Snam e l’idrogeno
Snam è fortemente impegnata nella transizione energetica, con investimenti per 1,4 miliardi di euro previsti nel progetto Snamtec (Tomorrow’s Energy Company) destinati all’aumento dell’efficienza energetica e all’abbattimento delle emissioni, nonché all’innovazione e a nuove attività “green” come la mobilità sostenibile e i gas verdi, tra cui rientrano anche le iniziative di ricerca e sviluppo dell’idrogeno.
In un’ottica di sistema, Snam partecipa infatti a numerosi tavoli istituzionali e associativi dedicati all’idrogeno in ambito nazionale e internazionale. In particolare:
- in Italia, Snam è membro dell’associazione di categoria H2IT – Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile;
- a livello europeo Snam ha aderito alla Hydrogen Initiative, una dichiarazione firmata da aziende e governi per sostenere l’idrogeno e il suo ampio potenziale come tecnologia sostenibile per la decarbonizzazione e per la sicurezza energetica di lungo termine dell’Unione Europea, e fa parte del network HYREADY, che coinvolge importanti player europei impegnati a cooperare per rendere compatibili le reti di trasporto gas esistenti con l’iniezione di percentuali crescenti di idrogeno;
- a livello globale, il 15 gennaio 2020 Snam, insieme ad altri 21 nuovi membri, è entrata ufficialmente a far parte di The Hydrogen Council, iniziativa lanciata nel 2017 al World Economic Forum di Davos per creare una coalizione di aziende leader nei rispettivi settori e impegnate ad accelerare gli investimenti nell’idrogeno.
Snam collabora inoltre con la Fondazione Bruno Kessler, che ha elaborato uno studio sulle tecnologie destinate a rivoluzionare la produzione di idrogeno decarbonizzato nel prossimo futuro, rendendolo parte integrante della soluzione di lungo termine per un sistema energetico carbon neutral.
Per dare forma ai risultati degli studi e delle ricerche condotte a livello nazionale e internazionale nel campo dell’idrogeno, Snam ha creato una nuova business unit dedicata all’idrogeno, con l’obiettivo di valutare possibili progetti pilota e contribuire allo sviluppo della filiera. Parallelamente, proseguiranno gli studi sull’adeguamento delle infrastrutture di compressione e stoccaggio e sul ruolo dell’idrogeno nel futuro sistema energetico anche in un’ottica di collaborazione tra settori diversi (sector coupling), quali ad esempio quello elettrico e quello del gas.
In particolare, nell’aprile 2019, Snam ha sperimentato l’immissione di un mix di idrogeno al 5% e gas naturale nella propria rete di trasmissione, replicando l’esperimento a dicembre, nel medesimo tratto di rete, portando al 10% il quantitativo di idrogeno. La sperimentazione, prima in Europa, ha avuto luogo con successo a Contursi Terme, in provincia di Salerno, e ha comportato la fornitura, per circa un mese, di H2NG (miscela idrogeno-gas) a due imprese industriali della zona, nello specifico un pastificio e un’azienda di imbottigliamento di acque minerali. L’iniziativa ha avuto risalto a livello internazionale, con articoli dedicati da parte di Bloomberg (che ha scritto della “prima pasta” cotta con idrogeno) e del Financial Times (che lo ha definito un traguardo “storico”).
Applicando la percentuale del 10% di idrogeno al totale del gas trasportato annualmente da Snam, se ne potrebbero immettere ogni anno in rete 7 miliardi di metri cubi, un quantitativo equivalente ai consumi annui di 3 milioni di famiglie e che consentirebbe di ridurre le emissioni di anidride carbonica di 5 milioni di tonnellate, corrispondenti al totale delle emissioni di tutte le auto di una regione come la Campania. Al momento, Snam è impegnata nella verifica della piena compatibilità dei suoi asset con crescenti quantitativi di idrogeno miscelato con gas naturale, nonché nello studio di modalità di produzione di idrogeno da elettricità rinnovabile.