Sviluppo sostenibile e innovazione sociale in Italia
Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) al 2030 impegnano la comunità internazionale ad individuare un percorso condiviso a livello mondiale fondato sui principi guida di integrazione, universalità, trasformazione e inclusione e soprattutto, collaborazione e la condivisione tra le parti. Un ruolo fondamentale in questo processo è affidato alle imprese, individuate come elemento di traino di nuove dinamiche di sviluppo sostenibile: tutte le imprese, di qualunque dimensione settore e localizzazione geografica, sono chiamate ad agire costruendo modelli di business responsabile, basati sul rilancio degli investimenti, più innovazione e tecnologia e, soprattutto, collaborazione con istituzioni, comunità e società civile. E l’Italia? A quale “livello” di sviluppo sostenibile è arrivata?
Secondo il rapporto 2017 pubblicato daIl’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), il nostro Paese mostra alcuni progressi su temi importanti ma conferma anche le debolezze di sistema a cui la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS), approvata nel 2017 dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE), intende porre rimedio fissando obiettivi specifici da raggiungere per i prossimi anni con un impegno congiunto da parte di tutto l’apparato economico e politico. Impegno rinnovato anche nell’ultimo Documento di Economia e Finanza che, per la prima volta in Europa e tra i paesi del G7, ha incluso nella propria programmazione economica – oltre al Prodotto interno lordo (PIL) – anche 12 indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (BES). Un passo importante per ribadire la convinzione che il prodotto interno lordo sia solo una parte del benessere complessivo e che, in realtà, non sia esemplificativo delle condizioni di vita del paese nel suo complesso.
IL BENESSERE CHE VA OLTRE IL PIL: GLI INDICATORI BES PARTE DEL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA
A partire dal 2013, l’ISTAT propone ogni anno un’analisi dettagliata di una serie indicatori che misurano il progresso della società non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale e ambientale, con l’obiettivo di rendere il Paese più consapevole rispetto ai propri punti di forza e debolezza relativi alla qualità della vita dei cittadini.
Caso unico in Europa, a partire dal 2019 il governo italiano sarà il primo a dover rendicontare l’andamento degli indicatori BES più significativi in concomitanza con la legge di bilancio. All’interno della legge di bilancio, infatti, i governi sono chiamati anche a osservare eventuali miglioramenti o peggioramenti degli indicatori, mettendoli in relazione con quanto fatto nella legge di bilancio.
Indicatori BES inclusi:
- reddito medio disponibile aggiustato pro capite;
- indice di diseguaglianza del reddito disponibile;
- indice di povertà assoluta;
- speranza di vita in buona salute alla nascita;
- eccesso di peso;
- uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione;
- tasso di mancata partecipazione al lavoro, con relativa scomposizione per genere;
- rapporto tra tasso di occupazione delle donne di 25-49 anni con figli in età prescolare e delle donne senza figli;
- indice di criminalità predatoria;
- indice di efficienza della giustizia civile;
- emissioni di CO2 e altri gas clima alteranti;
- indice di abusivismo edilizio.