I rischi per beni di terzi in custodia di 3.402 milioni di euro (2.300 milioni di euro al 31 dicembre 2011) riguardano circa 8,2 miliardi di metri cubi di gas naturale depositato negli impianti di stoccaggio dai clienti beneficiari del servizio. L’importo è stato determinato applicando ai quantitativi di gas depositato il presunto costo unitario di riacquisto, pari a circa 0,42 euro per standard metro cubo (0,34 euro per standard metro cubo al 31 dicembre 2011).
I rischi per risarcimenti e contestazioni (382 milioni di euro) sono relativi a oneri risarcitori possibili ma non probabili in conseguenza di controversie legali in atto, con bassa probabilità di verifica del relativo rischio economico.
GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI
Premessa
La gestione e il controllo dei rischi finanziari si basa su linee guida emanate centralmente da Snam e recepite dalle società controllate, al fine di uniformare e coordinare le politiche del gruppo in materia di rischi finanziari. Nel corso del 2012, in coerenza con il nuovo assetto societario, Snam ha adottato un modello per la gestione e il controllo dei rischi finanziari, (con particolare riferimento al rischio di variazione dei tassi di interesse e al rischio liquidità). In particolare, tale modello prevede, per ogni rischio, la definizione e il monitoraggio di alcuni indicatori, il cui superamento delle soglie limite stabilite ne comporta la tempestiva segnalazione e l’attivazione, ove necessario o ritenuto opportuno, di interventi correttivi finalizzati al contenimento dei rischi.
Nell’ambito dei rischi d’impresa i principali rischi finanziari identificati, monitorati e, per quanto di seguito specificato, gestiti da Snam, sono i seguenti:
a) il rischio mercato derivante dall’esposizione alle fluttuazioni dei tassi di interesse e del prezzo del gas naturale;
b) il rischio di credito derivante dalla possibilità di default di una controparte;
c) il rischio liquidità derivante dalla mancanza di risorse finanziarie per far fronte agli impegni a breve.
Di seguito sono descritte le politiche e i principi di Snam per la gestione e il controllo dei rischi derivanti da strumenti finanziari (rischio tasso di interesse, rischio di credito e rischio di liquidità). In accordo con le informazioni da indicare ai sensi dell’IFRS 7, sono altresì illustrati la natura e l’entità dei rischi risultanti da tali strumenti.
Con riferimento agli altri rischi che caratterizzano la gestione (il rischio di variazione del prezzo del gas naturale, il rischio operatione i rischi specifici dei settori di attività) si rinvia a quanto indicato nella Relazione sulla gestione al capitolo “Fattori di rischio e di incertezza”.
RISCHIO MERCATO
Rischio di variazione dei tassi di interesse
Le oscillazioni dei tassi di interesse influiscono sul valore di mercato delle attività e delle passività finanziarie dell’impresa e sul livello degli oneri finanziari netti. L’obiettivo di Snam è l’ottimizzazione del rischio di tasso d’interesse nel perseguimento degli obiettivi di struttura finanziaria. Le strutture di Snam, in funzione del modello di finanza accentrata, raccolgono i fabbisogni del gruppo e gestiscono le posizioni rivenienti, in coerenza con gli obiettivi predisposti nel Piano Finanziario, garantendo il mantenimento del profilo di rischio entro i limiti definiti.
Nel corso del 2012 nel quadro generale disciplinato dal DPCM, che ha definito modalità e termini della separazione proprietaria di Snam da eni, Snam ha completato il significativo piano di rifinanziamento del debito, finalizzato al raggiungimento della piena indipendenza finanziaria27. Per effetto di tale rifinanziamento, che ha comportato la chiusura di tutti contratti finanziari in essere con eni, ivi inclusi i contratti derivati di Interest Rate Swap (IRS) a copertura del rischio tasso di interesse e del successivo accesso al mercato dei capitali per l’emissione di obbligazioni a tasso fisso, al 31 dicembre 2012 l’indebitamento finanziario risulta a tasso variabile per il 51% (23% a fine 2011) e a tasso fisso per il restante 49% (77% a fine 2011).
