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Fattori di rischio e di incertezza

Di seguito sono descritti i principali rischi21 identificati e monitorati da Snam nell’ambito del processo di Enterprise Risk Management.

Rischio di mercato

Rischio di variazione dei tassi di interesse

Le oscillazioni dei tassi di interesse influiscono sul valore di mercato delle attività e delle passività finanziarie dell’impresa e sul livello degli oneri finanziari netti. L’obiettivo di Risk Management di Snam è l’ottimizzazione del rischio di tasso d’interesse nel perseguimento degli obiettivi definiti e approvati nel piano finanziario. Il Gruppo Snam adotta un modello organizzativo di funzionamento di tipo accentrato. Le strutture di Snam, in funzione di tale modello, assicurano la coperture dei fabbisogni, tramite l’accesso ai mercati finanziari, e l’impiego dei fondi, in coerenza con gli obiettivi approvati, garantendo il mantenimento del profilo di rischio entro i limiti definiti.

Al 30 giugno 2014 l’indebitamento finanziario risulta a tasso fisso per il 70% (64% a fine 2013) e a tasso variabile per il restante 30% (36% a fine 2013).

Al 30 giugno 2014 il gruppo Snam utilizza risorse finanziarie esterne nelle forme di contratti di finanziamento bilaterali e sindacati con Banche e altri Istituti Finanziatori, sotto forma di debiti finanziari a medio – lungo termine e linee di credito bancarie a tassi di interesse indicizzati sui tassi di riferimento del mercato, in particolare l’Europe Interbank Offered Rate (Euribor), e di prestiti obbligazionari essenzialmente a tasso fisso, collocati nell’ambito del programma EMTN.

Rischio di variazione dei tassi di cambio

L’esposizione di Snam al rischio di variazioni dei tassi di cambio è relativa al rischio di cambio sia di tipo “transattivo” (Transaction Risk) che di tipo “traslativo” (Translation Risk). Il rischio di cambio “transattivo” è generato dalla conversione di crediti (debiti) commerciali o finanziari in valute diversa da quella funzionale ed è riconducibile all’impatto di fluttuazioni sfavorevoli dei tassi di cambio tra il momento in cui si genera la transazione e il momento del suo perfezionamento (incasso/pagamento). Il rischio di cambio traslativo è rappresentato da fluttuazioni dei tassi di cambio di valute diverse rispetto alla valuta di consolidamento (Euro) che possono comportare variazioni nel patrimonio netto consolidato. L’obiettivo di Risk Management di Snam è la minimizzazione del rischio di cambio transattivo, anche attraverso l’utilizzo di strumenti finanziari derivati.

Al 30 giugno 2014 Snam ha in essere poste in valuta riferibili essenzialmente ad un prestito obbligazionario di ammontare pari a 10 miliardi di Yen giapponesi con scadenza nel 2019, per un controvalore alla data di emissione di circa 75 milioni di euro, interamente convertito in euro attraverso un contratto derivato di copertura Cross Currency Swap. Snam non detiene contratti derivati su valute con finalità speculative.

Rischio di variazione del prezzo del gas naturale

A partire dal 1 gennaio 2010, con l’avvio del terzo periodo di regolazione (1 gennaio 2010 – 31 dicembre 2013), l’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico, in applicazione dei criteri tariffari disposti con la deliberazione ARG/gas 184/09, ha definito le modalità di corresponsione in natura, da parte degli utenti del servizio all’impresa maggiore di trasporto, dei quantitativi di gas a copertura del fuel gas, delle perdite di rete e del Gas Non Contabilizzato (GNC), dovuti in quota percentuale dei quantitativi rispettivamente immessi e prelevati dalla rete di trasporto. A seguito di tali disposizioni, confermate con deliberazione 514/2013/R/gas dell’AEEG anche per il quarto periodo di regolazione (2014 – 2017)22, ed in considerazione del meccanismo di allocazione del gas agli utenti del servizio, la variazione del prezzo del gas naturale a copertura del fuel gas e delle perdite di rete non rappresenta un fattore di rischio per Snam. Permane l’incertezza con riferimento alle eventuali quantità di GNC rilevate in eccesso rispetto alle quantità corrisposte in natura da parte degli utenti del servizio.

