Il Piano Strategico 2019-2023

In uno scenario di progressiva decarbonizzazione del Paese nel quale il gas naturale avrà un ruolo sempre più centrale, Snam rafforza la sua posizione come partner per la transizione energetica italiana puntando all’efficienza, all’innovazione e alla totale integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance nella gestione delle sue attività.

A fine novembre 2019, Snam ha pubblicato il suo piano strategico 2019-2023, che, attraverso la definizione di obiettivi economico-finanziari e di sostenibilità, persegue un modello di crescita sostenibile, puntando alla creazione di valore attraverso le seguenti leve: il continuo miglioramento del core business, una solida struttura finanziaria, l’impegno verso la transizione energetica, lo sviluppo di una strategia di internazionalizzazione.

Il miglioramento del core business

Il continuo miglioramento dei risultati, la partecipazione attiva nel contesto regolatorio, l’incremento delle nuove iniziative legate alla transizione energetica, l’espansione delle attività internazionali, il focus sull’innovazione tecnologica e il forte presidio di ottimizzazione della struttura finanziaria consentiranno alla società di ottenere una crescita sostenibile dei principali indicatori, confermando o migliorando i target del precedente piano. In particolare, è previsto un aumento dell’EBITDA di oltre il 3% nel periodo, dell’utile netto di oltre il 4% annuo e dell’utile netto per azione (EPS) del 5,5% medio annuo.

Per questi motivi, nel nuovo Piano, Snam ha previsto un incremento degli investimenti per un totale di 6,5 miliardi di euro, circa il 14% in più rispetto ai 5,7 miliardi del Piano precedente. In particolare, 5,3 miliardi degli investimenti riguarderanno la rete di trasporto, 0,8 miliardi lo stoccaggio e la rigassificazione e 0,4 miliardi i nuovi business legati alla transizione energetica. Una quota importante degli investimenti per il settore del trasporto sarà dedicata a iniziative di sviluppo della rete come il completamento delle infrastrutture per connettere TAP alla rete nazionale, il completamento dei collegamenti nel Nord-Ovest al servizio del mercato locale e dei flussi cross-border, la rete in Sardegna e l’avvio della conversione di sei centrali di compressione e stoccaggio in ibride gas-elettrico.

La solida struttura finanziaria

Le attività di ottimizzazione della struttura finanziaria hanno permesso di ottenere una riduzione del costo del debito da 1,8% nel piano precedente a 1,4% e di prevederne il mantenimento per tutta la durata del piano. Per la struttura finanziaria di Snam (costituita da ¾ di debito con vita media superiore a 5 anni, quattro esercizi di liability management per 4,5 miliardi di euro, collocamento di una emissione obbligazionaria “dual tranche” a scadenza 5 e 15 anni,3,2 miliardi di linee di credito sindacate non utilizzate e in scadenza a fine piano), è in programma il riacquisto di azioni proprie con il lancio di una ulteriore tranche da 150 milioni, prevedendo stabile al 2023 il rapporto debito/RAB al 53%, incluse le consociate.

Snam ha inoltre definito finanziamenti per le attività relative alla sostenibilità sia dalle banche che dai mercati dei capitali di debito, allineandoli alla strategia e diversificando la base degli investitori. Il crescente impegno verso la finanza sostenibile, ha portato Snam ad avere un funding superiore a 5 miliardi di euro. Inoltre, a febbraio 2019, è stato emesso il primo Climate Action Bond, utilizzato per finanziare progetti relativi alla riduzione delle emissioni di CO2, allo sviluppo delle rinnovabili, all’efficientamento energetico e allo sviluppo di progetti green sulla base di criteri ambientali. Infine, ad aprile 2019, la Società ha ottenuto una riduzione del margine del proprio “sustainable loan” da 3,2 miliardi a seguito del raggiungimento degli obiettivi legati a parametri di sostenibilità sociale ed ambientale.

Il piano di efficienza di Snam ha superato le aspettative prevedendo risparmi attesi per il 2023 a 65 milioni di euro (contro i 60 previsti nel precedente piano e i 25 previsti nel 2016) rappresentando un’importante fonte di valore. Tale riduzione dei costi e il miglioramento della qualità del time to market, è dovuto alle nuove tecnologie, alla semplificazione dei processi dell’organizzazione, alle attività di manutenzione e alle iniziative per la riduzione dei costi esterni corredate da una revisione delle scelte di make-or-buy e dei contratti di fornitura.

Gli investimenti per la transizione energetica

Nell’ambito del piano di investimenti, crescono del 65%, per un totale di oltre 1,4 miliardi di euro, le iniziative del progetto SnamTec (Tomorrow’s Energy Company), il cui obiettivo è accelerare la capacità innovativa di Snam e dei suoi asset per cogliere le opportunità offerte dall’evoluzione del sistema energetico. Il progetto SnamTec si focalizza in particolare su tre aree:

(icon)
  • Sostenibilità ambientale del core business: con circa 700 milioni di euro di investimenti per ridurre le emissioni di metano del 40% al 2025 (rispetto al precedente target del 25%) e le emissioni complessive di CO2 equivalente “Scope 1” e “Scope 2” del 40% al 2030 tramite l’avvio delle prime sei centrali ibride elettrico-gas (250 milioni di euro di investimenti), una campagna di misura ed eliminazione delle emissioni, l’adeguamento tecnologico di alcune turbine a gas, la sostituzione massiva di componentistica di rete in ottica di riduzione delle emissioni di metano, il maggiore utilizzo di energia elettrica da fonti rinnovabili e l’efficienza energetica degli edifici aziendali;
(icon)
  • Iniziative per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione: con investimenti per circa 350 milioni di euro dedicati in parte al progetto “smart gas” che prevede la manutenzione degli impianti con nuove tecnologie, l’ispezione da remoto dell’85% degli asset al 2023, l’utilizzo di droni e satelliti per il monitoraggio delle infrastrutture, lo sviluppo di nuovi servizi commerciali e previsione della domanda gas tramite reti neurali;
(icon)
  • Investimenti per la transizione energetica: investimenti per la transizione energetica per 400 milioni di euro (il doppio rispetto ai 200 milioni di euro del precedente piano) dedicati allo sviluppo di infrastrutture di biometano, mobilità sostenibile ed efficienza energetica e Small-scale LNG determinanti per l’avvio dei relativi settori.
     

La strategia di internazionalizzazione

La strategia di internazionalizzazione di Snam ha permesso all’azienda di rafforzare la propria posizione di leader nelle infrastrutture energetiche in Europa e punta a sostenere, anche grazie alle proprie competenze, lo sviluppo delle infrastrutture europee e dei paesi emergenti come Cina e India. L’espansione ha consentito di ottenere un ritorno annuo del 10%, che l’azienda prevede di mantenere per tutto il periodo del piano. Il contributo all’utile netto delle società consociate internazionali (TAG e GCA in Austria, Terēga in Francia, Interconnector UK, DESFA e TAP) sarà pari a circa 160 milioni di euro nel 2022. Per quanto riguarda TAP, di cui Snam è azionista al 20%, lo stato di avanzamento dei lavori è pari a circa il 90% e il completamento dell’opera è previsto entro la fine del 2020.