Nuovi usi del gas
Snam sta contribuendo in modo decisivo all’evoluzione del “prodotto gas” attraverso lo sviluppo delle infrastrutture per favorire l’utilizzo del gas naturale compresso nel settore dei trasporti, l’utilizzo del gas naturale liquefatto e quello del biometano.
Investire sul gas naturale come combustibile per autotrazione comporterebbe importanti ricadute economiche sulla filiera nazionale del GNC, pari a 1,5 miliardi di euro per la tecnologia e circa 1,3 miliardi di euro per le infrastrutture dedicate prodotte in Italia.
Più veicoli alimentati con il gas naturale compresso
Forte di una tecnologia consolidata e all’avanguardia nel mondo, l’Italia è il primo mercato europeo per i consumi di metano per autotrazione, con oltre 1 miliardo di metri cubi consumati nel 2015 e circa 1 milione di veicoli attualmente in circolazione.
Questo numero potrebbe essere triplicato, con una penetrazione complessiva del 7-8% sul totale del parco circolante, in particolare autovetture medio/piccole, veicoli commerciali leggeri e veicoli di pubblico servizio, per un incremento dei consumi di gas stimato in circa 4-5 miliardi di metri cubi. Questa consistente espansione avrebbe ricadute positive sulla filiera italiana del gas nel settore dei trasporti, contraddistinta da un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale.
Fattore essenziale per realizzare la crescita in tempi rapidi, oltre alla spinta dei costruttori dei veicoli a metano, sarà il raddoppio della rete di distribuzione stradale e autostradale dalle attuali 1.100 stazioni di rifornimento fino a oltre 2.000 nei prossimi dieci anni.
Dal punto di vista ambientale, l’obiettivo realistico di sostituzione dell’attuale parco circolante con veicoli CNG (pari a circa il 6% del parco totale) genererebbe una riduzione delle emissioni annuali di CO2 di circa il 40%, di ossidi di azoto di circa il 94%, e di polveri sottili di circa il 95% sul parco sostituito.
Una nuova partnership per la mobilità sostenibile
L’utilizzo di veicoli alimentati a CNG potrebbe generare un risparmio per le famiglie e le imprese, con un potenziale impatto sui consumi stimato fino a 800 milioni di euro in 5 anni.
Snam contribuirà alla crescita dell’utilizzo del metano per autotrazione mettendo a disposizione la sua consolidata esperienza nel settore e investendo circa 150 milioni di euro nei prossimi 5 anni per favorire lo sviluppo degli impianti di rifornimento e una loro diffusione più equilibrata sul territorio nazionale.
L’impegno di Snam si inquadra nell’ambito della collaborazione con FCA e IVECO che intendono ampliare ulteriormente le rispettive gamme di veicoli a gas naturale. Il memorandum d’intesa è stato siglato nel mese di ottobre 2016 alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio.
Snam e Gruppo Api hanno siglato nel dicembre 2016 una Lettera di Intenti per lo sviluppo fino a 150 nuove stazioni di rifornimento a metano sul territorio nazionale all’interno della rete di punti vendita IP del Gruppo Api.
Nuovi utilizzi del GNL
Snam vede nei nuovi usi del GNL risvolti positivi per la salvaguardia ambientale e la riduzione dei costi per gli utilizzatori finali.
Il Gas Naturale Liquefatto, oltre a essere un elemento chiave per garantire maggiore sicurezza energetica e diversificazione dell’approvvigionamento, è una soluzione economica ed efficiente per ridurre le emissioni prodotte dai trasporti terrestri e marittimi.
Tali benefici sono però legati al potenziamento delle infrastrutture esistenti, con un’attenzione particolare per l’adattamento dei terminali e la costruzione di depositi sulla costa.
La capacità di rigassificazione italiana oggi disponibile è insufficiente per attrarre nuovi flussi di GNL e ciò impedisce lo sfruttamento delle risorse provenienti ad esempio dagli Stati Uniti, dall’Africa e dal Medio Oriente. Il potenziamento infrastrutturale in questo campo permetterebbe dunque di valorizzare appieno il ruolo di carburante alternativo ai combustibili convenzionali.
