA (Middle East and North Africa, in particolare Algeria, Tunisia, Libia e, in ottica TANAP-TAP, la Turchia congiuntamente agli Stati che si affacciano sul Mediterraneo Orientale) e nell’ex blocco sovietico (Federazione Russa, Ucraina, e in futuro, Azerbaijan e Georgia), realtà nazionali soggette a instabilità sotto il profilo politico, sociale ed economico, e che potrebbero evolvere in potenziali futuri scenari di crisi.

In particolare, l’importazione e il transito di gas naturale da/e attraverso questi Paesi, sono soggetti a un ampio novero di rischi, tra i quali: terrorismo e criminalità comune, alterazione degli equilibri politico-istituzionali; conflitti armati, tensioni socio-economiche ed etno-settarie; agitazioni e disordini; legislazione carente in materia di insolvenza e protezione dei creditori; limitazioni agli investimenti e all’importazione ed esportazione di beni e servizi; introduzione e aumenti di imposte e accise; imposizione forzata di rinegoziazioni dei contratti; nazionalizzazione dei beni; cambiamenti nelle politiche commerciali e restrizioni monetarie.

Qualora uno Shipper che si avvale del servizio di trasporto attraverso le reti di Snam non possa effettuare l’approvvigionamento o il traporto di gas naturale da/o attraverso i suddetti Paesi a causa di tali condizioni avverse, o subisca comunque l’influsso di tali condizioni avverse, ovvero in misura da determinare o incentivare una conseguente incapacità di adempiere alle proprie obbligazioni contrattuali nei confronti di Snam, si potrebbero avere effetti negativi sull’attività e sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo Snam.

In aggiunta, Snam è esposta a rischi di natura macro-economica derivanti da dislocazione o tensione sui mercati finanziari o situazioni derivanti da fenomeni esogeni, che potrebbero ripercuotersi sulla liquidità e accessibilità ai mercati finanziari.

Rischio commodity connesso alle variazioni di prezzo del gas

Con riferimento al rischio connesso alle variazioni di prezzo del gas naturale, in virtù del quadro regolatorio vigente, la variazione del prezzo del gas naturale a copertura del gas per autoconsumi e perdite di rete non rappresenta un fattore di rischio rilevante per Snam, poiché tutto il gas per attività strumentali è fornito dagli Shipper in natura. Simili coperture di rischio sono garantite dalle regolazioni dei Paesi dove operano le consociate estere o dai relativi contratti di trasporto. Tuttavia, relativamente all’attività di trasporto, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha definito, a partire dal terzo periodo di regolazione 2010-2013, le modalità di corresponsione in natura, da parte degli utenti del servizio all’impresa maggiore di trasporto, dei quantitativi di gas a copertura del Gas Non Contabilizzato (GNC), dovuti in quota percentuale dei quantitativi rispettivamente immessi e prelevati dalla rete di trasporto. In particolare, l’ARERA con delibera (514/2013/R/gas) ha definito il livello ammesso del GNC tenuto conto del valore medio registrato negli ultimi due anni e ha deciso di mantenere fisso detto valore per l’intero periodo di regolazione al fine di incentivare l’impresa maggiore di trasporto a raggiungere ulteriori incrementi di efficienza. Infatti, non verrebbero riconosciuti a livello tariffario quantitativi di GNC maggiori rispetto al livello ammesso per il periodo di regolazione di riferimento. Tale criterio è stato successivamente confermato anche a valere per gli anni 2018 e 2019 del periodo tariffario transitorio.

Con Deliberazione n. 114/2019/R/gas, nell’ambito del processo di revisione dei criteri per la determinazione dei ricavi riconosciuti del servizio di trasporto e misura del gas naturale per il quinto periodo di regolazione (2020-2023), sono stati altresì definiti i criteri per il riconoscimento del GNC. Sulla base di tali criteri, a partire dall’anno 2020, il riconoscimento dei quantitativi di gas per autoconsumo, perdite di rete e GNC avverrà in termini monetari in luogo del riconoscimento in natura da parte degli Shipper. Tuttavia, la variazione del prezzo del gas naturale continuerà a non rappresentare un fattore di rischio rilevante per Snam, poiché sarà previsto un meccanismo di copertura del rischio connesso alle differenze fra il prezzo riconosciuto per i volumi di gas per autoconsumo, perdite di rete e GNC e il prezzo effettivo di approvvigionamento. Con riferimento ai quantitativi riconosciuti, la suddetta deliberazione ha confermato l’attuale criterio relativamente al gas per autoconsumo e perdite, mentre per il GNC il livello ammesso verrà aggiornato annualmente e sarà pari alla media dei quantitativi effettivamente registrati negli ultimi quattro anni disponibili.

