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Rischi

I rischi per beni di terzi in custodia, pari a 2.300 milioni di euro (1.877 milioni di euro al 31 dicembre 2010) riguardano circa 6,7 miliardi di metri cubi di gas naturale depositato negli impianti di stoccaggio dai clienti beneficiari del servizio. L’importo è stato determinato applicando ai quantitativi di gas depositato il presunto costo unitario di riacquisto, pari a circa 0,34 euro per standard metro cubo.

I rischi per risarcimenti e contestazioni (6 milioni di euro) sono relativi a oneri risarcitori possibili ma non probabili in conseguenza di controversie legali in atto, con bassa probabilità di verifica del relativo rischio economico.

GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI

Premessa

I principali rischi finanziari identificati, monitorati e, per quanto di seguito specificato, gestiti da Snam, sono i seguenti:

(i) il rischio mercato derivante dall’esposizione alle fluttuazioni dei tassi di interesse e del prezzo del gas naturale;

(ii) il rischio di credito derivante dalla possibilità di default di una controparte;

(iii) il rischio liquidità derivante dalla mancanza di risorse finanziarie per far fronte agli impegni a breve.

In questo paragrafo vengono descritte le politiche e i principi di Snam per la gestione e il controllo dei rischi derivanti da strumenti finanziari (rischio tasso di interesse, rischio di credito e rischio di liquidità). In accordo con le informazioni da indicare ai sensi dell’IFRS 7, sono altresì illustrati la natura e l’entità dei rischi risultanti da tali strumenti.

Con riferimento agli altri rischi che caratterizzano la gestione (il rischio di variazione del prezzo del gas naturale, il rischio operation e i rischi specifici dei settori di attività) si rinvia a quanto indicato nella Relazione sulla gestione al capitolo “Fattori di rischio e di incertezza”.

RISCHIO DI MERCATO

Rischio di variazione dei tassi di interesse

Le oscillazioni dei tassi di interesse influiscono sul valore di mercato delle attività e delle passività finanziarie dell’impresa e sul livello degli oneri finanziari netti.

Parte dei finanziamenti di Snam prevede tassi di interesse indicizzati sui tassi di riferimento del mercato, in particolare l’Europe Interbank Offered Rate (EURIBOR). La politica di copertura del rischio tasso è quella di limitare il rischio connesso alla volatilità connessa ai tassi di interesse nel perseguimento degli obiettivi di struttura finanziaria definiti nei piani societari. A tal fine Snam utilizza strumenti derivati, in particolare Interest Rate Swap (IRS) per gestire il bilanciamento tra indebitamento a tasso fisso e indebitamento a tasso variabile. Le operazioni di copertura sono qualificate, ai sensi dello IAS 39 “Cash Flow Hedge”. Snam non detiene contratti derivati destinati alla negoziazione, né contratti derivati su tassi di interesse con finalità speculative32.

La composizione dell’indebitamento finanziario lordo tra tasso fisso e tasso variabile, includendo gli effetti prodotti dalle operazioni di copertura, è analizzata nella seguente tabella:

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31.12.2010

31.12.2011

(milioni di €)

Valore

%

Valore

%

A tasso fisso

8.206

79

8.612

77

A tasso variabile

2.144

21

2.587

23

 

10.350

100

11.199

100

L’esposizione al rischio di variazione dei tassi di interesse al 31 dicembre 2011 è pari a circa il 23% dell’esposizione totale del gruppo (21% al 31 dicembre 2010). L’attività di hedging effettuata nel corso dell’anno, ha permesso di rispettare gli obiettivi di struttura finanziaria definiti nei piani societari.