Al 31 dicembre 2012 il gruppo Snam utilizza risorse finanziarie esterne nelle forme di contratti di finanziamento bilaterali e sindacati con Banche e altri Istituti Finanziatori, sotto forma di debiti finanziari a medio - lungo termine e linee di credito bancarie a tassi di interesse indicizzati sui tassi di riferimento del mercato, in particolare l’Europe Interbank Offered Rate (EURIBOR), e di prestiti obbligazionari a tasso fisso collocati presso investitori istituzionali operanti in Europa.
La composizione dell’indebitamento finanziario lordo tra indebitamento a tasso fisso e indebitamento a tasso variabile è analizzata nella seguente tabella:
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31.12.2011 |
31.12.2012 | ||||||
(milioni di €) |
Valore |
% |
Valore |
% | ||||
| ||||||||
A tasso fisso (*) (**) |
8.612 |
77 |
6.189 |
49 | ||||
A tasso variabile |
2.587 |
23 |
6.365 |
51 | ||||
|
11.199 |
100 |
12.554 |
100 |
L’esposizione al rischio di variazione dei tassi di interesse al 31 dicembre 2012 è pari a circa il 51% dell’esposizione totale del gruppo (23% al 31 dicembre 2011). Alla data del 31 dicembre 2012 Snam non detiene strumenti finanziari derivati.
Di seguito sono evidenziati gli impatti sul patrimonio netto e sul risultato al 31 dicembre 2012 ipotizzando un’ipotetica variazione del +/-10% dei tassi di interesse effettivamente applicati nel corso del 2012, raffrontati con quelli dell’esercizio 2011:
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Risultato di periodo Esercizio 2011 |
Patrimonio netto 31.12.2011 | ||
(milioni di €) |
+10% |
-10% |
+10% |
-10% |
Finanziamenti a tasso variabile |
|
|
|
|
Effetto variazione del tasso di interesse |
(4) |
4 |
|
|
Finanziamenti a tasso variabile convertiti tramite IRS in finanziamenti a tasso fisso |
|
|
|
|
Effetto variazione del tasso di interesse sul fair value dei contratti derivati di copertura ai sensi dello IAS 39 - quota efficace |
|
|
20 |
(27) |
Effetto sul risultato prima delle imposte |
(4) |
4 |
20 |
(27) |
Effetto fiscale |
2 |
(2) |
(7) |
10 |
|
(2) |
2 |
13 |
(17) |
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|
Risultato di periodo Esercizio 2012 |
Patrimonio netto 31.12.2012 | ||
(milioni di €) |
+10% |
-10% |
+10% |
-10% |
Finanziamenti a tasso variabile |
|
|
|
|
Effetto variazione del tasso di interesse |
(7) |
7 |
|
|
Finanziamenti a tasso variabile convertiti tramite IRS in finanziamenti a tasso fisso |
|
|
|
|
Effetto variazione del tasso di interesse sul fair value dei contratti derivati di copertura ai sensi dello IAS 39 - quota efficace |
|
|
4 |
(4) |
Effetto sul risultato prima delle imposte |
(7) |
7 |
4 |
(4) |
Effetto fiscale |
3 |
(3) |
(2) |
2 |
|
(4) |
4 |
2 |
(2) |
In considerazione del significativo programma di rifinanziamento del debito effettuato nel corso dell’esercizio 2012 che ha modificato significativamente rispetto al precedente esercizio la composizione dell’indebitamento finanziario al 31 dicembre 2012 tra indebitamento a tasso fisso e indebitamento a tasso variabile, si evidenzia che gli effetti sul risultato di periodo derivanti da un’ipotetica variazione del tasso medio di mercato di riferimento (EURIBOR) per l’anno 2012 del +/- 10%, applicata alla consistenza dell’indebitamento finanziario a tasso variabile esistente al 31 dicembre 2012 sono sostanzialmente equivalenti a quelli determinati in ragione dell’esposizione media del debito nel 2012 riflessi in tabella.
RISCHIO CREDITO
Il rischio credito rappresenta l’esposizione della società a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti. Il mancato o ritardato pagamento dei corrispettivi dovuti potrebbe incidere negativamente sui risultati economici e sull’equilibrio finanziario di Snam.
