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Altri impegni e rischi

Gli altri impegni e rischi non valorizzati sono i seguenti:

Impegni derivanti dal contratto di acquisto da Eni di Italgas e Stogit

Acquisizione di Italgas

Il prezzo determinato per l’acquisizione di Italgas e Stogit è soggetto a meccanismi di aggiustamento sulla base degli impegni presi in sede di perfezionamento dell’operazione e destinati ad operare anche successivamente alla data di esecuzione.

Il prezzo di acquisto di Italgas potrà essere adeguato al fine di riconoscere: (i) a favore di Eni una parte dei benefici derivanti dalla vendita di immobili di proprietà Italgas, non più funzionali all’attività stessa; (ii) a favore di Snam l’ammontare derivante da eventuali richieste di indennizzo relative ai Fondi Rischi Ambientali.

Acquisizione di Stogit

Il prezzo di acquisizione di Stogit potrà essere adeguato, al fine di tenere conto del differente valore rispetto a quello attuale che potrebbe essere riconosciuto dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas per il periodo tariffario 1 aprile 2014 – 31 marzo 2018, ai quantitativi di gas naturale di proprietà di Stogit alla data del trasferimento delle azioni e ricompresi tra le attività che compongono la RAB (Regulatory Asset Base).

Il contratto di compravendita prevede inoltre meccanismi di hedging predisposti al fine di mantenere in capo ad Eni i rischi e/o benefici che possano derivare dall’eventuale cessione di capacità di stoccaggio che dovesse eventualmente rendersi liberamente disponibile su base negoziale e non più regolata, ovvero dalla cessione di concessioni tra quelle in capo a Stogit al momento del trasferimento delle azioni che dovessero eventualmente essere dedicate prevalentemente ad attività di stoccaggio non più soggetta a regolazione.

Di seguito si riportano gli sviluppi intervenuti nel corso del 2011.

Italgas

Snam Rete Gas S.p.A. ha provveduto a versare alla controllante Eni S.p.A., a titolo di liquidazione dei conguagli patrimoniali a suo favore, l’importo di 86 milioni di euro derivante dal saldo netto tra:

  • 145 milioni di euro a favore di Eni a fronte della differenza tra il valore provvisorio aggregato stimato della RAB (Regulatory Asset Base) di Italgas e di alcune società partecipate da Italgas ed il valore della RAB aggregato definito dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas;
  • 59 milioni di euro a favore di Snam relativi principalmente alla stima di passività su fattispecie già esistenti antecedentemente alla data di perfezionamento del contratto.

Stogit

Snam Rete Gas S.p.A. ha provveduto a liquidare a favore di Eni S.p.A.. l’importo di 3 milioni di euro quale quota parte del plusvalore derivante dalla cessione di gas naturale non più necessario al funzionamento del sistema di stoccaggio.

Area metropolitana di Roma e ramo d’azienda “Romana gas”

A seguito della cessione da parte della società francese Suez S.A. (oggi GdF Suez S.A. a seguito di fusione) della propria controllata belga Distrigaz, la controllante Eni, in base a intese preliminari con Italgas, aveva concordato di cedere a Suez, unitamente ad altri asset nei settori gas ed elettrico, le attività di distribuzione di Italgas nell’area metropolitana di Roma.

Oggetto della cessione era il ramo d’azienda relativo alla distribuzione gas nei comuni di Roma, Fiumicino, Ciampino, Marino, Grottaferrata, Rocca di Papa e Frascati, comprendente le reti di distribuzione (di lunghezza pari a circa 5.300 km) e i relativi impianti, circa 1,3 milioni di punti di riconsegna (paria circa il 28% delle utenze servite), unitamente a circa 800 risorse umane a esso dedicate.

Il contratto prevedeva che il perfezionamento dell’operazione avvenisse tramite il conferimento da parte di Italgas di tale ramo di azienda nella società Rete Gas Roma S.r.l. (società appositamente costituita il 26 novembre 2008 con capitale sociale interamente detenuto da Italgas) e fosse sospensivamente condizionato all’ottenimento del consenso da parte del Comune di Roma al trasferimento della concessione entro il termine del 30 giugno 2009, che il compratore aveva facoltà di estendere fino al 31 agosto 2009.