In considerazione dei predetti meccanismi di riconoscimento del gas non contabilizzato, permane, con riferimento al periodo transitorio, conclusosi il 31 dicembre 2019, l’incertezza con riferimento alle eventuali quantità di GNC rilevate in eccesso rispetto alle quantità riconosciute. A tal riguardo rileva che, nell’ambito del dialogo instaurato con l’ARERA, la stessa ha provveduto nel 2019 al riconoscimento di parte dei maggiori oneri sostenuti nell’anno 2018 2018 e anticipato riconoscimento per i medesimi fenomeni sui quantitativi eventualmente in eccesso alle quote riconosciute nel 2019. In generale, la variazione del quadro regolatorio in materia di riconoscimento dei quantitativi di gas naturale a copertura di autoconsumi, perdite di rete e GNC potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo Snam.

Rischio mercato

Con riferimento al rischio connesso alla domanda di gas, si evidenzia che in base al sistema tariffario attualmente applicato dall’ARERA all’attività di trasporto del gas naturale, i ricavi di Snam, attraverso le società di trasporto direttamente controllate, sono in parte correlati ai volumi trasportati. L’ARERA, tuttavia, ha introdotto un meccanismo di garanzia rispetto alla quota di ricavi correlata ai volumi trasportati. Questo meccanismo prevede la riconciliazione dei maggiori o minori ricavi eccendenti il ± 4% dei ricavi di riferimento correlati ai volumi trasportati. In forza di tale meccanismo, circa il 99,5% dei ricavi complessivi dell’attività di trasporto consentiti risulta garantito. Tale meccanismo è stato confermato, con Deliberazione 114/2019/R/gas, anche per il quinto periodo di regolazione.

In base al sistema tariffario attualmente applicato dall’ARERA all’attività di stoccaggio del gas naturale, i ricavi di Snam, attraverso Stogit, sono correlati all’utilizzo delle infrastrutture. L’ARERA, tuttavia, ha introdotto un meccanismo di garanzia rispetto ai ricavi di riferimento che consente alle imprese di coprire una quota prevalente dei ricavi riconosciuti. Fino al quarto periodo regolatorio (2015-2019), il livello minimo garantito dei ricavi riconosciuti è stato pari a circa il 97%, mentre per il quinto periodo regolatorio (2020-2025) la Deliberazione 419/2019/R/gas ha esteso il livello di garanzia alla totalità dei ricavi riconosciuti (100%). La medesima deliberazione ha altresì introdotto un meccanismo di incentivazione potenziato a fronte di una riduzione della quota di ricavo riconosciuto soggetta a fattore di copertura. Tale meccanismo sarà definito dalla stessa ARERA con provvedimenti successivi.

Con riferimento, infine, ai criteri di regolazione tariffaria per il servizio di rigassificazione del GNL per il quinto periodo di regolazione (2020-2023), la Deliberazione 474/2019/R/gas ha confermato il meccanismo di copertura dei ricavi di riferimento a un livello minimo garantito pari al 64%.

In generale, la variazione del quadro regolatorio vigente potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo Snam.

All’estero, protezioni dal rischio mercato sono offerte dalla regolazione francese (Terēga’) e greca (Desfa), dai contratti di lungo termine di TAP e Austria (scadenze differenziate per TAG e Gas Connect a partire dal 2023). In Austria e Regno Unito (Interconnector UK) la regolazione non garantisce copertura dal rischio volume.

Rischio cambiamento climatico

Nel corso degli ultimi anni si sono verificati con crescente frequenza fenomeni climatici significativi, che hanno comportato, unitamente ai dati in continua crescita delle emissioni di CO2 l’introduzione di normative che hanno introdotto crescenti target di riduzione della CO2, con particolare riferimento agli operatori europei. L’evoluzione di questi fenomeni e l’introduzione di queste normative potrebbe rappresentare un rischio crescente rispetto al quale però le aziende hanno modo di agire, mitigandolo, sia mettendo in essere politiche sempre più stringenti e impegnative di riduzione di emissioni di gas a effetto serra (eventualmente anche intraprendendo azioni che potrebbero incrementare i costi di adeguamento alle normative vigenti), sia portando avanti il posizionamento nella transizione energetica, pertanto cogliendone le opportunità. In tal senso continuerà l’impegno di Snam per rafforzare un modello di azienda sostenibile su tutti i fattori ESG, a partire da quelli che hanno un impatto sul clima e l’ambiente, e definire un percorso virtuoso in direzione della neutralità climatica entro il 2050.

