Lo sviluppo del sistema gas
Per rafforzare la centralità del sistema gas nello scenario energetico europeo e italiano, Snam continuerà a investire per il potenziamento e ampliamento della rete nazionale, che comprende il progetto di metanizzazione della Sardegna, e per completare i progetti di “reverse flow” che rendono possibile la sua integrazione con i mercati continentali lungo i corridoi Nord-Sud e Est-Ovest, creando un flusso bidirezionale del gas ai confini nazionali rispettivamente al Passo Gries e a Tarvisio.
Al 2020 è prevista aggiungersi anche l’importazione di gas dal Caspio attraverso la realizzazione del metanodotto TAP, gasdotto terminale del progetto per il cosiddetto Southern Gas Corridor, una delle priorità strategiche dell’Unione Europea.
Insieme agli stakeholder istituzionali e agli operatori interessati Snam proseguirà inoltre nello sviluppo dei progetti legati all’evoluzione del prodotto gas (GNL e CNG) nel settore dei trasporti e alla produzione di biometano.
Il gas naturale immesso nella rete nazionale proviene dalle importazioni e, in minor quantità, dalla produzione nazionale. Il gas proveniente dall’estero viene immesso nella rete attraverso otto punti di entrata, in corrispondenza delle interconnessioni con i metanodotti di importazione (Tarvisio, Gorizia, Passo Gries, Mazara del Vallo, Gela) e dei terminali di rigassificazione GNL (Panigaglia, Cavarzere e Livorno). Il gas di produzione nazionale viene immesso nella rete in corrispondenza dei 53 punti di entrata dai campi di produzione o dai loro centri di raccolta e trattamento; anche i campi di stoccaggio gas sono collegati con la rete.
Il dispacciamento gestisce i flussi di gas sulla rete di trasporto nazionale: dalla sala operativa, presidiata 24 su 24, vengono monitorati e telecontrollati i principali gasdotti e gli impianti di compressione del sistema gas italiano, restituisce inoltre agli operatori una visione d’insieme della rete nazionale di trasporto del gas con i principali punti di interesse e le relative informazioni di processo. Coordina, in tale ambito, le attività svolte sul territorio e mantiene i rapporti operativi con le altre funzioni aziendali e gli operatori delle infrastrutture italiane ed estere collegate alla rete.
Snam4Mobility è la nuova società che da gennaio 2018 lavora per lo sviluppo di un sistema di trasporti più sostenibile ed efficiente. Snam4Mobility nasce con l’intento di dare all’Italia le infrastrutture e le tecnologie per la distribuzione su larga scala del metano e potenziare la rete di impianti di gas naturale compresso e gas naturale liquefatto. La sfida sarà quella di rendere più accessibili queste fonti pulite di alimentazione a quante più vetture possibili nel territorio italiano, aprendole anche a mezzi di trasporto pesanti, quali camion e altri mezzi commerciali.
Sistema infrastrutturale internazionale e il ruolo di Snam
La crescita internazionale di Snam mira a consolidare il sistema infrastrutturale europeo facilitando l’allineamento tra gli interessi dei consumatori e dei produttori, promuovendo una maggiore liquidità nel mercato sud-europeo del gas anche attraverso lo sviluppo di nuove rotte, e preservando il collegamento tra il Regno Unito e l’Europa continentale.
Le infrastrutture nazionali
In Italia Snam si avvale di un sistema integrato di infrastrutture formato da 32.584 km di metanodotti, 11 Impianti di compressione, 9 campi di stoccaggio operativi e un impianto di rigassificazione, oltre a un centro di dispacciamento per il trasporto e per lo stoccaggio.
Un dispacciamento unico e integrato
Nel corso del 2017 è stato avviato il processo di integrazione delle attività di dispacciamento ed esercizio del gas (rete di trasporto e siti di stoccaggio) al fine di traguardare una gestione integrata e sinergica del servizio, cogliendo così le opportunità per una più efficace e tempestiva risposta alle esigenze del mercato.
La possibilità di una gestione integrata consente:
- l’ottimizzazione dei programmi di esercizio degli asset in piena coerenza con gli obiettivi del nuovo regime di bilanciamento;
- il potenziamento della capacità di reazione e controllo sia nelle fasi di gestione ordinaria sia nelle situazioni di emergenza;
- la gestione centralizzata delle informazioni secondo le migliori tecnologie e sistemi di gestione certificati (in particolare ISO 22301 – continuità operativa – e ISO 27001 – sicurezza delle informazioni – già presenti con riferimento all’attività di trasporto), attraverso un unico processo tecnico di presidio dell’evoluzione tecnologica dei sistemi di front end, back end e simulazione;
- la diffusione di competenze integrate e professionalità polivalenti per la gestione in telecomando degli asset
In tale ambito un aspetto di primaria importanza è rappresentato dall’integrazione dei processi di acquisizione e gestione dei dati dal campo nonché dal potenziamento delle infrastrutture per garantire livelli ancora più elevati di sicurezza e affidabilità.
Il processo di integrazione prevede inoltre una fase fondamentale quale la formazione di tutto il personale di dispacciamento. L’attività, avviata alla fine del 2017, consentirà il reciproco scambio delle conoscenze e competenze tipiche della gestione della rete e dello stoccaggio, conseguendo l’obiettivo di una completa interscambiabilità di tutti gli operatori.