Di seguito sono evidenziati gli impatti sul patrimonio netto e sul risultato al 31 dicembre 2011 ipotizzando un’ipotetica variazione del +/-10% dei tassi di interesse effettivamente applicati nel corso del 2011, raffrontati con quelli dell’esercizio 2010:

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Risultato di periodo Esercizio 2010

Patrimonio netto 31.12.2010

(milioni di €)

+10%

-10%

+10%

-10%

Finanziamenti a tasso variabile

 

 

 

 

Effetto variazione del tasso di interesse

(1)

1

 

 

Finanziamenti a tasso variabile convertiti tramite IRS in finanziamenti a tasso fisso

 

 

 

 

Effetto variazione del tasso di interesse sul fair value dei contratti derivati di copertura ai sensi dello IAS 39 - quota efficace

 

 

38

(42)

Effetto sul risultato prima delle imposte

(1)

1

38

(42)

Effetto fiscale

 

 

(10)

12

 

(1)

1

28

(30)

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Risultato di periodo Esercizio 2011

Patrimonio netto 31.12.2011

(milioni di €)

+10%

-10%

+10%

-10%

Finanziamenti a tasso variabile

 

 

 

 

Effetto variazione del tasso di interesse

(4)

4

 

 

Finanziamenti a tasso variabile convertiti tramite IRS in finanziamenti a tasso fisso

 

 

 

 

Effetto variazione del tasso di interesse sul fair value dei contratti derivati di copertura ai sensi dello IAS 39 - quota efficace

 

 

20

(27)

Effetto sul risultato prima delle imposte

(4)

4

20

(27)

Effetto fiscale

2

(2)

(7)

10

 

(2)

2

13

(17)

Snam si finanzia interamente tramite la controllante Eni S.p.A.. In caso di cessione del controllo da parte di Eni S.p.A. non sussiste garanzia che Snam sia in grado di ottenere prestiti e finanziamenti da altre fonti alle stesse condizioni di quelli attualmente in essere.

RISCHIO CREDITO

Il rischio credito rappresenta l’esposizione della società a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti. Il mancato o ritardato pagamento dei corrispettivi dovuti potrebbe incidere negativamente sui risultati economici e sull’equilibrio finanziario di Snam.

Nell’ambito di Snam l’esposizione al rischio credito è connessa ai servizi di trasporto, rigassificazione, distribuzione e stoccaggio di gas naturale prestati dalle Società. In particolare, Snam presta i propri servizi di business ad un numero limitato di operatori del settore del gas, tra i quali il più significativo per volume di affari è Eni S.p.A.. Le regole per l’accesso dei Clienti ai servizi offerti sono stabilite dalla Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas e sono previste nei codici di Rete, ovvero i documenti che stabiliscono, per ciascuna tipologia di servizio, le norme che regolano i diritti e gli obblighi dei soggetti coinvolti nel processo di erogazione dei servizi stessi, e dettano clausole contrattuali che riducono i rischi di inadempienza da parte dei clienti. Nei codici è previsto, in particolare, il rilascio di idonee garanzie a parziale copertura delle obbligazioni assunte qualora il cliente non sia in possesso di un rating creditizio rilasciato da primari organismi internazionali.

La massima esposizione al rischio di credito per Snam al 31 dicembre 2011 è rappresentata dal valore contabile delle attività finanziarie esposte in bilancio. Di seguito si riporta l’analisi dei crediti scaduti e non svalutati:

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31.12.2010

31.12.2011

(milioni di €)

Crediti commerciali

Altri crediti

Totale

Crediti commerciali

Altri crediti

Totale

Crediti non scaduti e non svalutati

685

128

813

784

136

920

Crediti svalutati al netto del fondo

23

16

39

63 

10

73

Crediti scaduti e non svalutati:

 

 

 

 

 

 

- da 0 a 3 mesi

31

3

34

135

2

137

- da 3 a 6 mesi

11

2

13

195

1

196

- da 6 a 12 mesi

13

1

14

180

1

181

- oltre 12 mesi

14

15

29

44

5

49

Totale crediti scaduti e non svalutati

69

21

90

554

9

563

 

777

165

942

1.401

155

1.556

I crediti scaduti e non svalutati ammontano a 563 milioni di euro (90 milioni di euro al 31 dicembre 2010). I crediti includono 461 milioni di euro riferiti all’utilizzo di gas strategico prelevato e non reintegrato dagli utenti nei termini stabiliti dal Codice di Stoccaggio, che quando incassati, sulla base del quadro regolatorio in vigore, saranno versati alla Cassa Conguaglio Settore Elettrico. A tal fine, si precisa che per tale fattispecie non si ravvisa rischio di credito in quanto l’attuale quadro regolatorio lascia l’impresa di stoccaggio in posizione di neutralità rispetto agli effetti derivanti dall’utilizzo del gas strategico33.

