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Energy Union: un’opportunità

Snam sta sostenendo la realizzazione di nuove infrastrutture che sfruttano la posizione strategica del nostro Paese per diversificare l’approvvigionamento di gas e garantire la sicurezza delle forniture e un’ancora maggiore flessibilità del sistema.

Il gas è una fonte energetica imprescindibile per Italia, di cui soddisfa in media il 36% del fabbisogno energetico, e per l’Europa (23%).

L’evoluzione dello scenario energetico

La domanda di energia crescerà nei prossimi quindici anni grazie soprattutto alla spinta dei Paesi emergenti, che bilanceranno la contrazione prevista invece nei paesi ad economia più avanzata.

I pilastri del sistema energetico mondiale continueranno ad essere le fonti fossili, ma il loro peso nel mix si ridurrà gradualmente (81% nel 2014, a fronte del 76% previsto per il 2030). Il gas invece registrerà un incremento di domanda pari a 790 Mtep (mega tonnellate equivalenti di petrolio) nel 2030.

Questo trend è ancora più marcato a livello europeo, dove si osserverà una decisa contrazione della domanda di petrolio e carbone e una crescita della domanda di gas (circa 50 Mtep) e di rinnovabili, in considerazione dell’evoluzione del footprint industriale e, soprattutto, delle politiche di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni di anidride carbonica promosse dall’Unione Europea.

L’evoluzione del mix energetico:
la fine dell’era del petrolio e il crescente ricorso al gas

L’evoluzione del mix energetico (Grafico a barre)

La sicurezza degli approvvigionamenti del gas

L’Italia dipende considerevolmente dalle importazioni di gas: oltre il 90% del fabbisogno è coperto dalle forniture provenienti da Russia, Algeria, Libia e altri Paesi.

Se il gas, come ogni risorsa energetica, segue la strada della domanda, allora l’Europa ha molto da fare: a fronte del 13% dei consumi mondiali possiede infatti solo l’1% delle riserve, ed è costretta a coprire la differenza con le importazioni. Da questo dato nasce l’imperativo di garantire la sicurezza negli approvvigionamenti con strategie e politiche di lungo termine, promuovendo una maggiore liquidità dei mercati, e agevolandone l’integrazione tramite lo sviluppo delle interconnessioni delle reti.

In questo contesto diventa fondamentale aprire nuove rotte e collegare l’Italia con aree strategiche del Mediterraneo Orientale e del Caspio dove ci sono paesi interessati a portare il loro gas in Europa.

Il maggiore sviluppo del mercato del gas a livello italiano e la sua piena integrazione con quelli europei avranno, secondo le previsioni, un impatto positivo sui prezzi energetici, riducendo i costi per le imprese italiane e consentendo un importante risparmio alle famiglie.

Ne trarrebbe un beneficio anche il parco centrali del sistema elettrico nazionale, legato al gas per circa il 40% della produzione, penalizzato dallo sviluppo sussidiato delle rinnovabili e dal mantenimento del peso del carbone nel mix della generazione elettrica.

Negli anni a venire sarà inoltre fondamentale potenziare gli attuali sistemi di trasmissione e sviluppare nuovi impianti di stoccaggio e terminali GNL localizzati in modo efficiente e interconnessi con il network esistente, per far fronte alle variazioni della domanda di energia e garantire una risposta adeguata alle esigenze dei consumatori.

I corridoi energetici e il ruolo chiave dell’Italia

In 3 dei 4 corridoi energetici prioritari in cui rientrano i progetti di interesse comune (Pic) definiti dalla Commissione Europea.

Grazie all’interconnessione della rete Snam, l’Italia è già oggi in Europa il Paese che può contare sul maggior numero di fonti di approvvigionamento. Oltre che dalla produzione nazionale il sistema italiano può infatti ricevere il gas attraverso quattro importazioni via metanodotto e 3 terminali di rigassificazione.

Al 2020 è prevista aggiungersi anche l’importazione di gas dal Caspio attraverso la realizzazione del metanodotto TAP, gasdotto terminale del progetto per il cosiddetto Southern Gas Corridor, una delle priorità strategiche dell’Unione Europea.

Lo sviluppo delle capacità bidirezionali nel nord del nostro Paese lungo il corridoio Sud-Nord (reverse flow), il cui completamento è previsto per il 2018, potranno rendere le fonti di approvvigionamento italiane accessibili anche agli altri Paesi Europei.

I corridoi energetici (Grafico)

DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO

SICUREZZA DEGLI APPROVVIGIONAMENTI
 

Nonostante l’elevata dipendenza dalle importazioni, l’Italia ha il più alto grado di diversificazione in Europa delle rotte e delle fonti di approvvigionamento.

L’indicatore N-1 è un indicatore di flessibilità infrastrutturale del sistema: nel momento in cui viene a mancare la fonte di approvvigionamento più grande indica come il paese è in grado di sostituirla utilizzando le altre fonti disponibili. Per quanto riguarda l’Italia, qualora venga a mancare una delle fonti di approvvigionamento, le infrastrutture rimanenti sono in grado di soddisfare anche oltre il 120% della domanda totale di gas dell’area, calcolata durante una giornata di domanda di gas particolarmente elevata.