Relativamente al rischio di inadempienza della controparte in contratti di natura commerciale, la gestione del credito è affidata alla responsabilità delle unità di business e alle funzioni accentrate di Snam per le attività connesse al recupero crediti e all’eventuale gestione del contenzioso.
Snam presta i propri servizi di business ad un numero limitato di operatori del settore del gas, tra i quali il più significativo per volume di affari è eni S.p.A. Le regole per l’accesso dei Clienti ai servizi offerti sono stabilite dalla Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas e sono previste nei codici di Rete, ovvero in documenti che stabiliscono, per ciascuna tipologia di servizio, le norme che regolano i diritti e gli obblighi dei soggetti coinvolti nel processo di erogazione dei servizi stessi, e dettano clausole contrattuali che riducono i rischi di inadempienza da parte dei clienti. Nei Codici è previsto, in particolare, il rilascio di garanzie a parziale copertura di alcune obbligazioni assunte qualora il cliente non sia in possesso di un rating creditizio rilasciato da primari organismi internazionali. La disciplina regolatoria, ha altresì previsto specifiche clausole al fine di garantire la neutralità del responsabile dell’attività di Bilanciamento, attività svolta a partire dal 1 dicembre 2011 da Snam Rete Gas in qualità di impresa maggiore di trasporto. In particolare, la disciplina del bilanciamento prevede l’obbligo da parte di Snam Rete Gas di acquisire, sulla base di criteri di merito economico, le risorse necessarie a garantire la sicura ed efficiente movimentazione del gas dai punti d’immissione ai punti di prelievo, al fine di assicurare il costante equilibrio della rete, approvvigionare le risorse di stoccaggio necessarie alla copertura dei disequilibri di bilanciamento dei singoli utenti e provvedere al regolamento delle relative partite economiche.
Non può essere escluso, tuttavia, che Snam possa incorrere in passività e/o perdite derivanti dal mancato adempimento di obbligazioni di pagamento dei propri clienti, tenuto conto anche dell’attuale congiuntura economico-finanziaria che rende l’attività di incasso crediti più complessa e critica.
La massima esposizione al rischio di credito per Snam al 31 dicembre 2012 è rappresentata dal valore contabile delle attività finanziarie esposte in bilancio. Di seguito si riporta l’analisi dei crediti scaduti e non svalutati:
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31.12.2011 |
31.12.2012 | ||||
(milioni di €) |
Crediti commerciali |
Altri crediti |
Totale |
Crediti commerciali |
Altri crediti |
Totale |
Crediti non scaduti e non svalutati |
750 |
159 |
909 |
1.151 |
114 |
1.265 |
Crediti svalutati al netto del fondo |
63 |
10 |
73 |
8 |
1 |
9 |
Crediti scaduti e non svalutati: |
|
|
|
|
|
|
- da 0 a 3 mesi |
135 |
2 |
137 |
125 |
|
125 |
- da 3 a 6 mesi |
195 |
1 |
196 |
21 |
|
21 |
- da 6 a 12 mesi |
180 |
1 |
181 |
118 |
7 |
125 |
- oltre 12 mesi |
44 |
5 |
49 |
498 |
5 |
503 |
Totale crediti scaduti e non svalutati |
554 |
9 |
563 |
762 |
12 |
774 |
|
1.367 |
178 |
1.545 |
1.921 |
127 |
2.048 |
I crediti scaduti e non svalutati ammontano a 774 milioni di euro (563 milioni di euro al 31 dicembre 2011). I crediti scaduti e non svalutati includono: (i) 618 milioni di euro relativi al settore stoccaggio, riferiti principalmente all’utilizzo di gas strategico prelevato e non reintegrato nei termini dagli utenti del servizio di stoccaggio; (ii) 83 milioni di euro relativi al settore di attività trasporto, riferiti principalmente al servizio di bilanciamento e al servizio di trasporto di gas naturale. Si precisa che relativamente ai crediti derivanti dall’attività di bilanciamento e dall’utilizzo del gas strategico, non si ravvisano rischi connessi al loro recupero in virtù dell’attuale disciplina regolatoria, che prevede specifici meccanismi atti a garantire la neutralità rispettivamente dell’impresa di stoccaggio e del Responsabile del Bilanciamento rispetto agli effetti derivanti dal mancato incasso di tali crediti.
