Gli altri impegni e rischi non valorizzati sono i seguenti:
Impegni derivanti dal contratto di acquisto da eni di Italgas e Stogit
Il prezzo determinato per l’acquisizione di Italgas e Stogit è soggetto a meccanismi di aggiustamento sulla base degli impegni presi in sede di perfezionamento dell’operazione e destinati ad operare anche successivamente alla data di esecuzione.
Acquisizione di Italgas
Al 31 dicembre 2012, gli impegni residui risultanti dai suddetti accordi riguardano l’adeguamento del prezzo di acquisto di Italgas al fine di considerare una parte dei benefici/costi derivanti dalla vendita di immobili di proprietà Italgas, non più funzionali all’attività della stessa.
Nel corso del 2012, eni S.p.A. ha provveduto a versare a Snam a titolo di liquidazione definitiva dei conguagli patrimoniali a suo favore, l’importo di 44 milioni di euro relativi agli indennizzi per accantonamenti al fondo rischi e oneri ambientali risalenti a fattispecie esistenti antecedentemente alla data di perfezionamento del contratto.
Acquisizione di Stogit
Il prezzo di acquisizione di Stogit potrà essere adeguato, al fine di tenere conto del differente valore rispetto a quello attuale che potrebbe essere riconosciuto dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas per il periodo tariffario 1 aprile 2014 – 31 marzo 2018, ai quantitativi di gas naturale di proprietà di Stogit alla data del trasferimento delle azioni e ricompresi tra le attività che compongono la RAB (Regulatory Asset Base).
Il contratto di compravendita prevede inoltre meccanismi di hedging predisposti al fine di mantenere in capo ad eni i rischi e/o benefici che possano derivare dall’eventuale cessione di capacità di stoccaggio che dovesse eventualmente rendersi liberamente disponibile su base negoziale e non più regolata, ovvero dalla cessione di concessioni tra quelle in capo a Stogit al momento del trasferimento delle azioni che dovessero eventualmente essere dedicate prevalentemente ad attività di stoccaggio non più soggetta a regolazione.
Altri impegni
L’Impegno derivante da un diritto (put option) attribuito a favore di Banche (le Banche finanziatrici) a cedere a Italgas e Iren (i Concedenti) i finanziamenti concessi dalle stesse banche alla collegata AES Torino S.p.A. Il diritto all’esercizio della suddetta opzione da parte delle Banche finanziatrici, in via disgiunta e comunque ciascuna limitatamente alla propria quota di partecipazione al finanziamento, è subordinato alla perdita della concessione di distribuzione del gas nel comune di Torino da parte di AES S.p.A. in scadenza nell’anno 2012. In caso di esercizio dell’opzione, i Concedenti sono obbligati al pagamento del valore nominale del credito, per un importo pari complessivamente a 195 milioni di euro, maggiorato dei relativi interessi e altri oneri accessori. Si segnala che, a oggi, l’ipotesi di esercizio di tale opzione è da considerarsi remota.
Emission Trading
Il Decreto Legislativo n. 216 del 4 aprile 2006 ha recepito la direttiva Emission Trading 2003/87/CE in materia di emissioni dei gas ad effetto serra e la direttiva 2004/101/CE relativa all’utilizzo di crediti di carbonio derivanti da progetti basati sui meccanismi flessibili del Protocollo di Kyoto. Dal 1 gennaio 2005 è operativo lo Schema Europeo di Emission Trading (ETS), in relazione al quale il 27 novembre 2008 è stata emanata la Delibera n. 20/2008 dal Comitato nazionale Emissions Trading recante l’assegnazione agli impianti esistenti dei permessi di emissione per il quinquennio 2008-2012. A Snam sono stati assegnati permessi di emissione equivalenti a circa 4,4 milioni di tonnellate di anidride carbonica (pari a circa 0,88 milioni di tonnellate annue per ciascun anno dal 2008 al 2012), a cui vanno aggiunti circa 0,6 milioni di permessi di emissione agli impianti “nuovi entranti” nel corso del quinquennio 2008 - 2012.
Nell’esercizio 2012 le emissioni di anidride carbonica delle installazioni del gruppo Snam sono risultate, complessivamente, inferiori rispetto ai permessi di emissione assegnati. A fronte di 0,6 milioni di tonnellate di anidride carbonica emesse in atmosfera, sono stati assegnati circa 1,0 milioni di permessi di emissione inclusi i permessi assegnati per gli impianti nuovi entranti, facendo registrare un surplus di 0,4 milioni di tonnellate.