Rischio credito

Il rischio credito rappresenta l’esposizione della società a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti. Il mancato o ritardato pagamento dei corrispettivi dovuti potrebbe incidere negativamente sui risultati economici e sull’equilibrio finanziario di Snam.

Relativamente al rischio di inadempienza della controparte in contratti di natura commerciale, la gestione del credito è affidata alla responsabilità delle unità di business e alle funzioni accentrate di Snam dedicate, ivi comprese le attività connesse al recupero crediti e all’eventuale gestione del contenzioso. A livello di Corporate sono definiti gli indirizzi e le metodologie per la quantificazione e il controllo della rischiosità del cliente.

Le regole per l’accesso dei Clienti ai servizi offerti sono stabilite dalla Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico e sono previste nei codici di Rete, ovvero in documenti che stabiliscono, per ciascuna tipologia di servizio, le norme che regolano i diritti e gli obblighi dei soggetti coinvolti nel processo di erogazione dei servizi stessi, e dettano clausole contrattuali che riducono i rischi di inadempienza da parte dei clienti. Nei Codici è previsto, in particolare, il rilascio di garanzie a parziale copertura di alcune obbligazioni assunte qualora il cliente non sia in possesso di un rating creditizio rilasciato da primari organismi internazionali. La disciplina regolatoria, ha altresì previsto specifiche clausole al fine di garantire la neutralità del responsabile dell’attività di Bilanciamento, attività svolta a partire dal 1 dicembre 2011 da Snam Rete Gas in qualità di impresa maggiore di trasporto. In particolare, la disciplina del bilanciamento prevede l’obbligo da parte di Snam Rete Gas di acquisire, sulla base di criteri di merito economico, le risorse necessarie a garantire la sicura ed efficiente movimentazione del gas dai punti d’immissione ai punti di prelievo, al fine di assicurare il costante equilibrio della rete, approvvigionare le risorse di stoccaggio necessarie alla copertura dei disequilibri di bilanciamento dei singoli utenti e provvedere al regolamento delle relative partite economiche.

Snam presta i propri servizi di business ad un numero limitato di operatori del settore del gas, tra i quali il più significativo per volume di affari è eni S.p.A. Non può essere escluso, tuttavia, che Snam possa incorrere in passività e/o perdite derivanti dal mancato adempimento di obbligazioni di pagamento dei propri clienti, tenuto conto anche dell’attuale congiuntura economico-finanziaria che rende l’attività di incasso crediti più complessa e critica.

Rischio liquidità

Il rischio liquidità rappresenta il rischio che, a causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi (funding liquidity risk) o di liquidare attività sul mercato (asset liquidity risk), l’impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento determinando un impatto sul risultato economico nel caso in cui l’impresa sia costretta a sostenere costi addizionali per fronteggiare i propri impegni o, come estrema conseguenza, una situazione di insolvibilità che pone a rischio l’attività aziendale.

L’obiettivo di Risk Management di Snam è quello di porre in essere, nell’ambito del piano finanziario, una struttura finanziaria che, in coerenza con gli obiettivi di business, garantisca un livello di liquidità adeguato per il Gruppo, minimizzando il relativo costo opportunità e mantenga un equilibrio in termini di durata e di composizione del debito.

Come evidenziato nel paragrafo “Rischio di variazione dei tassi di interesse” in attuazione del piano di rifinanziamento del debito, la Società, ha avuto accesso ad una ampia gamma di fonti di finanziamento attraverso il sistema creditizio ed i mercati dei capitali (prestiti obbligazionari, contratti bilaterali, finanziamenti in pool con primarie banche nazionali e internazionali e contratti di finanziamento su provvista della Banca Europea per gli Investimenti – BEI).