I rischi connessi al mercato delle emissioni rientrano nel campo di applicazione delle direttive dell’Unione Europea in materia di commercializzazione dei permessi relativi all’emissione di biossido di carbonio e delle regole per il controllo delle emissioni di taluni inquinanti atmosferici. Con l’avvio del terzo periodo di regolazione (2013-2020) dell’European Emissions Trading System (EU - ETS), l’aggiornamento della normativa di settore ha avuto come obiettivo principale le autorizzazioni a emettere gas a effetto serra e una costante riduzione delle quote di emissioni rilasciate a titolo gratuito. Le quote sono assegnate a ciascun impianto con assegnazioni progressivamente decrescenti, e non più costanti, e inoltre dipendono anche dall’effettiva funzionalità degli impianti. Le quote assegnate gratuitamente agli impianti del Gruppo non risultano più sufficienti al fine di rispettare gli obblighi di conformità normativa relativi ai meccanismi ETS, perciò Snam si approvvigiona sul mercato per le quote mancanti. L’evoluzione ulteriore in corso della normativa europea potrebbe portare a individuare nuove modalità di gestione delle quote necessarie.

Con Deliberazione 114/209/R/gas del 28 marzo 2019 l’ARERA ha definito i criteri di regolazione per il quinto periodo di regolazione (2020-2023) del servizio di trasporto e misura del gas naturale, prevedendo fra le altre cose, il riconoscimento dei costi relativi all’Emission Trading System (ETS). Con Deliberazioni 419/2019/R/gas e 474/2019/R/gas è stato introdotto il riconoscimento dei costi relativi al meccanismo ETS anche per il servizio di stoccaggio (periodo regolatorio 2020-2025) e per il servizio di rigassificazione (2020-2023).

Gli scenari di cambiamento climatico inoltre potrebbero determinare un cambiamento nella scelta dei mix energetici dei diversi Paesi europei e nei comportamenti della popolazione e potrebbero avere un impatto sulla domanda di gas naturale e sui volumi trasportati, così come potrebbero influire sullo sviluppo di usi alternativi del gas, favorire una maggiore penetrazione di gas rinnovabili (biometano, metano sintetico e idrogeno) e sulla promozione di nuovi business.

Il cambiamento climatico potrebbe anche aumentare la severità di eventi climatici estremi (alluvioni, siccità, fluttuazioni estreme di temperatura), causando il peggioramento delle condizioni naturali e idrogeologiche del territorio con un possibile impatto sia sulla qualità e continuità del servizio erogato da Snam, sia sulla domanda gas italiana sia europea. Con riferimento agli effetti della variazione della domanda gas sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo Snam, si veda il precedente paragrafo “Rischio mercato”.

In relazione ai nuovi accordi sul clima in vigore a livello globale (tra cui l’ “Accordo di Parigi” adottato nel contesto della Conferenza sul Clima (COP21) del 2015 in cui i Governi hanno concordato di mantenere l’aumento medio della temperatura mondiale ben al di sotto di 2°C rispetto ai livelli preindustriali come obiettivo a lungo termine) finalizzati a favorire la transizione verso un’economia più sostenibile che favorisca fonti energetiche a zero emissioni, può prefigurarsi un rischio regolatorio e legislativo correlato alla possibile implementazione di normative sempre più stringenti a livello europeo e nazionale, che possono avere un impatto anche sull’evoluzione e relativo finanziamento delle infrastrutture energetiche a livello mondiale.

Rischio legale e di non conformità

Il rischio legale e di non conformità riguarda il mancato rispetto, in tutto o in parte, delle leggi e dei regolamenti a livello europeo, nazionale, regionale e locale cui Snam deve attenersi in relazione alle attività che svolge. La violazione delle leggi e dei regolamenti può comportare sanzioni penali, civili, tributarie e/o amministrative nonché danni patrimoniali, economici e/o reputazionali.

