Header Background

Rischi

I rischi per beni di terzi in custodia, di importo pari a 1.785 milioni di euro (2.210 milioni di euro al 31 dicembre 2015) riguardano circa 8,36 miliardi di metri cubi di gas naturale depositato negli impianti di stoccaggio dai clienti beneficiari del servizio. L’importo è stato determinato valorizzando i quantitativi di gas depositato al costo medio delle giacenze, pari a circa 0,22 euro per standard metro cubo (0,26 euro per standard metro cubo al 31 dicembre 2015).

I rischi per risarcimenti e contestazioni (65 milioni di euro) sono relativi a oneri risarcitori possibili ma non probabili in conseguenza di controversie legali in atto, con bassa probabilità di verifica del relativo rischio economico.

GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI

Premessa

Nell’ambito dei rischi d’impresa, i principali rischi finanziari identificati, monitorati, e, per quanto di seguito specificato, gestiti da Snam, sono i seguenti:

  • il rischio derivante dall’esposizione alle fluttuazioni dei tassi di interesse e dei tassi di cambio;
  • il rischio di credito derivante dalla possibilità di default di una controparte;
  • il rischio liquidità derivante dalla mancanza di risorse finanziarie per far fronte agli impegni a breve termine;
  • il rischio rating;
  • il rischio di default e covenant sul debito.

Di seguito sono descritte le politiche e i principi di Snam per la gestione e il controllo dei rischi derivanti da strumenti finanziari sopra elencati. In accordo con le informazioni da indicare ai sensi dell’IFRS 7 “Strumenti finanziari: informazioni integrative”, sono altresì illustrati la natura e l’entità dei rischi risultanti da tali strumenti.

Con riferimento agli altri rischi che caratterizzano la gestione (il rischio di variazione del prezzo del gas naturale, i rischi operativi e i rischi specifici dei settori in cui Snam opera) si rinvia a quanto indicato nella Relazione sulla gestione al capitolo “Fattori di incertezza e gestione dei rischi”.

Rischio di variazione dei tassi di interesse

Il rischio di variazione dei tassi di interesse è connesso alle oscillazioni dei tassi di interesse che influiscono sul valore di mercato delle attività e delle passività finanziarie dell’impresa e sul livello degli oneri finanziari netti. L’obiettivo di Snam è l’ottimizzazione del rischio di tasso d’interesse nel perseguimento degli obiettivi definiti e approvati nel piano finanziario. Il Gruppo Snam adotta un modello organizzativo di funzionamento di tipo accentrato. Le strutture di Snam, in funzione di tale modello, assicurano la copertura dei fabbisogni, tramite l’accesso ai mercati finanziari, e l’impiego dei fondi, in coerenza con gli obiettivi approvati, garantendo il mantenimento del profilo di rischio entro i limiti definiti. Al 31 dicembre 2016 il Gruppo Snam utilizza risorse finanziarie esterne nelle forme di prestiti obbligazionari e contratti di finanziamento bilaterali e sindacati con banche e altri Istituti Finanziatori, sotto forma di debiti finanziari a medio – lungo termine e linee di credito bancarie a tassi di interesse indicizzati sui tassi di riferimento del mercato, in particolare l’Europe Interbank Offered Rate (Euribor) e a tasso fisso.

L’esposizione al rischio di variazione dei tassi di interesse al 31 dicembre 2016 è pari a circa il 36% dell’esposizione totale del gruppo (parimenti al 31 dicembre 2015). Al 31 dicembre 2016 Snam ha in essere un contratto derivato di Interest Rate Swap (IRS), riferito ad un prestito obbligazionario a tasso fisso di ammontare pari a 500 milioni di euro con scadenza 2023. Il contratto derivato di IRS è utilizzato per convertire il prestito a tasso fisso in prestito a tasso variabile42.

Gli impatti sul patrimonio netto e sul risultato netto d’esercizio al 31 dicembre 2016 di un’ipotetica variazione positiva e negativa del 10% dei tassi di interesse effettivamente applicati nel corso dell’esercizio risultano di importo inferiore al milione. Sebbene il Gruppo Snam abbia una politica attiva di gestione del rischio, l’aumento dei tassi di interesse relativi all’indebitamento a tasso variabile non oggetto di copertura dal rischio di tasso potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo Snam.

