La precedente edizione del Bilancio di Sostenibilità, nell’ambito del dialogo con gli stakeholder, ha portato alcuni spunti di riflessione sulla valorizzazione del valore condiviso che l’azienda già produce, attraverso le sue pratiche e conoscenze, e della sua possibile declinazione. Ciò significa avviare un percorso nel quale coniugare, in un processo di miglioramento continuo, l’interpretazione della sostenibilità in chiave di “protezione del valore”, cioè di mitigazione dei rischi operativi e reputazionali, con un approccio più orientato alla “creazione di valore”, in quanto driver di innovazione, con un riferimento esplicito al concetto di “Shared Value Creation” (creazione di Valore Condiviso) teorizzato da Michael Porter e Mark Kramer.
Partendo da questa riflessione è stato avviato a fine 2011 un progetto finalizzato all’approfondimento metodologico del concetto di Valore Condiviso e alla valutazione della sua applicabilità in Snam. Nei primi mesi del 2012 sono stati organizzati specifici incontri interni di condivisione del progetto che hanno portato ad identificare possibili progettualità e potenziali nuove iniziative.
Questo progetto si colloca in un sentiero di naturale continuità con le iniziative implementate in tema di sostenibilità nell’ultimo biennio, partendo dalla mappatura degli stakeholder e dai progetti di engagement che sono discesi, tra cui il Social Impact Assessment, il Suppliers Day Sustainability, la stessa strategia di engagement con le Organizzazioni non Profit ed altri ancora di cui si da evidenza in questo Bilancio.
Il progetto Valore Condiviso e le sue principali conclusioni sono esposte nel documento “Verso il Valore Condiviso” che accompagna il Bilancio di Sostenibilità 2011.
“Creating Shared Value”, di Michael E. Porter
e Mark R. Kramer
L’approccio Shared Value, elaborato da Michael Porter professore alla Harvard Business School dove dirige lInstitute for Strategy and Competitiveness, in collaborazione con Mark Kramer, senior fellow della CSR Initiative presso la Harvard’s John F. Kennedy School of Government di Cambridge, nel Massachusetts, esplora il legame tra sistema economico e società. Il concetto, pubblicato per la prima volta dall’Harvard Business Review nel gennaio 2011, si fonda sul presupposto che, alla luce delle crisi economico finanziarie dell’ultimo periodo storico, il capitalismo sia sotto assedio e che pertanto sia necessario identificare un nuovo modello.
Il punto di partenza è che nessun’azienda è unentità a sé stante. Il successo di tutte le imprese è influenzato dai servizi di supporto e dalle infrastrutture che le circondano; la produttività e l’innovazione vengono fortemente influenzate dall’infrastruttura logistica di un determinato territorio. Gli attori che operano sul territorio possono creare condizioni di contesto favorevoli allo sviluppo del business. Di contro, un contesto sociale e territoriale in salute dipende dalla presenza di imprese che sono in grado di dare lavoro, offrire salari e stipendi adeguati, acquistare beni e servizi di qualità, pagare le tasse, proteggere l’ambiente, utilizzare le risorse in modo efficiente, etc.
Le aziende, afferma Porter, devono attivarsi per riconciliare business e società e la strada da percorrere è quella di “creare Valore Condiviso”, ovvero creare valore economico in modalità tali da generare contemporaneamente valore per l’azienda ma anche per la società, rispondendo alle necessità dell’azienda e alle esigenze di tipo sociale. Un nuovo punto di vista che concerne la valorizzazione del know how dell’impresa e la riconfigurazione delle relazioni lungo la catena del valore.
Il concetto di valore condiviso integra, in un certo senso, l’idea di responsabilità sociale applicata sino ad oggi: serve un approccio innovativo alla sostenibilità che veda la crescita sociale come un obiettivo centrale e non ancillare, scrivono gli autori. “I programmi di CSR si focalizzano principalmente sulla reputazione e hanno solo un collegamento limitato con il business, il che rende difficile giustificarli e mantenerli nel lungo termine. Per contro, la Creazione di Valore Condiviso (CSV) è funzionale alla profittabilità e alla posizione competitiva dellazienda. Sfrutta le risorse specifiche e lexpertise specifico dellazienda per creare valore economico attraverso la creazione di valore sociale”.
SOSTENIBILITÀ 2.0
Il tema del Valore Condiviso non vuole sostituire l’azione di sostenibilità in essere in azienda, ma affiancare e potenziare tale dimensione, in un’ottica di continuità e in coerenza con quanto già sviluppato. Nel tentativo di calare tale approccio nell’operatività, Snam ha realizzato un modello interpretativo di sintesi, che ha permesso al gruppo di leggere i propri processi core e di supporto secondo l’ottica del Valore Condiviso.