Gas naturale e Climate change
Il gas naturale è la fonte di energia che può garantire un percorso di decarbonizzazione efficiente ed efficace a livello nazionale ed europeo. Snam sta investendo per sviluppare le infrastrutture necessarie per accrescere la sicurezza degli approvvigionamenti energetici, facendo dell’Italia l’hub europeo del gas, per facilitare la creazione di un mercato europeo e favorire l’utilizzo del gas naturale compresso nel settore dei trasporti, incrementare l’utilizzo del gas naturale liquefatto e del biometano.
Sostenibilità del gas naturale
A parità di energia utilizzata, la combustione del gas naturale produce dal 25 al 40% in meno di anidride carbonica rispetto ad altri combustibili fossili, ed è esente da particolato
Gli scenari futuri elaborati dell’International Energy Agency (IEA) vedono nella crescita economica e della popolazione dei paesi emergenti i principali fattori che alimenteranno la domanda di energia a livello mondiale, e di cui Cina, India e altri paesi Asiatici assorbiranno circa l’80% dell’incremento previsto al 2040. In questo contesto, il gas naturale continuerà a svolgere un ruolo da protagonista nell’evoluzione del mix energetico, ma giocando ruoli differenti nei diversi ambiti geografici.
Se infatti il gas naturale, avrà nei paesi non-OCSE la funzione principale di sostenere lo sviluppo economico, integrando carbone e petrolio, in Europa e In Italia, dove ha già una significativa presenza nel mix energetico, potrà invece contribuire all’obiettivo di garantire la progressiva decarbonizzazione insieme alle fonti rinnovabili non programmabili come eolico e fotovoltaico. Un suo maggiore utilizzo significa contrasto al cambiamento climatico e si tradurrebbe inoltre in minori emissioni di anidride solforosa, di ossidi di azoto e di polveri sottili, con un impatto determinante sulle misure di contrasto all’inquinamento dell’aria nelle città.
Il gas naturale sarà una fonte energetica sempre più accessibile data la presenza di notevoli riserve in aree vicine all’Europa e allo sviluppo del mercato mondiale del gas naturale liquefatto, che ne ha incrementato la disponibilità a prezzi contenuti. In questo contesto, la rete di infrastrutture già esistenti per il trasporto, stoccaggio e distribuzione, e quelle in fase di sviluppo e realizzazione, faranno dell’Italia l’hub europeo del gas, garantendo al sistema energetico flessibilità, programmabilità ed economicità. Ciò grazie anche ad una capacità di generazione elettrica a gas già ampiamente disponibile ed estremamente efficiente.
Mobilità sostenibile (CNG-GNL)
Snam nell’ambito delle iniziative attivate a favore della mobilità sostenibile, nel 2017 ha pubblicato un Bando UE per il rinnovo del parco automobili (circa 1.500 autoveicoli), la gran parte del quale alimentato a metano e ha inoltre attivato convenzioni con le primarie case automobilistiche per mettere a disposizione dei dipendenti e dei loro familiari sconti per l’acquisto di autovetture alimentate a metano.
Snam crede fortemente che il gas naturale compresso (cosiddetto CNG) sia una valida alternativa ai carburanti tradizionali per autotrazione.
L’uso del CNG al posto di benzina e gasolio riduce non solo le emissioni di CO2, principale responsabile dell’“effetto serra” e del surriscaldamento globale, ma anche di circa il 94% quelle di ossidi di azoto (NOx), causa delle “piogge acide”, e di ben il 95% le emissioni di particolato (tra cui PM10 e PM2,5), le più dannose per la salute.
Oltre alla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera un ulteriore beneficio indiretto deriva dalla rete di metanodotti estesa e capillare che consente il trasporto di questo carburante senza alcun impatto sul traffico veicolare, né dal punto di vista della sicurezza né da quello ambientale.
Snam, attraverso la sua controllata Snam4Mobility, è impegnata a sviluppare le infrastrutture per l’utilizzo del gas naturale nel settore dei trasporti. In particolare, nel 2017 ha siglato i primi contratti con diverse controparti per lo sviluppo di 19 punti di rifornimento (di cui 1 GNL e 18 CNG), tra le quali un primo lotto di 14 all’interno della rete nazionale di distributori Eni. L’obiettivo di Snam è di realizzare oltre 250 nuovi distributori su scala nazionale, che si andranno ad aggiungere ai circa 1.000 attualmente esistenti, equilibrando maggiormente la diffusione territoriale nelle diverse regioni del Paese.
Anche il Gas Naturale Liquefatto (GNL), oltre a essere un elemento chiave per garantire maggiore sicurezza energetica e diversificazione dell’approvvigionamento, è una soluzione economica ed efficiente per ridurre le emissioni prodotte dai trasporti terrestri e marittimi. L’estensione anche al Mar Mediterraneo della normativa Emission Control Areas (ECAs), che limita le emissioni di ossidi di zolfo, potrebbe dare un contributo significativo allo sviluppo del GNL come carburante marittimo.
L’attenzione del mercato per il GNL è dimostrata anche dalla ripresa delle operazioni di rigassificazione in Italia, che nel 2017 hanno visto l’immissione in rete di 8,38 miliardi di metri cubi di gas (+ 30% rispetto al 2016).
La capacità di rigassificazione italiana oggi disponibile rimane tuttavia insufficiente per attrarre nuovi flussi di GNL e ciò impedisce lo sfruttamento delle risorse provenienti ad esempio dagli Stati Uniti, dall’Africa e dal Medio Oriente. Il potenziamento infrastrutturale in questo campo, con un’attenzione particolare per l’adattamento dei terminali e la costruzione di depositi sulla costa, permetterebbe anche in questo caso di valorizzare appieno il ruolo di carburante alternativo ai combustibili convenzionali.
Biometano realtà oggi e opportunità per il futuro
Il biometano nella rete Snam è già una realtà: nel corso del 2017 è stato allacciato alla rete il primo impianto di produzione di biometano e sono stati stipulati ulteriori 13 contratti di allacciamento per la realizzazione di nuovi punti di consegna.
Il biometano è una fonte rinnovabile e programmabile che si integra al solare e all’eolico. Si ottiene dalla digestione anaerobica, in appositi impianti, di sottoprodotti agricoli e agroindustriali attraverso un processo di upgrading del biogas. Può essere già immesso nella rete e utilizzato in tutti i settori in cui il gas è presente e anche come combustibile per l’autotrasporto.
L’Italia, con 1.500 impianti di digestione anaerobica in esercizio, è oggi il terzo produttore al mondo di biogas da matrici agricole con circa 2,4 miliardi di metri cubi annui.
Il contributo del biometano agli obiettivi di decarbonizzazione non si limita alla sola fase del consumo energetico. Il suo processo produttivo può contribuire a ridurre in modo significativo le emissioni del settore agricolo e a restituire al terreno sostanza organica in una logica di economia circolare: ciò che rimane dopo il processo di digestione anaerobica delle matrici agricole è infatti un ottimo fertilizzante naturale.
Snam sostiene la filiera del biometano italiano insieme al Consorzio Italiano Biogas e Confagricoltura con cui ha elaborato un manifesto presentato in occasione dell’edizione 2016 di Biogas Italy.