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13 Attività immateriali

Le attività immateriali, di importo pari a 5.076 milioni di euro (4.710 milioni di euro al 31 dicembre 2013) presentano la seguente composizione e movimentazione:

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31.12.2013

 

Vita utile definita

Vita utile indefinita

 

(milioni di €)

Accordi per servizi in concessione

Diritti di brevetto indu­striale e diritti di utiliz­zazione delle opere dell’ingegno

Conces­sioni, licenze, marchi e diritti simili

Immobiliz­zazioni in corso e acconti

Altre attività immate­riali

Avvia­mento

Totale

Costo al 31.12.2012

6.004

663

735

31

52

9

7.494

Investimenti

319

10

1

64

 

 

394

Dismissioni

(40)

 

 

 

 

 

(40)

Altre variazioni e riclassifiche

(41)

64

1

(58)

1

 

(33)

Costo al 31.12.2013

6.242

737

737

37

53

9

7.815

Fondo ammortamento al 31.12.2012

(2.237)

(541)

(75)

 

(47)

 

(2.900)

Ammortamenti

(181)

(48)

(2)

 

 

 

(231)

Dismissioni

26

 

 

 

 

 

26

Altre variazioni e riclassifiche

9

(7)

 

 

(1)

 

1

Fondo ammortamento al 31.12.2013

(2.383)

(596)

(77)

 

(48)

 

(3.104)

Fondo svalutazione al 31.12.2012

 

 

(1)

 

 

 

(1)

Fondo svalutazione al 31.12.2013

 

 

(1)

 

 

 

(1)

Saldo netto al 31.12.2012

3.767

122

659

31

5

9

4.593

Saldo netto al 31.12.2013

3.859

141

659

37

5

9

4.710

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31.12.2014

 

Vita utile definita

Vita utile indefinita

 

(milioni di €)

Accordi per servizi in concessione

Diritti di brevetto indu­striale e diritti di utiliz­zazione delle opere dell’ingegno

Conces­sioni, licenze, marchi e diritti simili

Immobiliz­zazioni in corso e acconti

Altre attività immate­riali

Avvia­mento

Totale

Costo al 31.12.2013

6.242

737

737

37

53

9

7.815

Investimenti

316

9

 

72

3

 

400

Variazione dell’area di consolidamento

277

11

 

 

6

 

294

Dismissioni

(37)

 

 

 

 

 

(37)

Altre variazioni e riclassifiche

60

51

4

(65)

(8)

 

42

Costo al 31.12.2014

6.858

808

741

44

54

9

8.514

Fondo ammortamento al 31.12.2013

(2.383)

(596)

(77)

 

(48)

 

(3.104)

Ammortamenti

(209)

(53)

(3)

 

(2)

 

(267)

Variazione dell’area di consolidamento

(17)

(11)

 

 

(5)

 

(33)

Dismissioni

23

 

 

 

 

 

23

Altre variazioni e riclassifiche

(73)

11

 

 

6

 

(56)

Fondo ammortamento al 31.12.2014

(2.659)

(649)

(80)

 

(49)

 

(3.437)

Fondo svalutazione al 31.12.2013

 

 

(1)

 

 

 

(1)

Fondo svalutazione al 31.12.2014

 

 

(1)

 

 

 

(1)

Saldo netto al 31.12.2013

3.859

141

659

37

5

9

4.710

Saldo netto al 31.12.2014

4.199

159

660

44

5

9

5.076

Gli accordi per servizi in concessione (4.199 milioni di euro; 3.859 milioni di euro al 31 dicembre 2013) riguardano gli accordi tra settore pubblico e privato (“Service concession arrangements”) relativi allo sviluppo, finanziamento, gestione e manutenzione di infrastrutture in regime di concessione tramite affidamento da parte dell’ente concedente. Le disposizioni relative agli accordi per servizi in concessione risultano applicabili per Snam nell’ambito del servizio pubblico di distribuzione di gas naturale, ovvero agli accordi nell’ambito dei quali l’operatore si impegna a fornire il servizio pubblico di distribuzione del gas naturale alla tariffa stabilita dell’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI), detenendo il diritto di utilizzo dell’infrastruttura, controllata dal concedente, al fine di erogare il servizio pubblico.

Le gare per i nuovi affidamenti del servizio di distribuzione del gas naturale saranno bandite non più per singolo Comune, ma per gli ambiti territoriali minimi di dimensione sovracomunale (ATEM), istituiti tramite apposito Decreto Ministeriale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nel corso del 2011 (n. 177 ambiti territoriali minimi – ATEM). Relativamente alla durata delle concessioni, il Decreto Legislativo n. 164/00 ha stabilito che la nuova durata delle concessioni, i cui affidamenti dovranno essere posti in gara, non potrà superare i dodici anni.

I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno (159 milioni di euro; 141 milioni di euro al 31 dicembre 2013) riguardano prevalentemente sistemi informativi e applicativi a supporto dell’attività operativa.

Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili (660 milioni di euro; 659 milioni di euro al 31 dicembre 2013) si riferiscono essenzialmente a concessioni per l’esercizio dell’attività di stoccaggio del gas naturale.

Il valore delle concessioni di stoccaggio (655 milioni di euro) è rappresentato dalle riserve di gas naturale presenti nei giacimenti (cosiddetto “Cushion Gas”). Il Cushion Gas non è oggetto di ammortamento in quanto: (i) il volume di tale gas non viene modificato dall’attività di stoccaggio; (ii) il valore economico del gas che può essere recuperato al termine della concessione, ai sensi di quanto disposto dal Decreto Ministeriale 3 novembre 2005 “Criteri per la determinazione di un adeguato corrispettivo per la remunerazione dei beni destinati ad un concessionario per lo stoccaggio di gas naturale” del Ministero delle Attività Produttive (MAP), risulta essere non inferiore al valore iscritto in bilancio.