Rischio di tasso di cambio

L’esposizione di Snam al rischio di variazioni dei tassi di cambio è relativa al rischio di cambio sia di tipo “transattivo” (Transaction Risk) che di tipo “traslativo” (Translation Risk). Il rischio di cambio “transattivo” è generato dalla conversione di crediti (debiti) commerciali o finanziari in valuta diversa da quella funzionale ed è riconducibile all’impatto di fluttuazioni sfavorevoli dei tassi di cambio tra il momento in cui si genera la transazione e il momento del suo perfezionamento (incasso/pagamento). Il rischio di cambio traslativo è rappresentato da fluttuazioni dei tassi di cambio di valute diverse rispetto alla valuta di consolidamento (Euro) che possono comportare variazioni nel patrimonio netto consolidato. L’obiettivo del Risk Management di Snam è la minimizzazione del rischio di cambio transattivo, anche attraverso l’utilizzo di strumenti finanziari derivati. Non si può escludere che future variazioni significative dei tassi di cambio possano produrre effetti negativi sull’attività e sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo Snam indipendentemente dalle politiche di copertura del rischio derivante dalle oscillazioni dei tassi di cambio mediante gli strumenti finanziari disponibili sul mercato messe in essere da Snam.

Al 31 dicembre 2016 Snam ha in essere poste in valuta riferibili essenzialmente ad un prestito obbligazionario di ammontare pari a 10 miliardi di Yen giapponesi con scadenza nel 2019, per un controvalore alla data di emissione di circa 75 milioni di euro, interamente convertito in euro attraverso un contratto derivato di copertura Cross Currency Swap (CCS), con nozionale e scadenze speculari rispetto all’elemento coperto. Tale contratto è stato designato come contratto di copertura cash flow hedge. Snam non detiene contratti derivati su valute con finalità speculative.

Gli impatti sul patrimonio netto e sul risultato netto d’esercizio al 31 dicembre 2016 di un’ipotetica variazione positiva e negativa del 10% dei tassi di cambio euro/Yen Giapponesi effettivamente applicati nel corso dell’esercizio risultano inferiori al milione di euro.

Si specifica che la variazione del tasso di cambio non ha effetti sul risultato di periodo in quanto gli effetti derivanti da tale variazione sono neutralizzati dagli effetti prodotti dal contratto derivato di copertura.

Rischio credito

Il rischio credito rappresenta l’esposizione della società a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti. Il mancato o ritardato pagamento dei corrispettivi dovuti potrebbe incidere negativamente sui risultati economici e sull’equilibrio finanziario di Snam. Relativamente al rischio di inadempienza della controparte in contratti di natura commerciale, la gestione del credito è affidata alla responsabilità delle unità di business e alle funzioni accentrate di Snam per le attività connesse al recupero crediti e all’eventuale gestione del contenzioso. Snam presta i propri servizi di business ad un numero limitato di operatori del settore del gas, tra i quali il più significativo per volume di affari è Eni. Le regole per l’accesso dei Clienti ai servizi offerti sono stabilite dalla Autorità e sono previste nei codici di Rete, ovvero in documenti che stabiliscono, per ciascuna tipologia di servizio, le norme che regolano i diritti e gli obblighi dei soggetti coinvolti nel processo di erogazione dei servizi stessi, e dettano clausole contrattuali che riducono i rischi di inadempienza da parte dei clienti. Nei Codici è previsto, in determinati casi, il rilascio di garanzie a parziale copertura delle obbligazioni assunte qualora il cliente non sia in possesso di un rating creditizio rilasciato da primari organismi internazionali. La disciplina regolatoria ha altresì previsto specifiche clausole al fine di garantire la neutralità del responsabile dell’attività di Bilanciamento, attività svolta a partire dal 1 dicembre 2011 da Snam Rete Gas in qualità di impresa maggiore di trasporto. In particolare, la disciplina del bilanciamento prevede l’obbligo da parte di Snam Rete Gas di acquisire, sulla base di criteri di merito economico, le risorse necessarie a garantire la sicura ed efficiente movimentazione del gas dai punti d’immissione ai punti di prelievo, al fine di assicurare il costante equilibrio della rete, approvvigionare le risorse di stoccaggio necessarie alla copertura dei disequilibri di bilanciamento dei singoli utenti e provvedere al regolamento delle relative partite economiche.