Non si evidenziano significativi rischi di credito. Al 31 dicembre 2011, occorre comunque rilevare che circa il 47% dei crediti commerciali (76% al 31 dicembre 2010) è riferito a clienti di primaria affidabilità, tra i quali la controllante Eni S.p.A. che copre il 29% del totale dei crediti commerciali (48% al 31 dicembre 2010).

RISCHIO LIQUIDITÀ

Il rischio liquidità rappresenta il rischio che, a causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi (funding liquidity risk) o di liquidare attività sul mercato (asset liquidity risk), l’impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento determinando un impatto sul risultato economico nel caso in cui l’impresa sia costretta a sostenere costi addizionali per fronteggiare i propri impegni o, come estrema conseguenza, una situazione di insolvibilità che pone a rischio l’attività aziendale. L’obiettivo di Snam è quello di porre in essere una struttura finanziaria (in termini di livello percentuale di leverage e di livelli percentuali del rapporto tra indebitamento a medio lungo termine e indebitamento totale) che, in coerenza con gli obiettivi di business, garantisca un livello di liquidità adeguato per il gruppo, minimizzando il relativo costo opportunità e mantenga un equilibrio in termini di durata e di composizione del debito.

Ad oggi Snam si finanzia interamente tramite la società controllante Eni S.p.A..

In data 24 gennaio 2012 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge 20 gennaio 2012, n. 1 recante “Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”. In particolare, l’articolo 15 “Disposizioni in materia di separazione proprietaria” ha stabilito che il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui all’articolo 1, comma 905, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296 relativo all’attuazione della separazione proprietaria tra Eni e Snam, dovrà essere emanato entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del suddetto Decreto Legge.

In caso del cambio di controllo su Snam da parte dell’Eni S.p.A., gli accordi in essere tra le Società prevedono la facoltà di Eni S.p.A. di estinguere anticipatamente gli affidamenti concessi. Allo stato attuale, Snam ritiene che i flussi derivanti dalla gestione dell’impresa e l’attuale struttura finanziaria e patrimoniale, possano ragionevolmente consentire l’accesso ad un ampio spettro di forme di finanziamento attraverso il mercato dei capitali e le istituzioni creditizie. Tuttavia, non sussiste garanzia che Snam sia in grado di ottenere prestiti e finanziamenti da altre fonti alle stesse condizioni di quelli attualmente in essere.

Pagamenti futuri a fronte di passività finanziarie, debiti commerciali e altri debiti

Nella seguente tabella sono rappresentati gli ammontari di pagamenti contrattualmente dovuti relativi ai debiti finanziari compresi i pagamenti per interessi, nonché il timing degli esborsi a fronte di debiti commerciali e diversi:

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Anni di scadenza

 

(milioni di €)

2012

2013

2014

2015

2016

Oltre

Totale

Passività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

Passività finanziarie a lungo termine

1.585

1.150

1.510

1.220

1.020

1.900

8.385

Passività finanziarie a breve termine

2.787

 

 

 

 

 

2.787

Passività/(attività) per strumenti derivati

40

85

54

36

10

5

230

Interessi su debiti finanziari

245

160

155

141

91

152

944

 

4.657

1.395

1.719

1.397

1.121

2.057

12.346

Debiti commerciali e altri debiti

 

 

 

 

 

 

 

Debiti commerciali

556

 

 

 

 

 

556

Altri debiti e anticipi

749

 

 

 

 

 

749

 

1.305

 

 

 

 

 

1.305

 

5.962

1.395

1.719

1.397

1.121

2.057

13.651

Altre informazioni sugli strumenti finanziari

Con riferimento alle categorie previste dallo IAS 39 si precisa che Snam non detiene né attività finanziarie detenute fino alla scadenza, né disponibili per la vendita, né possedute per la negoziazione. Di conseguenza le attività e le passività finanziarie, eccetto i derivati di copertura, rientrano integralmente nella categoria degli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato.