Per maggiori informazioni sull’attività del bilanciamento e sull’utilizzo del gas strategico si rimanda a quanto evidenziato alla nota n.7 “Crediti commerciali ed altri crediti”.
Al 31 dicembre 2012 non si evidenziano significativi rischi di credito. Occorre comunque rilevare che circa il 38% dei crediti commerciali (47% al 31 dicembre 2011) è riferito a clienti di primaria affidabilità, tra i quali eni S.p.A. che copre il 22% del totale dei crediti commerciali (29% al 31 dicembre 2011).
RISCHIO LIQUIDITÀ
Il rischio liquidità rappresenta il rischio che, a causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi (funding liquidity risk) o di liquidare attività sul mercato (asset liquidity risk), l’impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento determinando un impatto sul risultato economico nel caso in cui l’impresa sia costretta a sostenere costi addizionali per fronteggiare i propri impegni o, come estrema conseguenza, una situazione di insolvibilità che pone a rischio l’attività aziendale.
L’obiettivo di Snam è quello di porre in essere, nell’ambito del Piano Finanziario, una struttura finanziaria (in termini di: rapporto tra indebitamento e RAB, tra indebitamento a breve e a medio – lungo termine, tra indebitamento a tasso fisso e a tasso variabile e di quello fra credito bancario accordato a fermo e credito bancario utilizzato) che, in coerenza con gli obiettivi di business, garantisca un livello di liquidità adeguato per il gruppo, minimizzando il relativo costo opportunità e mantenga un equilibrio in termini di durata e di composizione del debito.
Come evidenziato nel paragrafo “Rischio di variazione dei tassi di interesse” nel quadro generale disciplinato dal DPCM, che ha definito modalità e termini della separazione proprietaria di Snam da eni, la Società attraverso il sistema creditizio ed i mercati dei capitali ha ottenuto accesso ad una ampia gamma di fonti di finanziamento (prestiti obbligazionari, finanziamenti in pool con primarie banche nazionali e internazionali, contratti bilaterali e contratti di finanziamento con l’azionista di riferimento CDP)28, nonostante il quadro di riferimento esterno caratterizzato da instabilità dei mercati finanziari e crisi del sistema interbancario.
L’attuale struttura del debito di Snam, ampiamente basata sul credito bancario, ha come obiettivo il progressivo raggiungimento di una struttura di debito largamente composta da prestiti obbligazionari, in coerenza con il profilo di business e il contesto regolatorio in cui Snam opera.
Alla data del bilancio, Snam dispone di linee di credito uncommitted non utilizzate a breve termine di 0,4 miliardi di euro, nonché linee di credito non utilizzate a lungo termine committed di 3,2 miliardi di euro. Snam ha in essere un programma European Medium Term Notes (EMTN) in base al quale Snam può reperire sul mercato dei capitali fino a 8 miliardi di euro, di cui 6 miliardi di euro già collocati al 31 dicembre 2012.
Pagamenti futuri a fronte di passività finanziarie, debiti commerciali e altri debiti
Nella seguente tabella sono rappresentati gli ammontari di pagamenti contrattualmente dovuti relativi ai debiti finanziari compresi i pagamenti per interessi, nonché il timing degli esborsi a fronte di debiti commerciali e diversi:
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|
Anni di scadenza |
| |||||||
(milioni di €) |
2013 |
2014 |
2015 |
2016 |
2017 |
Oltre |
Totale | ||
| |||||||||
Passività finanziarie |
|
|
|
|
|
|
| ||
Passività finanziarie a lungo termine |
110 |
101 |
3.176 |
2.319 |
1.520 |
4.890 |
12.116 | ||
Passività finanziarie e breve termine (*) |
505 |
|
|
|
|
|
505 | ||
Interessi su debiti finanziari |
243 |
429 |
433 |
345 |
246 |
586 |
2.282 | ||
Debiti commerciali e altri debiti |
|
|
|
|
|
|
| ||
Debiti commerciali |
764 |
|
|
|
|
|
764 | ||
Altri debiti e anticipi |
706 |
|
|
|
|
|
706 | ||
|
1.470 |
|
|
|
|
|
1.470 |
Altre informazioni sugli strumenti finanziari
Con riferimento alle categorie previste dallo IAS 39 si precisa che Snam non detiene né attività finanziarie detenute fino alla scadenza, né disponibili per la vendita, né possedute per la negoziazione. Di conseguenza le attività e le passività finanziarie, rientrano integralmente nella categoria degli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato.
