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Lettera dell'Amministratore Delegato

Signori stakeholder,

Carlo Malacarne, Amministratore Delegato (foto)

Carlo Malacarne
Amministratore Delegato

anche in uno scenario caratterizzato dall’estrema volatilità dei mercati e dal peggioramento delle prospettive di crescita dell’economia mondiale, Snam ha conseguito nel 2011 significativi risultati operativi e finanziari. Nell’anno appena trascorso, a conferma dell’efficacia della gestione di Snam, l’utile operativo e l’utile prima delle imposte registrano una crescita rispettivamente del 5,2% e del 3,5% rispetto al 2010.

L’utile operativo dell’esercizio 2011 è stato pari a 1.958 milioni di euro, in aumento di 96 milioni di euro rispetto all’esercizio 2010; lutile netto dell’esercizio 2011 ammonta a 790 milioni di euro, in riduzione di 316 milioni di euro. Tale risultato è stato fortemente condizionato dalle recenti misure fiscali varate dal Governo per il risanamento delle finanze pubbliche e, in particolare, dall’estensione ai soggetti operanti nei settori del trasporto e della distribuzione del gas naturale dell’applicazione dell’addizionale IRES (c.d. Robin Hood Tax). L’attenzione costante all’efficienza operativa ci ha inoltre consentito di raggiungere con un anno di anticipo la riduzione dei costi annunciata per il 2012.

Il titolo Snam ha chiuso il 2011 ad un prezzo ufficiale di 3,39 euro, in calo del 9,1% rispetto all’anno precedente. Ad incidere sull’andamento annuo del titolo sono stati il generale andamento negativo dei mercati finanziari a livello italiano ed europeo e, in particolare, l’estensione della cosiddetta Robin Hood Tax alle società regolate del settore energetico nazionale. Il titolo ha comunque sovraperformato l’andamento del mercato italiano (FTSE MIB -25,2%) e del settore utilities europeo (Stoxx Europe 600 Utilities -16,6%) a riprova dell’interesse per i titoli delle società con solidi fondamentali di business e con visibilità di lungo periodo dei risultati e dei flussi di cassa.

Oltre ad essere stato confermato nei principali indici di sostenibilità, tra i quali il Dow Jones Sustainability Index World, il titolo è entrato a far parte degli Stoxx Global ESG Leaders indices, un nuovo gruppo di indici basati su un trasparente processo di selezione delle performance, in termini di sostenibilità, di 1.800 aziende quotate a livello mondiale. Questo risultato conferma la costante attenzione di Snam per una crescita sostenibile che si esprime anche nel sostegno attivo al Global Compact, ai suoi principi e più in generale ai Millennium Development Goals.

A dicembre 2011 è stato completato il processo per il nuovo assetto organizzativo, entrato in vigore dal 1 gennaio 2012. Il nuovo assetto societario colloca al vertice del gruppo Snam S.p.A. che detiene il 100% del capitale sociale delle quattro società operative (Snam Rete Gas S.p.A., GNL Italia S.p.A., Stogit S.p.A e Italgas S.p.A.) focalizzate sulla gestione e sviluppo dei rispettivi business: trasporto e dispacciamento, rigassificazione, stoccaggio e distribuzione di gas naturale. Si tratta di un passaggio fondamentale che sancisce l’adeguamento alle disposizioni comunitarie contenute nel “Terzo pacchetto Energia” attraverso il recepimento del modello ITO (Independent Transmission Operator), che configura la separazione funzionale e decisionale del trasportatore rispetto all’impresa verticalmente integrata (eni) operante nella commercializzazione del gas.

Nell’anno che si è concluso Snam ha proseguito nel suo impegno per incrementare la sicurezza e la flessibilità del sistema, per diversificare le fonti di approvvigionamento e poter soddisfare le esigenze legate allo sviluppo della domanda gas nel medio e lungo termine. Tale impegno continuerà ad accompagnare e integrare la strategia di sviluppo che prevede nel quadriennio 2012-2015 un piano di investimenti di 6,7 miliardi di euro nel trasporto, nello stoccaggio e nella distribuzione del gas.

La Società ha continuato ad operare con la massima attenzione verso i temi della responsabilità sociale e del territorio, realizzando investimenti per l’installazione di turbine a gas a basse emissioni nelle centrali di compressione gas, implementando operazioni di ripristino ambientale a seguito della realizzazione dei metanodotti, attivando programmi per il contenimento delle emissioni di gas naturale, mantenendo ed incrementando le certificazioni dei sistemi di gestione aziendale e garantendo il mantenimento di elevati livelli di sicurezza. Stessa importanza è stata data alla massima trasparenza nei processi di governance, alla crescita e alla valorizzazione delle persone, al coinvolgimento delle comunità locali, al rapporto costruttivo con azionisti, autorità, clienti e fornitori. I risultati conseguiti sono riportati nel presente documento che ha ottenuto la dichiarazione di verifica del livello di applicazione A+ da parte del GRI.

Nel 2011 Snam ha avviato, inoltre, un percorso che vede la sostenibilità come l’integrazione di due elementi: riduzione del rischio e creazione di Valore Condiviso. Il primo elemento è orientato al controllo dei rischi e dei fattori che possono impattare negativamente sugli stakeholder e le generazioni future. Il secondo elemento, che affianca il precedente, è incentrato sulla creazione di Valore Condiviso e quindi sulla moltiplicazione delle opportunità generate dalla presenza di Snam sui territori e sulla catena del valore.

Il Valore Condiviso definisce il modo in cui Snam interpreterà nei prossimi anni il proprio impegno e le modalità operative per rafforzare ancora di più la sostenibilità nei processi aziendali.

Alcune progettualità sviluppate nel 2011 e riportate in questo documento (come ad esempio il Suppliers Day for Sustainability, gli studi pilota di Social Impact Assessment, la biodiversità e il progetto Obiettivo Sicurezza) rappresentano un punto di partenza distintivo per la Creazione di Valore Condiviso. Questo approccio viene illustrato anche attraverso un documento allegato al Bilancio di Sostenibilità.

L’impegno per uno sviluppo sostenibile rimane pertanto un tema al centro dell’attenzione di Snam così come lo sarà per i governi e le istituzioni della comunità internazionale. La Conferenza Rio + 20, vent’anni dopo quella che definì l’Agenda per il XXI secolo, sarà un momento importante per i paesi che aderiscono alle Nazioni Unite, e per la definizione di obiettivi di lungo periodo in materia di sviluppo sostenibile. Per le imprese sarà un’occasione per valutare la coerenza dell’approccio intrapreso rispetto alla duplice sfida: rispondere a bisogni transnazionali e globali e, dall’altro, sviluppare un modello efficace ed efficiente di cittadinanza territoriale.

Carlo Malacarne, Amministratore Delegato (firma)

L'Amministratore Delegato

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