Snam ha come obiettivo il progressivo raggiungimento di una struttura di debito equilibrata, in termini di composizione tra prestiti obbligazionari e credito bancario e di disponibilità di linee di credito bancario committed utilizzabili, in linea con il profilo di business e il contesto regolatorio in cui Snam opera.

Al 30 giugno 2014 Snam dispone di linee di credito a lungo termine committed non utilizzate per un importo pari a circa 4,7 miliardi di euro. Alla stessa data, in aggiunta e ad integrazione rispetto al ricorso al sistema bancario, il rinnovo del programma Euro Medium Term Notes (EMTN)23, deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Snam del 23 giugno 2014, consente l’emissione, entro il 30 giugno 2015, di ulteriori prestiti obbligazionari per un importo massimo di 2 miliardi di euro, da collocare presso investitori istituzionali.

Rischio rating

Con riferimento al debito a lungo termine di Snam, in data 18 febbraio 2014, Moody’s ha confermato il rating di Baa1, innalzando l’outlook da negativo a stabile. La revisione fa seguito ad analoga decisione adottata il 14 febbraio sul debito sovrano italiano.

In data 14 maggio 2014 l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha confermato il rating a lungo termine di Snam a “BBB+” con outlook negativo, che riflette quello della Repubblica Italiana.

Il rating a lungo termine di Snam si posiziona un notch sopra quello della Repubblica Italiana. Sulla base delle metodologia adottata dalle agenzie di rating, il downgrade di un notch dell’attuale rating della Repubblica Italiana innesterebbe un aggiustamento al ribasso, di almeno un notch, dell’attuale rating di Snam.

Rischio di default e covenant sul debito

Il rischio di default consiste nella possibilità che i contratti di finanziamento sottoscritti contengano disposizioni che prevedono la facoltà da parte del soggetto finanziatore di attivare protezioni contrattuali che possono arrivare fino al rimborso anticipato del finanziamento al verificarsi di precise circostanze, generando così un potenziale rischio di liquidità.

Al 30 giugno 2014 Snam ha in essere contratti di finanziamento bilaterali e sindacati con banche e altri Istituti Finanziatori non assistiti da garanzie reali. Alcuni di tali contratti prevedono, inter alia, il rispetto di: (i) un financial covenant in base al quale la società si impegna a far sì che il rapporto tra indebitamento finanziario netto e RAB non ecceda un livello definito contrattualmente; (ii) impegni di negative pledge ai sensi dei quali Snam e le società controllate sono soggette a limitazioni in merito alla creazione di diritti reali di garanzia o altri vincoli su tutti o parte dei rispettivi beni, azioni o su merci; (iii) clausole pari passu e change of control; (iv) limitazioni alle operazioni straordinarie che la società e le sue controllate possono effettuare.

I prestiti obbligazionari emessi da Snam al 30 giugno 2014 nell’ambito del programma di Euro Medium Term Notes, prevedono il rispetto di covenants tipici della prassi internazionale di mercato che riguardano, inter alia, clausole di negative pledge e di pari passu, ma non contemplano financial covenants.

Il mancato rispetto di tali covenants, nonché il verificarsi di altre fattispecie, alcune delle quali soggette a specifiche soglie di rilevanza, come ad esempio eventi di cross-default, possono determinare ipotesi di inadempimento in capo a Snam e, eventualmente, possono causare l’esigibilità anticipata del relativo prestito.

Nel corso del primo semestre 2014 tutte le verifiche relative ai financial covenant contrattualmente previsti hanno confermato il rispetto degli stessi alla data del 30 giugno 2014. Specifiche informazioni in ordine ai potenziali effetti derivanti dalla misura di prevenzione patrimoniale della amministrazione giudiziaria notificata alla Società controllata Italgas l’11 luglio 2014, sono fornite nel successivo paragrafo “Fattori di rischio e di incertezza per la restante parte dell’esercizio”.

