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La realizzazione di nuovi investimentii

Il processo di realizzazione dei nuovi investimenti è volto a presiedere le attività di realizzazione delle infrastrutture del gruppo, assicurando le attività di coordinamento e controllo della gestione dei progetti di investimento e garantendo l’applicazione di metodologie e tecniche di project management ed il rispetto degli obiettivi di tempi, costi e qualità. Questo processo è in grado di generare Valore Condiviso per ciascuna fase (studio di fattibilità, progettazione, acquisizione autorizzazioni e permessi, realizzazione) mediante la condivisione con il territorio, a costo marginale ridotto, degli output generati dal percorso di implementazione delle infrastrutture, dalla fase di pianificazione fino alla conclusione dell’opera.

LA RELAZIONE DI NUOVI INVESTIMENTI - IL QUADRO SINOTTICO

La relazione di nuovi investimenti – Il quadro sinottico (organigramma)

Snam ha implementato un modello di valutazione dell’impatto sociale, economico ed ambientale sul Sistema Paese e sul territorio, contestuale allo sviluppo di piani di azione a supporto dei principali progetti di aviluppo. Tale metodologia, denominata Social Impact Assessment, è finalizzata alla valutazione di progetti di investimento e fornisce un’analisi della situazione socio-economica ex ante degli stakeholder locali, in grado di stimare gli effetti di natura sociale ed economica sul territorio locale dovuti alla realizzazione di nuovi asset. In tale ambito, si segnala la possibilità di attivare lapproccio a 4 Capitali nellinterlocuzione con gli enti locali e gli stakeholder chiave, quale strumento di pianificazione territoriale ad alto valore aggiunto per i decisori. È proprio sullo scambio costante di conoscenze che si fonda oggi la generazione di valore condiviso tra l’azienda e il territorio.

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Nel corso degli interventi realizzativi, già oggi Snam promuove approfondimenti informativi finalizzati a far fronte agli iter autorizzativi. Tali approfondimenti (misurazioni, caratterizzazioni, monitoraggi e analisi ambientali) realizzati talvolta grazie all’attivazione di partnership con altre realtà, sono messi a disposizione delle autorità competenti (spesso a seguito di prescrizione autorizzativa, talvolta su base volontaria) e costituiscono un bacino di “knowledge sharing” rilevante.

In sostanza Snam condivide con il territorio conoscenze acquisite sul territorio stesso, fornendo ai decisori pubblici informazioni importanti, propedeutiche alla programmazione decisionale. Le conoscenze utili all’operatività di Snam sono attinte dal territorio dove l’azienda opera, e possono venire restituite in modo strutturato. In tale ambito, in prospettiva, l’azienda intende valutare la condivisione del know how tecnico disponibile, qualitativo e quantitativo (ad esempio fornendo immagini satellitari o sistemi di georeferenziazione realizzati in fase di siting), a vantaggio della miglior conoscenza del territorio. Snam mostra la massima disponibilità a dialogare con le parti interessate per supportarle nelle fasi più delicate dei progetti di sviluppo e per fornire il maggior numero di informazioni utili al coordinamento e alla gestione del progetto.

L’azienda inoltre ha raggiunto ottimi standard operativi nell’ambito dei ripristini, anche grazie all’uso di tecnologie che permettono di minimizzare l’impatto sul territorio e sull’ambiente. In particolare, il gruppo ha elaborato negli anni una metodologia all’avanguardia per i ripristini morfologici. A testimonianza di ciò, Snam ha formalizzato, in condivisione con il Ministero dell’Ambiente, alcuni standard e facs-simile per la gestione delle attività post-operam sul territorio. Tale modus operandi potrebbe essere calato a livello territoriale, anche su altre tematiche di competenza. La principale opportunità di creazione di valore condiviso insiste proprio su questo punto: strutturare e sistematizzare lo scambio informativo con il territorio permetterà la costruzione di una relazione solida, basata sulla fiducia reciproca. Snam potrà procedere alla condivisione con gli enti locali del know how e delle best practice sui ripristini mediante un’assistenza diretta finalizzata alla replicabilità sul territorio di alcuni accorgimenti realizzati sull’infrastruttura, al fine di una migliore gestione dellassetto territoriale.

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Inoltre, la condivisione sistematica degli output provenienti dai monitoraggi ante operam e post operam fornirà al territorio conoscenze potenzialmente utilizzabili a livello locale. La cooperazione con il territorio potrebbe tradursi nella predisposizione di linee guida, nell’erogazione di giornate di formazione o nella messa a disposizione di un vero e proprio supporto consulenziale.

Snam è consapevole che nell’ambito del processo di realizzazione asset esistano consistenti spazi di generazione di valore condiviso, in particolare associato a progetti ad alta complessità. Attività di industrial ecology, o di ottimizzazione industriale nei territori in cui Snam è presente con le sue controllate in grado di migliorare la capacità produttiva e l’efficienza (energetica e non solo) di soggetti economici radicati a scala locale in filiere già esistenti, sono ipotesi che potrebbero essere portate a studio di fattibilità.

Infine, lo sviluppo di partnership tra utenti del suolo e sottosuolo potrà essere preparatoria all’implementazione di pratiche condivise di monitoraggio e coordinamento. Snam reputa importante irrobustire i rapporti con altri utenti del sottosuolo (es. coordinamento ed ottimizzazione delle attività di scavo) per rafforzare gli input comunicativi nei confronti di chi realizza le opere, e per intervenire anche in prevenzione della sicurezza dell’infrastruttura.

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