La massima esposizione al rischio di credito per Snam al 31 dicembre 2016 è rappresentata dal valore contabile delle attività finanziarie esposte nel bilancio consolidato del Gruppo Snam al 31 dicembre 2016. Come evidenziato alla nota n. 8 “Crediti commerciali e altri crediti”, i crediti scaduti e non svalutati al 31 dicembre 2016 ammontano a 154 milioni di Euro (251 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e si riferiscono essenzialmente al settore stoccaggio (99 milioni di euro), a fronte principalmente dell’IVA fatturata agli utenti per l’utilizzo di gas strategico indebitamente prelevato nel corso degli esercizi 2010 e 2011, e crediti diversi verso Amministrazioni pubbliche e al settore trasporto (47 milioni di euro) riguardanti essenzialmente crediti verso gli Utenti (31 milioni di euro) per penali e addizionali tariffarie, non svalutati in quanto coperti attraverso il metodo tariffario dei corrispettivi.

Circa il 65% dei crediti commerciali (60% al 31 dicembre 2015) è riferito a clienti di primaria affidabilità, tra i quali figura Eni che rappresenta il 21% del totale dei crediti commerciali (28% al 31 dicembre 2015).

Non può essere escluso, tuttavia, che Snam possa incorrere in passività e/o perdite derivanti dal mancato adempimento di obbligazioni di pagamento dei propri clienti, tenuto conto anche dell’attuale congiuntura economico-finanziaria che rende l’attività di incasso crediti più complessa e critica. La massima esposizione al rischio di credito per Snam al 31 dicembre 2016 è rappresentata dal valore contabile delle attività finanziarie esposte in bilancio.

Rischio liquidità

Il rischio liquidità rappresenta il rischio che, a causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi (funding liquidity risk) o di liquidare attività sul mercato (asset liquidity risk), l’impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento determinando un impatto sul risultato economico nel caso in cui l’impresa sia costretta a sostenere costi addizionali per fronteggiare i propri impegni o, come estrema conseguenza, una situazione di insolvibilità che pone a rischio l’attività aziendale.

L’obiettivo di Risk Management di Snam è quello di porre in essere, nell’ambito del piano finanziario, una struttura finanziaria che, in coerenza con gli obiettivi di business, garantisca un livello di liquidità adeguato per il Gruppo, minimizzando il relativo costo opportunità e mantenga un equilibrio in termini di durata e di composizione del debito.

Come evidenziato nel paragrafo “Rischio di variazione dei tassi di interesse”, la Società ha avuto accesso ad una ampia gamma di fonti di finanziamento attraverso il sistema creditizio ed i mercati dei capitali (contratti bilaterali, finanziamenti in pool con primarie banche nazionali e internazionali, contratti di finanziamento su provvista della Banca europea per gli Investimenti – BEI e prestiti obbligazionari).

Snam ha come obiettivo il mantenimento di una struttura di debito equilibrata, in termini di composizione tra prestiti obbligazionari e credito bancario e di disponibilità di linee di credito bancario committed utilizzabili, in linea con il profilo di business e il contesto regolatorio in cui Snam opera.

Al 31 dicembre 2016 Snam dispone di linee di credito a lungo termine committed non utilizzate per un importo pari a circa 3,2 miliardi di euro. In aggiunta, alla stessa data, Snam dispone di un programma Euro Medium Term Notes (EMTN), per un controvalore nominale massimo complessivo di 10 miliardi, utilizzato per circa 7,5 miliardi di euro al 31 dicembre 2016. Sulla base dei prestiti obbligazionari in essere al 31 dicembre 2016, il rinnovo del Programma consente l’emissione, entro il 30 settembre 2017, di prestiti obbligazionari per un importo massimo di 2,5 miliardi di euro43, da collocare presso investitori istituzionali operanti principalmente in Europa.

L’obiettivo di risk management di Snam è quello di porre in essere, nell’ambito del piano finanziario, una struttura finanziaria che, in coerenza con gli obiettivi di business, garantisca un livello di liquidità adeguato per il Gruppo, minimizzando il relativo costo opportunità e mantenga un equilibrio in termini di durata e di composizione del debito.

Rischio rating

Con riferimento al rischio rating, il long term rating di Snam è pari a: (i) Baa1, confermato in data 19 dicembre 2016 da Moody’s Investors Services Ltd (“Moody’s”), riducendo l’outlook da stabile a negativo a seguito di una identica azione sul rating della Repubblica italiana (che è passato da Baa2 con outlook stabile a Baa2 con outlook negativo) avvenuta in data 7 dicembre 2016; (ii) BBB con outlook stabile, confermato in data 29 novembre 2016 da Standard & Poor’s Rating Services (“S&P”); (iii) BBB+ con outlook stabile, confermato in data 29 luglio 2016 da Fitch Ratings (“Fitch”). Il rating a lungo termine di Snam per Moody’s e Standard & Poor’s si posiziona un notch sopra quello della Repubblica Italiana. Sulla base della metodologia adottata dalle stesse agenzie di rating, il downgrade di un notch dell’attuale rating della Repubblica Italiana innesterebbe un probabile corrispondente aggiustamento al ribasso dell’attuale rating di Snam.