Rischio operation

Le attività svolte da Snam sono soggette al rispetto delle norme e dei regolamenti a livello comunitario, nazionale, regionale, locale.

Gli oneri e i costi associati alle necessarie azioni da mettere in atto per adempiere agli obblighi previsti costituiscono una voce di costo significativa negli attuali esercizi e in quelli futuri.

Il rispetto delle norme e regolamenti, oltre che a minimizzare i rischi delle proprie attività, è indispensabile per l’ottenimento delle autorizzazioni e/o di permessi in materia di salute, sicurezza e ambiente. La violazione delle norme vigenti comporta sanzioni di natura penale e/o civile, e per gli specifici casi di violazione della normativa sulla sicurezza e sulla tutela ambientale sono previste sanzioni a carico delle aziende sulla base di un modello europeo di responsabilità recepito anche in Italia (D.Lgs. n. 231/01). Non può essere escluso con certezza che Snam possa incorrere in costi o responsabilità anche rilevanti.

La normativa vigente ha enfatizzato il valore dei modelli organizzativi, finalizzati a prevenire la possibilità di commissione degli illeciti in caso di violazioni delle disposizioni legislative sulla salute e la sicurezza sui posti di lavoro e sull’ambiente, specificando la responsabilità amministrativa delle Società.

Attraverso gli strumenti normativi interni e gli strumenti organizzativi, nelle società del gruppo Snam sono stabilite le responsabilità e le procedure da adottare nelle fasi di progettazione, realizzazione, esercizio e dismissione per tutte le attività delle società, in modo da assicurare il rispetto delle leggi e delle normative interne in materia di salute sicurezza e ambiente.

Snam e le società da essa controllate si sono dotate di sistemi di gestione per l’ambiente e per la salute e sicurezza dei lavoratori, basati sui principi di una propria Politica di Salute, Sicurezza, Ambiente e Qualità, consolidata ormai da diversi anni in azienda.

La documentazione e l’applicazione dei Sistemi di Gestione di Snam sono certificati conformemente a normative internazionali.

Dal 2013 tutte le società del Gruppo operano con la certificazione OHS.A.S. 18001, che certifica il controllo e la riduzione dei rischi in azienda, la prevenzione degli infortuni e la conformità alla legislazione esistente.

Snam Rete Gas, inoltre, nel 2013 ha esteso la certificazione del Sistema di Gestione Ambientale a tutta la società in accordo alla norma UN EN ISO 14001.

L’adozione di procedure e sistemi di gestione che tengono conto delle specificità delle attività di Snam, congiuntamente al costante miglioramento e ammodernamento degli impianti, garantiscono l’individuazione, la valutazione e la mitigazione dei rischi, seguendo un ciclo di miglioramento continuo.

Snam pone la massima attenzione ai propri processi operativi in maniera globale: dalla progettazione e realizzazione degli impianti e al successivo utilizzo e manutenzione. Per la gestione delle attività e il controllo operativo, vengono utilizzate specifiche tecniche in continuo aggiornamento e sviluppate in conformità alle best practices internazionali.

Lo sviluppo e il mantenimento della normativa tecnica e dei sistemi di gestione per l’ambiente e per la salute e sicurezza dei lavoratori, sono basati su un ciclo annuale di pianificazione, attuazione, controllo, riesame dei risultati e definizione di nuovi obiettivi.

Il sistema di controllo dei sistemi di gestione è garantito dal monitoraggio degli indicatori di salute, sicurezza e ambiente, dalla reportistica periodica e attraverso verifiche ispettive nei siti operativi e di sede che prevedono:

  • technical Audit, volti ad accertare la corretta applicazione dei Sistemi di Gestione, in coerenza con il Codice Etico e il Modello Organizzativo 231;
  • verifiche di certificazione/mantenimento/rinnovo delle certificazioni dei sistemi di gestione (con frequenza almeno annuale effettuate da un ente certificatore esterno);
  • verifiche sulle attività in appalto in materia di salute, sicurezza e ambiente.