Il valore di iscrizione degli strumenti finanziari e i relativi effetti economici e patrimoniali si analizzano come segue:

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Proventi (oneri)

 

Valore di iscrizione

Conto economico

Patrimonio netto (*)

(milioni di €)

2010

2011

2010

2011

2010

2011

(*)

Al netto dell’effetto fiscale.

(**)

Gli effetti a conto economico sono rilevati nei “Proventi/(oneri) finanziari”.

(***)

Gli effetti a conto economico sono rilevati negli “Acquisti, prestazioni di servizi e costi diversi” e nei “Proventi (oneri) finanziari”.

Strumenti finanziari valutati al fair value

 

 

 

 

 

 

Passività nette per contratti derivati di copertura (**)

(68)

(263)

(102)

(69)

3

(121)

Crediti e debiti e altre attività/ passività valutate al costo ammortizzato

 

 

 

 

 

 

Crediti commerciali e altri crediti (***)

929

1.486

(6)

(4)

 

 

Crediti finanziari

2

2

 

 

 

 

Debiti commerciali e altri debiti (**)

(1.238)

(1.305)

 

 

 

 

Debiti finanziari (**)

(10.350)

(11.199)

(151)

(225)

 

 

Di seguito viene fornito il confronto tra il valore di iscrizione delle passività finanziarie a lungo termine e il relativo fair value. Per le altre attività/passività finanziarie tale informazione non è fornita in quanto il valore contabile è pressoché equivalente al fair value.

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31 dicembre 2010

31 dicembre 2011

(milioni di €)

Valore contabile

Valore di mercato

Valore contabile

Valore di mercato

Passività finanziarie

8.506

8.646

8.412

8.589

Il valore di mercato è stato determinato sulla base del valore attuale dei flussi di cassa futuri adottando tassi di attualizzazione compresi tra l’1,0% e l’1,9% (0,8% e 2,9% al 31 dicembre 2010). Per le altre attività/passività finanziarie tale informazione non è riportata in quanto il valore contabile è pressoché equivalente al valore di mercato.

Valore di mercato degli strumenti finanziari

Di seguito è indicata la classificazione delle attività e passività finanziarie, valutate al fair value nello schema di stato patrimoniale secondo la gerarchia del fair value definita in funzione della significatività degli input utilizzati nel processo di valutazione. In particolare, a seconda delle caratteristiche degli input utilizzati per la valutazione, la gerarchia del fair value prevede i seguenti livelli:

a) livello 1: prezzi quotati (e non oggetto di modifica) su mercati attivi per le stesse attività o passività finanziarie;

b) livello 2: valutazioni effettuate sulla base di input, differenti dai prezzi quotati di cui al punto precedente, che, per le attività/passività oggetto di valutazione, sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (in quanto derivati dai prezzi);

c) livello 3: input non basati su dati di mercato osservabili.

In relazione a quanto sopra, la classificazione delle attività e delle passività valutate al fair value nello schema di Stato patrimoniale secondo la gerarchia del fair value ha riguardato gli strumenti finanziari derivati al 31 dicembre 2011 classificati a livello 2 ed iscritti nelle “Altre passività correnti“(75 milioni di euro) e nelle “Altre passività non correnti” (188 milioni di euro).

32 Le caratteristiche dei contratti derivati sono illustrate alla nota n. 21 “Altre passività correnti”, cui si rinvia.

33 Si veda la deliberazione dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ARG/gas 119/10 art. 10, comma 5 dell’Allegato A.

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