Le attuali valutazioni di merito di credito delle agenzie di rating incorporano la separazione di Italgas da Snam.

A questo proposito si segnala, infatti, che a seguito dell’annuncio al mercato dell’operazione di separazione di Italgas da Snam, in data 29 giugno 2016 l’agenzia di rating Fitch ha confermato il rating BBB+ con outlook stabile, Moody’s ha confermato il rating di Baa1, con outlook stabile e S&P ha confermato il rating di BBB con outlook stabile. I principali elementi che hanno determinato la conferma del rating sono: (i) il miglioramento delle metriche di credito immediatamente a valle dell’Operazione, (ii) il confermato focus di Snam sul business regolato in Italia, considerato come stabile e favorevole e con minima esposizione dei risultati alla volatilità dei volumi di gas trasportato e (iii) la resilienza delle metriche finanziarie anche in scenari di stress test caratterizzati da una riduzione del rendimento regolatorio.

Eventuali riduzioni del rating assegnato al Gruppo Snam potrebbero costituire una limitazione alla possibilità di accesso al mercato dei capitali e incrementare il costo della raccolta e/o del rifinanziamento dell’indebitamento in essere con conseguenti effetti negativi sull’attività e sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo Snam.

Rischio di default e covenant sul debito

Il rischio di default consiste nella possibilità che al verificarsi di precise circostanze, il soggetto finanziatore possa attivare protezioni contrattuali che possono arrivare fino al rimborso anticipato del finanziamento, generando così un potenziale rischio di liquidità.

Al 31 dicembre 2016 Snam ha in essere contratti di finanziamento bilaterali e sindacati con banche e altri Istituti Finanziatori non assistiti da garanzie reali. Una parte di tali contratti prevede, inter alia, il rispetto di impegni tipici della prassi internazionale, di cui alcuni soggetti a specifiche soglie di rilevanza, quali ad esempio: (i) impegni di negative pledge ai sensi dei quali Snam e le società controllate sono soggette a limitazioni in merito alla creazione di diritti reali di garanzia o altri vincoli su tutti o parte dei rispettivi beni, azioni o su merci; (ii) clausole pari passu e change of control; (iii) limitazioni ad alcune operazioni straordinarie che la società e le sue controllate possono effettuare; (iv) limiti all’indebitamento delle società controllate.

I prestiti obbligazionari emessi da Snam al 31 dicembre 2016 nell’ambito del programma di euro Medium Term Notes, prevedono il rispetto di covenants tipici della prassi internazionale di mercato che riguardano, inter alia, clausole di negative pledge e di pari passu.

Il mancato rispetto di tali covenants, nonché il verificarsi di altre fattispecie, come ad esempio eventi di cross – default, possono determinare ipotesi di inadempimento in capo a Snam e, eventualmente, possono causare l’esigibilità anticipata del relativo prestito. Limitatamente ai finanziamenti BEI è prevista la facoltà del finanziatore di richiedere ulteriori garanzie qualora il rating di Snam sia inferiore al livello BBB (Standard & Poor’s / Fitch Ratings Limited) o inferiore a Baa2 (Moody’s) per almeno due delle tre agenzie di rating.

Il verificarsi di uno o più degli scenari di cui sopra, potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo Snam, determinando costi addizionali e/o problemi di liquidità. Tra tali impegni non sono presenti covenants che prevedano il rispetto di ratio di natura economica e/o finanziaria.

Con specifico riferimento ai covenants che rilevano nel contesto dell’operazione di separazione di Italgas Reti da Snam, si segnala che, alla data del presente documento, i consensi rilasciati dagli istituti finanziatori e da BEI sono divenuti efficaci e, in relazione ai prestiti obbligazionari, emessi nell’ambito nel programma Euro Medium Term Notes, Snam ha ottenuto l’approvazione da parte degli obbligazionisti. Inoltre è stato finalizzato l’accollo liberatorio per Snam relativamente a due finanziamenti erogati da BEI a Snam e destinati a finanziare progetti di Italgas.