I rilievi riscontrati vengono esaminati unitamente ai risultati ottenuti dal controllo dei processi operativi, fornendo le informazioni di base per la pianificazione delle attività future e la definizione dei nuovi obiettivi, nel rispetto dei principi assunti da Snam.

Sono adottati gli strumenti normativi e organizzativi di prevenzione (reperibilità, contratti di beni e servizi, formazione e addestramento, ecc.) e di gestione di eventuali emergenze operative che possono avere impatto su asset, persone e ambiente, individuando le dovute azioni finalizzate a limitare i danni.

Snam partecipa a gruppi internazionali di lavoro nei quali vengono effettuate attività di benchmarking, stesura di linee guida e studi finalizzati all’individuazione delle aree di miglioramento dei processi relativi al trasporto gas.

In aggiunta al sistema di gestione, monitoraggio e risposta ai rischi e agli eventi HSE, Snam ha attivato coperture assicurative allo scopo di limitare i possibili effetti patrimoniali negativi derivanti dai danni provocati a terzi e alle proprietà industriali sia onshore che offshore (stretto di Messina, allacciamento OLT di Livorno), che possano verificarsi durante la fase operativa e/o durante l’esecuzione di lavori di investimento. L’ammontare coperto varia in base alla tipologia dell’evento ed è determinato attraverso la best practice di valutazione dei rischi attualmente in uso nel mercato.

Rischi legati al mancato raggiungimento dei previsti obiettivi di sviluppo delle infrastrutture

La concreta possibilità per Snam di realizzare i progetti di sviluppo delle proprie infrastrutture è soggetta a numerose incognite legate a fattori operativi, economici, normativi, autorizzativi e competitivi, indipendenti dalla sua volontà. Snam non è, quindi, in grado di garantire che i progetti di estensione e potenziamento previsti siano concretamente intrapresi né che, se intrapresi, abbiano buon fine o permettano il conseguimento dei benefici previsti dal sistema tariffario. Inoltre, i progetti di sviluppo potrebbero richiedere investimenti più elevati o tempi più lunghi rispetto a quelli inizialmente stimati, influenzando l’equilibrio finanziario e i risultati economici di Snam.

Rischi derivanti da eventuali malfunzionamenti degli impianti

La gestione delle attività regolate nel settore del gas implica una serie di rischi di malfunzionamento e di imprevista interruzione non dipendenti dalla volontà di Snam, quali quelli determinati da incidenti, guasti o malfunzionamenti di apparecchiature o sistemi di controllo, minor resa di impianti ed eventi straordinari quali esplosioni, incendi, terremoti, frane o altri eventi simili che sfuggono al controllo di Snam. Tali eventi potrebbero inoltre causare danni rilevanti a persone, cose o all’ambiente.

Le eventuali interruzioni di servizio e gli obblighi di risarcimento causati da tali eventi potrebbero determinare riduzioni dei ricavi e/o incrementi dei costi. Benché Snam abbia stipulato specifici contratti di assicurazione a copertura di alcuni tra tali rischi, le relative coperture assicurative potrebbero risultare insufficienti per far fronte a tutte le perdite subite, agli obblighi di risarcimento o agli incrementi di spesa.