Con riferimento a specifiche fattispecie, tra l’altro, la violazione della normativa a protezione della salute e sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente e la violazione delle norme per la lotta alla corruzione, può inoltre comportare sanzioni, anche rilevanti, a carico dell’azienda in base alla responsabilità amministrativa degli enti (D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231). Con riferimento al Rischio Frode e Corruzione Snam attribuisce un valore imprescindibile all’assicurare condizioni di correttezza e trasparenza nella conduzione delle attività aziendali e ripudia la corruzione in ogni sua forma nel contesto più ampio del proprio impegno per il rispetto dei principi etici. I vertici Snam sono fortemente impegnati nel perseguire una politica di anticorruption, cercando di individuare potenziali vulnerabilità e provvedere alla loro rimozione, rafforzando i propri controlli e lavorando costantemente per aumentare la consapevolezza dei dipendenti su come identificare e prevenire la corruzione nei vari contesti di business.

Verifica Reputazionale, come anche accettazione e sottoscrizione del Patto Etico d’Integrità sono i pilastri del sistema di controlli atti a prevenire i rischi connessi a comportamenti illegali e infiltrazioni criminali riguardanti i nostri fornitori e subappaltatori, con l’obiettivo di garantire rapporti trasparenti e requisiti di moralità professionale in tutta la filiera di imprese e per tutta la durata del rapporto.

Snam dal 2014 collabora con Transparency International Italia, ha aderito al Business Integrity Forum (BIF) e nel 2016 è entrata a far parte -come prima azienda italiana- del “Global Corporate Supporter Partnership”.

ell’ambito di tale collaborazione nel mese di ottobre 2018 Snam ha rinnovato la propria partnership con Transparency International, Segretariato Generale di Berlino, in occasione della diciottesima International Anti-Corruption Conference di Transparency International tenutasi a Copenaghen. In tale occasione Snam ha partecipato a una tavola rotonda ristretta che ha visto, per la prima volta, la partecipazione anche di 4 società del settore privato, tra cui Snam come unica società italiana.

Nel corso del 2019 Snam, ha ulteriormente rafforzato le proprie collaborazioni con altri principali organismi attivi nella lotta alla corruzione. In particolare, a ottobre Snam è entrata a far parte anche del Partnering Against Corruption Initiative (PACI) del World Economic Forum, iniziativa con l’intento di riunire almeno due volte l’anno i principali Compliance & Anticorruption Officer di alcune delle più importanti società al mondo, per condividere e rafforzare best practice e presidi preventivi; e a novembre è stata inserita nella “Integrity & Compliance Taskforce” della Presidenza B20 Saudita, i cui lavori sono iniziati a gennaio 2020 con un “inception event” e proseguiranno per tutto l’anno, fino al Summit di ottobre, in cui verranno presentati gli esiti dei lavori e le proposte da portare al G20.

Oltre alle nuove collaborazioni, Snam nel corso del 2019 ha altresì partecipato a una serie di eventi dedicati ai temi della trasparenza, dell’integrità, dell’etica di impresa, nonché di best practice e buona governance per la prevenzione della corruzione. Tra gli eventi più significativi in cui Snam ha partecipato nel corso del 2019, in primis meritano di essere citati quelli tenutisi all’OECD, ossia il Global Anti-Corruption & Integrity Forum di marzo sul tema “Tech for Trust: risks and opportunities of new technologies for anti-corruption & integrity”, il Trust in Business Forum e il Working Party on State Ownership and Privatisation Practices di ottobre all’OECD e, infine, Snam è altresì intervenuta al Working Group on Bribery di dicembre 2019, consultazione annuale che è stata preceduta da una riunione ristretta dei membri della rappresentanza permanente del Business presso l’OECD (BIAC). In aggiunta a ciò, a ottobre, il General Counsel di Snam è stato anche nominato Vicepresidente del Comitato Anticorruzione del BIAC, riconoscimento importantissimo, che vedrà Snam - unica società italiana nella Leaderhip del BIAC - ancora più impegnata e coinvolta nelle attività dell’OECD sui temi di integrità e anticorruzione.

Da ultimo, Snam a dicembre è intervenuta all’Italian Business Integrity Day Day – iniziativa patrocinata dal Coordinamento Anticorruzione del Ministero degli Affari Esterisvoltosi in occasione della 8^ Conferenza degli Stati Membri della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione ad Abu Dhabi. In quella sede, Snam è intervenuta per raccontare le sfide che giornalmente affronta nell’ambito dell’anticorruzione e le best practice implementate per gestire le diverse complessità. In tale contesto, Snam ha altresì partecipato a una tavola rotonda organizzata dall’United Nations Office on Drugs and Crime dal titolo “Private sector as a Partner in Anti-Corruption Education”, in cui ha raccontato la propria esperienza e il proprio impegno anche nell’ambito della formazione, che rivolge non solo alle proprie persone, ma altresì all’esterno.