Il valore di iscrizione degli strumenti finanziari e i relativi effetti economici e patrimoniali si analizzano come segue:
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|
Proventi (oneri) | ||||||||||
|
Valore di iscrizione |
Conto economico |
Patrimonio netto (*) | |||||||||
(milioni di €) |
2011 |
2012 |
2011 |
2012 |
2011 |
2012 | ||||||
| ||||||||||||
Crediti e debiti e altre attività/passività valutate al costo ammortizzato |
|
|
|
|
|
| ||||||
Crediti commerciali e altri crediti (**) |
1.486 |
2.029 |
(4) |
(34) |
|
| ||||||
Crediti finanziari |
2 |
2 |
|
|
|
| ||||||
Debiti commerciali e altri debiti (**) |
(1.305) |
(1.470) |
|
|
|
| ||||||
Debiti finanziari (**) |
(11.199) |
(12.554) |
(225) |
(363) |
|
| ||||||
Strumenti finanziari valutati al fair value |
|
|
|
|
|
| ||||||
Passività nette per contratti derivati di copertura (***) |
(263) |
|
(69) |
(404) |
(121) |
170 |
Di seguito viene fornito il confronto tra il valore di iscrizione delle passività finanziarie a breve e a lungo termine e il relativo fair value.
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31 dicembre 2011 |
31 dicembre 2012 | ||
(milioni di €) |
Valore contabile |
Valore di mercato |
Valore contabile |
Valore di mercato |
Attività |
|
|
|
|
Crediti commerciali e altri crediti |
1.545 |
1.545 |
2.048 |
2.048 |
Altre attività finanziarie |
2 |
2 |
15 |
15 |
Totale attività finanziarie |
1.547 |
1.547 |
2.063 |
2.063 |
Passività |
|
|
|
|
Debiti commerciali e altri debiti |
1.344 |
1.344 |
1.477 |
1.477 |
Prestiti obbligazionari |
|
|
6.046 |
6.606 |
Passività finanziarie verso banche |
|
|
6.365 |
6.399 |
Passività finanziarie verso altri finanziatori |
11.199 |
11.376 |
143 |
143 |
Totale passività finanziarie |
12.543 |
12.720 |
14.031 |
14.625 |
Il valore di mercato dei prestiti obbligazionari è stato determinato utilizzando le quotazioni ufficiali alla fine dell’esercizio.
Le passività finanziarie verso banche sono interamente a tasso variabile, il corrispondente valore di mercato è ritenuto pari al valore nominale di rimborso.
Valore di mercato degli strumenti finanziari
Di seguito è indicata la classificazione delle attività e passività finanziarie, valutate al fair value nello schema di stato patrimoniale secondo la gerarchia del fair value definita in funzione della significatività degli input utilizzati nel processo di valutazione. In particolare, a seconda delle caratteristiche degli input utilizzati per la valutazione, la gerarchia del fair value prevede i seguenti livelli:
a) livello 1: prezzi quotati (e non oggetto di modifica) su mercati attivi per le stesse attività o passività finanziarie;
b) livello 2: valutazioni effettuate sulla base di input, differenti dai prezzi quotati di cui al punto precedente, che, per le attività/passività oggetto di valutazione, sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (in quanto derivati dai prezzi);
c) livello 3: input non basati su dati di mercato osservabili.
Al 31 dicembre 2012 Snam non detiene attività o passività finanziarie valutate al fair value.
27 Per maggiori informazioni sulle operazioni di rifinanziamento del debito si veda il capitolo “Profilo dell’anno – Principali eventi - Rifinanziamento del debito”.
28 Per maggiori informazioni sulle operazioni di rifinanziamento del debito si veda il capitolo “Profilo dell’anno – Principali eventi avvenuti nel corso dell’esercizio – Rifinanziamento del debito”.