Pagamenti futuri a fronte di passività finanziarie, debiti commerciali e altri debiti

Nella seguente tabella si riporta il piano dei rimborsi contrattualmente previsti relativi ai debiti finanziari compresi i pagamenti per interessi:

 Download XLS (17 kB)

 

 

 

 

 

Scadenza

(milioni di €)

Saldo al 31.12.2015

Saldo al 31.12.2016

Quota con scadenza entro 12 mesi

Quota con scadenza oltre 12 mesi

2018

2019

2020

2021

Oltre

(*)

I pagamenti futuri includono il flusso di cassa generato dai contratti derivati di copertura (CCS e IRS).

Passività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Finanziamenti bancari

3.948

3.447

1.686

1.761

24

643

50

82

962

Prestiti obbligazionari (*)

9.695

7.545

505

7.040

922

922

1.216

332

3.648

Altri finanziatori

35

32

32

 

 

 

 

 

 

Interessi su finanziamenti (*)

1.632

977

201

776

197

148

120

96

215

 

15.310

12.001

2.424

9.577

1.143

1.713

1.386

510

4.825

Con riferimento alle tempistiche di pagamento a fronte di debiti commerciali e altri debiti, si rimanda alla nota n.16 del bilancio consolidato.

Altre informazioni sugli strumenti finanziari

Con riferimento alle categorie previste dallo IAS 39 “Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione”, si precisa che Snam non detiene né attività finanziarie detenute fino alla scadenza, né disponibili per la vendita, né possedute per la negoziazione. Di conseguenza le attività e le passività finanziarie, rientrano integralmente nella categoria degli strumenti finanziari valutati secondo il metodo del costo ammortizzato.

Il valore di iscrizione degli strumenti finanziari e i relativi effetti economici e patrimoniali si analizzano come segue:

 Download XLS (18 kB)

 

Valore di iscrizione

Proventi / Oneri rilevati a conto economico

Proventi / Oneri rilevati a patrimonio netto (a)

(milioni di €)

Saldo al 31.12.2015

Saldo al 31.12.2016

2015

2016

2015

2016

(a)

Al netto dell’effetto fiscale.

(b)

Gli effetti a Conto economico sono rilevati nelle voci “Acquisti, prestazioni di servizi e costi diversi” e “Proventi/(Oneri) finanziari”.

(c)

Gli effetti a Conto economico sono rilevati nelle voci “Proventi/(Oneri) finanziari”.

Strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato

 

 

 

 

 

 

- Crediti commerciali e altri crediti (b)

1.804

1.308

(40)

2

 

 

- Crediti finanziari (c)

78

213

3

4

 

 

- Debiti commerciali e altri debiti (b)

1.746

1.264

 

 

 

 

- Debiti finanziari (c)

(13.796)

(11.090)

(364)

(624)

 

 

Strumenti finanziari valutati al fair value

 

 

 

 

 

 

Attività (Passività) nette per contratti derivati di copertura (c)

7

24

 

1

 

1

Adeguamento crediti finanziari verso Gruppo Italgas

 

 

 

119

 

 

Valore di mercato degli strumenti finanziari

Di seguito è indicata la classificazione delle attività e passività finanziarie, valutate al fair value nello schema della situazione patrimoniale – finanziaria secondo la gerarchia del fair value definita in funzione della significatività degli input utilizzati nel processo di valutazione. In particolare, a seconda delle caratteristiche degli input utilizzati per la valutazione, la gerarchia del fair value prevede i seguenti livelli:

  1. livello 1: prezzi quotati (e non oggetto di modifica) su mercati attivi per le stesse attività o passività finanziarie;
  2. livello 2: valutazioni effettuate sulla base di input, differenti dai prezzi quotati di cui al punto precedente, che, per le attività/passività oggetto di valutazione, sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (in quanto derivati dai prezzi);
  3. livello 3: input non basati su dati di mercato osservabili.

In relazione a quanto sopra, la classificazione delle attività e delle passività valutate al fair value nello schema di situazione patrimoniale – finanziaria secondo la gerarchia del fair value ha riguardato gli strumenti finanziari derivati al 31 dicembre 2016 classificati a livello 2 ed iscritti alla nota n. 11 “Altre attività correnti e non correnti“ (24 milioni di euro).

42 A fare data dal 27 gennaio 2017 la suddetta copertura è da considerarsi discontinuata a seguito dell’estinzione dello strumento derivato.

43 Considerando anche le ulteriori emissioni obbligazionarie effettuate nei mesi di gennaio e febbraio 2017, per un valore nominale complessivamente pari 800 milioni di euro, il Programma consente l’emissione di prestiti obbligazionari per un importo massimo di 1,7 miliardi di euro.