Small scale LNG
Una definizione che rappresenta la nuova frontiera per l’approvvigionamento di Gas Naturale Liquefatto (GNL). Piccole navi gasiere, dette “bettoline”, possono ricevere il prodotto da terminali di rigassificazione e rifornire direttamente navi alimentate a GNL o portare il prodotto verso depositi costieri, per il successivo smistamento via camion specificamente attrezzati.
Gli stessi camion possono rifornirsi direttamente di GNL da un impianto di rigassificazione per poi trasportare il gas liquido alle stazioni di rifornimento.
Le stazioni riforniscono poi i mezzi di trasporto terrestre pesanti, camion e pullman. Per permettere l’effettivo avvio anche in Italia di questo nuovo modo di utilizzare il gas naturale liquefatto, Snam ha predisposto un piano di azione avviando uno studio di fattibilità volto a validare possibili opzioni di adeguamento del terminale di Panigaglia, in provincia di La Spezia. Oltre al tradizionale servizio di rigassificazione, si ipotizza di potenziare anche i nuovi servizi in ambito Small Scale LNG, di concerto con le istituzioni competenti. In particolare, lo studio di fattibilità è volto a individuare gli investimenti che consentono il caricamento di GNL su autobotti o bettoline, garantendone il trasporto ai punti di consumo e stimando costi e tempistiche.
GNL a chilometro zero
Il Gas Naturale Liquefatto può essere prodotto anche localmente attraverso la “raffinazione” del biometano derivato da residui agricoli e zootecnici per poi essere liquefatto, raccolto e trasportato come GNL “tradizionale”.
Ciò è reso possibile dall’utilizzo di impianti di “micro liquefazione” che, in termini non ancora pienamente sviluppati dal punto di vista dell’economicità, possono anche essere posizionati lungo la rete per utilizzare direttamente il gas trasportato dai gasdotti.
Biometano opportunità per il futuro
L’Italia, con 1.500 impianti di digestione anaerobica in esercizio, è oggi il terzo produttore al mondo di biogas da matrici agricole con circa 2,4 miliardi di metri cubi annui.
Il biometano è una fonte rinnovabile e programmabile che si integra al solare e all’eolico. Si ottiene dalla digestione anaerobica, in appositi impianti, di sottoprodotti agricoli e agroindustriali attraverso un processo di upgrading del biogas. Può essere già immesso nella rete e utilizzato in tutti i settori in cui il gas è presente e anche come combustibile per l’autotrasporto. L’incremento del suo utilizzo permetterebbe di rispondere agli obiettivi di decarbonizzazione sfruttando le reti esistenti e promuovendo un significativo incremento della produzione domestica.
Il contributo del biometano agli obiettivi di decarbonizzazione non si limita alla sola fase del consumo energetico. Il suo processo produttivo può contribuire a ridurre in modo significativo le emissioni del settore agricolo e a restituire al terreno sostanza organica: il digestato (ciò che rimane dopo il processo di digestione anaerobica delle matrici agricole) è infatti un ottimo fertilizzante naturale.
Le imprese agricole potrebbero così abbattere sostanzialmente i loro costi di produzione e aumentare la propria competitività. Un modello di economia circolare in grado di rilanciare non solo l’agricoltura, ma più in generale il sistema economico e industriale italiano.
Il sostegno alla filiera nazionale del biometano
Snam, insieme al Consorzio Italiano Biogas e Confagricoltura, ha elaborato e presentato pubblicamente un manifesto di sostegno alla filiera del biometano italiano.
Il documento, indirizzato al Governo e alla Commissione Europea e diffuso in occasione dell’edizione 2016 di Biogas Italy, evento del settore patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, evidenzia il ruolo strategico del biometano nella transizione energetica verso un’economia fondata su sostenibilità e circolarità nell’utilizzo delle risorse.
A dicembre 2016 si invece è tenuto a San Donato Milanese il primo workshop Snam interamente dedicato al biometano. L’evento, che ha riunito un centinaio di persone in rappresentanza di oltre 50 tra operatori del sistema di trasporto gas e associazioni, è servito per fare il punto della situazione in vista dell’immissione dei primi flussi di biometano nella rete Snam, prevista ad inizio 2017.