Le attività immateriali a vita utile indefinita si riferiscono esclusivamente all’avviamento (9 milioni di euro, parimenti al 31 dicembre 2013) rilevato nel 2008 in occasione dell’acquisto, da parte di Italgas, del 100% delle azioni della Siciliana Gas.

Gli investimenti (400 milioni di euro) riguardano: (i) la costruzione e il potenziamento delle infrastrutture di distribuzione di gas naturale (316 milioni di euro); (ii) progetti di investimento in corso di realizzazione (84 milioni di euro), principalmente relativi allo sviluppo di sistemi informativi21.

I contributi in conto capitale riconosciuti da enti pubblici e da altri soggetti (364 e 376 milioni di euro; rispettivamente 368 e 365 milioni di euro al 31 dicembre 2013) sono iscritti a riduzione del valore netto delle attività immateriali e riguardano il settore distribuzione di gas naturale.

Gli ammortamenti (267 milioni di euro) si riferiscono ad ammortamenti economico – tecnici determinati sulla base della vita utile delle attività immateriali a vita utile definita, ovvero sulla loro residua possibilità di utilizzazione da parte dell’impresa.

Relativamente al settore di distribuzione di gas naturale, si segnala che a partire dal 1 gennaio 2014, con l’avvio del quarto periodo di regolazione22, l’AEEGSI ha ridotto ai fini tariffari, da 20 a 15 anni, la vita utile di alcuni impianti di misurazione. La Società, tenuto anche conto dei meccanismi di riconoscimento delle componenti tariffarie legate ai nuovi ammortamenti, nonché della vita tecnica dei beni, ha provveduto alla rideterminazione della vita utile di tali asset, allineandola alla durata convenzionale tariffaria, con un effetto negativo sul conto economico dell’esercizio 2014 pari a circa 11 milioni di euro.

In considerazione della natura delle attività svolte dal gruppo, ovvero attività regolate nella filiera del gas, il valore recuperabile delle attività materiali e immateriali è stato definito corrispondente alla stima del valore del Capitale Investito Netto riconosciuto a tali beni ai fini tariffari (RAB – Regulatory Asset Base) dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI), al netto delle componenti forfettarie23, del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) e dei contributi ricevuti.

Ai fini dell’individuazione delle Cash Generating Unit (CGU) e dell’allocazione di eventuali avviamenti, coerentemente con le segmentazioni definite dall’AEEGSI per la definizione della remunerazione delle attività, le CGU sono rappresentate dalle Business Unit (BU) operanti nelle attività regolate di trasporto, rigassificazione, stoccaggio e distribuzione di gas naturale. Per il settore di attività distribuzione, in considerazione della specifica normativa applicabile, le CGU sono identificate con gli ambiti territoriali minimi (ATEM) di dimensione sovracomunale.

Il valore recuperabile così come sopra definito, delle attività materiali, incluse le scorte d’obbligo e delle attività immateriali, è pari a circa 24,7 miliardi di euro24.

Le variazioni dell’area di consolidamento (261 milioni di euro) sono relative all’acquisizione del controllo da parte di Italgas S.p.A. di A.E.S.25

Le dismissioni (14 milioni di euro) riguardano principalmente cessione di impianti gas per la cessazione dei relativi rapporti concessori e decrementi relativi a sostituzioni di reti e misuratori.

Le altre variazioni e riclassifiche (−14 milioni di euro) sono relative principalmente ai contributi di periodo (−34 milioni di euro) e all’acquisizione di concessioni per l’esercizio dell’attività di distribuzione di gas naturale (10 milioni di euro).

Gli impegni contrattuali per l’acquisto di attività immateriali nonché per la prestazione di servizi connessi alla loro realizzazione sono riportati alla nota n. 24 “Garanzie, impegni e rischi”.

Attività immateriali per settore di attività

Come richiesto ai sensi dell’IFRS 8 “Settori operativi”, si riporta di seguito la composizione delle attività immateriali per settore di attività:

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(milioni di €)

31.12.2013

31.12.2014

Costo storico

7.815

8.514

Trasporto

456

493

Stoccaggio

801

812

Distribuzione

6.509

7.155

Rigassificazione

3

3

Corporate e altre attività

46

51

Fondo ammortamento e fondo svalutazione

(3.105)

(3.438)

Trasporto

(369)

(395)

Stoccaggio

(127)

(133)

Distribuzione

(2.574)

(2.871)

Rigassificazione

(2)

(2)

Corporate e altre attività

(33)

(37)

Saldo netto

4.710

5.076

Trasporto

87

98

Stoccaggio

674

679

Distribuzione

3.935

4.284

Rigassificazione

1

1

Corporate e altre attività

13

14

21 Gli investimenti per settore di attività sono illustrati al capitolo “Andamento della gestione nei settori di attività” della Relazione sulla gestione.

22 I criteri tariffari del quarto periodo di regolazione (1 gennaio 2014 – 31 dicembre 2019) sono disciplinati con deliberazione 573/2013/R/gas “Regolazione tariffaria dei servizi di distribuzione e misura del gas per il periodo di regolazione 2014 – 2019”.

23 La RAB è la base di riferimento per la determinazione delle tariffe del servizio e, quindi, dei flussi di cassa generati dalle attività. Il valore della RAB è definito attraverso il metodo del costo storico rivalutato per quanto riguarda il Capitale Immobilizzato, e su base forfettaria per il Capitale di esercizio.

24 Valore stimato al 31 dicembre 2014.

25 Per maggiori informazioni si rimanda alla nota n. 23 “Aggregazioni aziendali”.