Amministratori non esecutivi
Remunerazione assembleare
L’Assemblea del 26 marzo 2013, ha deliberato la remunerazione degli Amministratori, prevedendo un compenso fisso lordo annuale per la carica pari a 40.000 euro, oltre al rimborso delle spese sostenute in relazione all’incarico.
Alla luce di quanto raccomandato dall’art. 6.C.4 del Codice di Autodisciplina, la remunerazione degli Amministratori non esecutivi non è legata ai risultati economici conseguiti dalla società né essi sono destinatari di piani di incentivazione a base azionaria.
Non è prevista una distinzione in termini di remunerazione per gli Amministratori indipendenti.
Compenso per la partecipazione ai Comitati consiliari
Per gli Amministratori non esecutivi, in base a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 30 luglio 2013 in linea di continuità con le precedenti delibere del 27 luglio e 19 dicembre 2011, è previsto un compenso annuo aggiuntivo per la partecipazione ai Comitati consiliari:
- per il Comitato Controllo e Rischi, in relazione al ruolo sempre più rilevante esercitato nel presidio dei rischi aziendali, sono stati previsti compensi rispettivamente pari a 30.000 euro per il Presidente e a 20.000 euro per gli altri membri;
- per il Comitato per la Remunerazione, sono stati previsti compensi pari rispettivamente a 15.000 euro per il Presidente e a 10.000 euro per gli altri membri;
- per il Comitato Nomine sono stati previsti compensi pari rispettivamente a 10.000 euro per il Presidente e 7.000 euro per gli altri membri.
Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta dell’11 marzo 2015 ha ritenuto di confermare, al momento, i suddetti compensi prendendo atto che essi si collocano nella fascia bassa del mercato come evidenziato dal Comitato per la Remunerazione sulla base delle risultanze di un apposito benchmark.
Trattamenti e indennità di fine mandato
Non sono previsti accordi sui trattamenti di fine mandato degli Amministratori non esecutivi o che prevedono indennità in caso di dimissioni o licenziamento senza giusta causa o se il loro rapporto di lavoro cessa a seguito di un’offerta pubblica d’acquisto.