Il Comune di Roma, con determinazione dirigenziale n. 1231 del 25 giugno 2009, ha espresso il proprio consenso alla cessione del contratto di concessione relativo alla distribuzione del gas nel territorio del Comune alla sopra citata società Rete Gas Roma, prendendo atto della volontà di Italgas di cedere l’intero capitale sociale di quest’ultima a GdF Suez.

Il Sindaco di Roma ha successivamente specificato con comunicazione del 6 luglio 2009 che la citata determinazione dirigenziale costituisce l’unico atto idoneo a esprimere in maniera legittima ed efficace il consenso dell’Amministrazione comunale all’operazione di cessione e che di tale operazione sarà data comunicazione al Consiglio Comunale per opportuna condivisione.

Tuttavia GdF Suez, in data 13 luglio 2009, ha comunicato a Italgas di non ritenere verificate, nei termini previsti, le condizioni per il trasferimento delle attività di distribuzione gas nell’area metropolitana di Roma, e di rinunciare, pertanto, a procedere con il perfezionamento dell’acquisizione prevista dal contratto stipulato tra le parti il 30 ottobre 2008.

In esito ad un’ampia e articolata trattativa intercorsa con GdF Suez, in data 13 dicembre 2011 Eni ha comunicato di aver stipulato con GdF Suez un Settlement Agreement in base al quale quest’ultima si è impegnata a versare ad Eni stessa la somma di 40 milioni di euro a tacitazione di ogni pretesa e/o eventuale pregiudizio discendente dagli accordi in precedenza intervenuti, compreso il contratto sopraccitato di cui era parte Italgas. In relazione a ciò, e con riferimento al coinvolgimento di Italgas in detti accordi, Eni ha riconosciuto ad Italgas stessa, l’importo 10 milioni di euro a piena e completa soddisfazione di ogni pretesa.

Altri impegni

L’Impegno derivante da un diritto (put option) attribuito a favore di Banche (le Banche finanziatrici) a cedere a Italgas e Iren (i Concedenti) i finanziamenti concessi dalle stesse banche alla collegata AES Torino S.p.A.. Il diritto all’esercizio della suddetta opzione da parte delle Banche finanziatrici, in via disgiunta e comunque ciascuna limitatamente alla propria quota di partecipazione al finanziamento, è subordinato alla perdita della concessione di distribuzione del gas nel comune di Torino da parte di AES S.p.A. in scadenza nell’anno 2012. In caso di esercizio dell’opzione, i Concedenti sono obbligati al pagamento del valore nominale del credito, per un importo pari complessivamente a 250 milioni di euro, maggiorato dei relativi interessi e altri oneri accessori. Si segnala che, a oggi, l’ipotesi di esercizio di tale opzione è da considerarsi remota.

Emission Trading

Il Decreto Legislativo n. 216 del 4 aprile 2006 ha recepito la direttiva Emission Trading 2003/87/CE in materia di emissioni dei gas ad effetto serra e la direttiva 2004/101/CE relativa all’utilizzo di crediti di carbonio derivanti da progetti basati sui meccanismi flessibili del Protocollo di Kyoto. Dal 1 gennaio 2005 è operativo lo Schema Europeo di Emission Trading (ETS), in relazione al quale il 27 novembre 2008 è stata emanata la Delibera n. 20/2008 dal Comitato nazionale Emissions Trading recante l’assegnazione agli impianti esistenti dei permessi di emissione per il quinquennio 2008-2012. A Snam sono stati assegnati permessi di emissione equivalenti a circa 4,4 milioni di tonnellate di anidride carbonica (pari a circa 0,88 milioni di tonnellate annue per ciascun anno dal 2008 al 2012), a cui vanno aggiunti circa 0,6 milioni di permessi di emissione agli impianti “nuovi entranti” nel corso del quinquennio 2008 - 2012. Le quote relative ai “nuovi entranti” includono solo quelle fisicamente assegnate e iscritte nel registro delle emissioni.

Nell’esercizio 2011 le emissioni di anidride carbonica delle installazioni di Snam sono risultate, complessivamente, inferiori rispetto ai permessi di emissione assegnati. A fronte di 0,6 milioni di tonnellate di anidride carbonica emesse in atmosfera, sono stati assegnati circa 1,0 milioni di permessi di emissione inclusi i permessi assegnati per gli impianti nuovi entranti, facendo registrare un surplus di 0,4 milioni di tonnellate.

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al 31 dicembre 2011

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