Rischi derivanti dalla necessità di gestire un rilevante flusso di informazioni per operare i servizi regolati

Il quadro regolamentare in cui Snam opera, prevede la raccolta e l’elaborazione in via continuativa di un rilevante flusso di informazioni provenienti dai clienti che utilizzano i servizi. Le informazioni indirizzate a Snam comprendono, fra le altre, prenotazioni di capacità, indicazioni di provenienza e destinazione giornaliere di gas, meccanismi di bilanciamento fisico e commerciale, dati riguardanti le previsioni della domanda e l’utilizzo della capacità di trasporto. Questo flusso informativo, gestito anche attraverso un esteso utilizzo di sistemi informativi, è ampio e complesso e, pertanto, Snam non può garantire che la gestione dello stesso non comporterà difficoltà operative e di pianificazione con conseguenze sulla propria attività.

Rischi derivanti dalla stagionalità del business

Sulla base dell’attuale quadro regolatorio, le attività svolte da Snam non presentano nel complesso fenomeni stagionali o ciclici in grado di influenzare significativamente i risultati economico-finanziari semestrali e annuali.

Rischi specifici dei settori in cui Snam opera

Rischio evoluzione normativa

Snam svolge attività nel settore del gas soggette a regolamentazione. Le direttive e i provvedimenti normativi emanati in materia dall’Unione Europea e dal Governo italiano e le decisioni dell’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico e più in generale la modifica del contesto normativo di riferimento possono avere un impatto significativo per Snam sull’operatività, i risultati economici e l’equilibrio finanziario.

Considerando la specificità del business e il contesto in cui Snam opera, particolare rilievo assume l’evoluzione del contesto regolatorio in materia di criteri per la determinazione delle tariffe di riferimento. Nel 2013 in particolare con deliberazioni 438/2013/R/gas, 514/2013/R/gas e 573/2013/gas, l’Autorità ha definito i criteri di determinazione delle tariffe di riferimento rispettivamente per i servizi di rigassificazione del gas naturale liquefatto, di trasporto e di distribuzione di gas naturale per il quarto periodo di regolazione24.

A ciò si aggiunge il Decreto Legge 13 agosto 2011 n. 138, convertito nella Legge 14 settembre 2011 n. 148 che ha esteso l’applicazione dell’addizionale IRES ai settori di attività trasporto e distribuzione di gas naturale con una maggiorazione d’imposta del 10,5% per il periodo 2011 – 2013 e del 6,5% dal 2014, istituendo il divieto di traslare sulle tariffe detta maggiorazione di imposta e attribuendo all’Autorità il compito di vigilare sull’osservanza del divieto.

Non si possono escludere futuri cambiamenti nelle politiche normative adottate dall’Unione Europea o a livello nazionale che potrebbero avere ripercussioni impreviste sul quadro normativo di riferimento e, di conseguenza, sull’attività e sui risultati di Snam.

Rischi legati al termine delle concessioni di distribuzione del gas di cui sono titolari Italgas e le sue società partecipate

Rischi relativi alle gare per l’assegnazione delle nuove concessioni di distribuzione del gas

Alla data del 30 giugno 2014, Snam tramite Italgas detiene 1.435 concessioni di distribuzione di gas in tutto il territorio nazionale. In base a quanto stabilito dalla vigente normativa applicabile alle concessioni di cui è titolare Snam, le gare per i nuovi affidamenti del servizio di distribuzione del gas saranno bandite non più per singolo Comune, ma esclusivamente per gli ambiti territoriali determinati con i Decreti Ministeriali del 19 gennaio 2011 e del 18 ottobre 2011, e secondo le scadenze temporali indicate nell’Allegato 1 al Decreto Ministeriale sui criteri di gara e di valutazione delle offerte, emanato il 12 novembre 2011.

Con il progressivo svolgimento delle gare, Snam potrebbe non aggiudicarsi la titolarità di una o più delle nuove concessioni, oppure potrebbe aggiudicarsele a condizioni meno favorevoli di quelle attuali, con possibili impatti negativi sull’attività operativa e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria, fermo restando, nel caso di mancata aggiudicazione, relativamente ai Comuni precedentemente gestiti dall’impresa, l’incasso del valore di rimborso previsto a favore del gestore uscente.

Rischi relativi alla possibile pretesa dei Comuni di acquisire la proprietà delle reti di distribuzione del gas e alla quantificazione del rimborso a carico del nuovo gestore

Con riferimento alle concessioni di distribuzione gas relativamente alle quali Italgas è anche proprietaria delle reti e degli impianti, il D.L. 23 dicembre 2013, n. 145, convertito con modificazioni nella Legge n. 9 del 21 febbraio 2014 (pubblicata in G.U. n. 43 del 21 febbraio 2014), stabilisce che il valore di rimborso riconosciuto ai gestori uscenti del servizio, titolari degli affidamenti e delle concessioni in essere nel periodo transitorio, è calcolato nel rispetto di quanto stabilito nelle convenzioni o nei contratti e, per quanto non desumibile dalla volontà delle parti, non più con i criteri di cui alle lettere a) e b) dell’art. 24 del R.D. 15 ottobre 1925 n. 2578, ma con le modalità di cui all’articolo 14, comma 8, del D.Lgs. n. 164/00, come successivamente integrato e modificato. In ogni caso, dal valore di rimborso sono detratti i contributi privati relativi ai cespiti di località, valutati secondo la metodologia della regolazione tariffaria vigente.

Il Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 12 novembre 2011 stabilisce che il gestore subentrante acquisisce la proprietà dell’impianto con il pagamento del valore di rimborso al gestore uscente, ad eccezione delle eventuali porzioni di impianto di proprietà comunale.

A regime, cioè nei periodi successivi al primo, il rimborso al gestore uscente sarà comunque pari al valore delle immobilizzazioni nette di località, al netto dei contributi pubblici in conto capitale e dei contributi privati relativi ai cespiti di località, calcolato con riferimento ai criteri usati dall'Autorità per determinare le tariffe di distribuzione (RAB).

Alla luce della disciplina giuridica sopra esposta, sussiste l’eventualità che la valutazione del valore di rimborso sia inferiore a quanto pattuito in convenzione con l’Ente Locale.

Rischi relativi alla titolarità delle concessioni di stoccaggio del gas

Snam tramite Stogit è titolare di 10 concessioni di stoccaggio del gas. Di queste, otto (Alfonsine, Brugherio, Cortemaggiore, Minerbio, Ripalta, Sabbioncello, Sergnano e Settala) scadranno nel dicembre 2016, una (Bordolano) nel novembre 2031 e una (Fiume Treste), oggetto della prima proroga decennale nel corso del 2011, nel giugno 2022. Le concessioni di Stogit rilasciate prima dell'entrata in vigore del D.Lgs. 164/2000 sono prorogabili dal Ministero dello Sviluppo Economico per non più di due volte per una durata di dieci anni ciascuna, ai sensi dell'art. 1, comma 61 della Legge n. 239/2004. Ai sensi dell'art. 34, comma 18, del decreto legge n. 179/2012, convertito dalla legge 221/2012, la durata dell'unica concessione Stogit rilasciata dopo l'entrata in vigore del D.Lgs. 164/2000 (Bordolano) è trentennale con possibilità di proroga per ulteriori dieci anni. Ove Snam non sia in grado di conservare la titolarità di una o più delle proprie concessioni ovvero, al momento del rinnovo, le condizione delle concessioni risultino meno favorevoli di quelle attuali, potrebbero determinarsi effetti negativi sull’attività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria.

Rischi connessi a particolari situazioni socio-politiche dei paesi produttori e dei paesi di transito del gas naturale

Una parte consistente del gas naturale trasportato mediante la Rete di Trasporto di Snam proviene o è previsto che provenga o che attraversi paesi che presentano rischi derivanti da particolari situazioni socio-politiche. Le importazioni e il transito di gas naturale da tali paesi potrebbero pertanto essere soggette a rischi tra i quali aumento di tasse e accise applicabili, fissazione di limiti alla produzione e all’esportazione o al trasporto, rinegoziazione forzata di contratti, nazionalizzazione o rinazionalizzazione di beni, mutamenti dei sistemi di governo e delle politiche nazionali, modifica delle politiche commerciali, restrizioni monetarie, perdite o danneggiamenti dovute ad azioni di gruppi rivoltosi. Qualora gli Shipper si trovassero nell’impossibilità di accedere alle disponibilità di gas naturale dei suddetti paesi a causa delle situazioni di cui sopra o similari, o fossero altrimenti danneggiati da tali situazioni, potrebbero derivare rischi di inadempienza degli shipper nel rispettare i propri obblighi contrattuali nei confronti di Snam o comunque una diminuzione nei volumi di gas trasportato. Il verificarsi degli eventi sopra descritti, pertanto, potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria.

La Comunità Europea, attraverso il Regolamento (UE) N. 994/2010 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20 ottobre 2010 (“Regolamento SOS”), ha stabilito per ciascun stato membro l’obbligo di individuare, mediante linee guida predefinite, delle misure volte a garantire la sicurezza della propria fornitura di gas ovvero della copertura della domanda di gas. In attuazione del suddetto Regolamento, secondo quanto previsto dal Decreto Legislativo 1 giugno 2011, n. 93 (D.Lgs. 93/11), il Ministero dello sviluppo economico, su base biennale, elabora una valutazione dei rischi che incidono sulla sicurezza del sistema nazionale del gas naturale e definisce un piano di azione preventivo e un piano di emergenza e monitoraggio della sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale.

Fattori di rischio e di incertezza per la restante parte dell’esercizio

Snam, come descritto al paragrafo “Rischio di default e covenant sul debito”, ha in essere contratti di finanziamento che contengono clausole di protezione contrattuale a favore del soggetto finanziatore. Con riferimento alla misura di prevenzione patrimoniale della amministrazione giudiziaria, notificata dal Tribunale di Palermo alla Società controllata Italgas l’11 luglio 2014, in relazione alla possibilità che gli effetti della medesima possano determinare l’attivazione delle predette clausole, si precisa quanto segue:

  • con riferimento al mercato dei capitali, alla data della presente Relazione, sulla base delle informazioni disponibili, si ritiene che gli effetti del provvedimento non siano tali da determinare i presupposti per l’attivazione delle predette protezioni contrattuali;
  • con riferimento al mercato bancario e ai rapporti con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), Snam ha fornito informativa circa il provvedimento e non ha ricevuto richieste di attivazione delle suddette clausole e, inoltre, accordi contrattuali successivi alla notifica del provvedimento hanno confermato, allo stato, la loro non attivazione.

Nell’ambito dell’ottimizzazione della struttura finanziaria di Gruppo in data 25 luglio 2014 Snam ha concluso accordi con le banche finanziatrici volti a rinegoziare nuove e migliorative condizioni, in termini di pricing e di estensione della durata, del finanziamento sindacato stipulato nel luglio 2012 per un ammontare rinegoziato complessivamente pari a 3,2 miliardi di euro. Il nuovo finanziamento non contiene financial covenants.

21 Specifiche informazioni in ordine ai potenziali effetti derivanti dalla misura di prevenzione patrimoniale della amministrazione giudiziaria notificata alla Società controllata Italgas l’11 luglio 2014, sono fornite nel paragrafo “Fattori di rischio e di incertezza per la restante parte dell’esercizio”.

22 Per il quarto periodo di regolazione è stata introdotta la corresponsione in natura di un quantitativo fisso annuo a copertura del gas non contabilizzato (GNC).

23 Maggiori informazioni in merito al rinnovo del programma EMTN sono fornite al capitolo “Highlight – Principali eventi” della presente Relazione.

24 Per maggiori dettagli si rimanda al capitolo “Andamento della gestione nei settori di attività – Regolamentazione” della Relazione finanziaria annuale 2013.