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Altri impegni e rischi

Gli altri impegni e rischi non valorizzati sono i seguenti:

Impegni derivanti dal contratto di acquisto da eni di Italgas e Stogit

Il prezzo determinato per l’acquisizione di Italgas e Stogit è soggetto a meccanismi di aggiustamento sulla base degli impegni presi in sede di perfezionamento dell’operazione e destinati ad operare anche successivamente alla data di esecuzione.

Acquisizione di Italgas

Al 31 dicembre 2013, gli impegni residui risultanti dai suddetti accordi riguardano l’adeguamento del prezzo di acquisto di Italgas al fine di considerare una parte dei benefici/costi derivanti dalla vendita di immobili di proprietà Italgas, non più funzionali all’attività della stessa.

Acquisizione di Stogit

Il prezzo di acquisizione di Stogit potrà essere adeguato, al fine di tenere conto del differente valore rispetto a quello attuale che potrebbe essere riconosciuto dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas per il periodo tariffario 1 gennaio 2015 – 31 dicembre 2018, ai quantitativi di gas naturale di proprietà di Stogit alla data del trasferimento delle azioni e ricompresi tra le attività che compongono la RAB (Regulatory Asset Base).

Il contratto di compravendita prevede inoltre meccanismi di hedging predisposti al fine di mantenere in capo ad eni i rischi e/o benefici che possano derivare dall’eventuale cessione di gas naturale non più necessario al funzionamento del sistema di stoccaggio e/o di capacità di stoccaggio che dovesse eventualmente rendersi liberamente disponibile su base negoziale e non più regolata, ovvero dalla cessione di concessioni tra quelle in capo a Stogit al momento del trasferimento delle azioni che dovessero eventualmente essere dedicate prevalentemente ad attività di stoccaggio non più soggetta a regolazione.

Emission Trading

Il sistema di autorizzazione all’emissione di gas ad effetto serra, regolamentato in passato dal D.Lgs. n. 216/2006, è stato aggiornato e modificato dal decreto legislativo n. 30 del 13 marzo 2013, in vigore dal 5 aprile 2013, contestualmente alla conclusione del secondo periodo di regolazione (2008 – 2013) e all’avvio del terzo periodo di regolazione (2013 – 2020).

L’emissione del decreto legislativo n. 30 del 13 marzo 2013 ha avuto come obiettivo principale l’aggiornamento della normativa riguardante le autorizzazioni ad emettere gas ad effetto serra nonché una costante riduzione delle quote di emissioni rilasciate a titolo gratuito. L’assegnazione di quote gratuite di emissione di gas ad effetto serra per il periodo 2013-2020 è regolamentata dall’art. 10 bis della Direttiva 2009/29/CE, approvata con Decisione 2011/278/CE. L’elenco delle quote assegnate a ciascun impianto, che secondo le nuove disposizioni avverrà con assegnazioni progressivamente decrescenti e non più costanti come nel periodo precedente, sono elencate nella Deliberazione 29/2013 approvata in data 20 dicembre 2013 dal “Comitato nazionale per la gestione della direttiva 2003/87/CE e per il supporto nella gestione delle attività di progetto del protocollo di Kyoto”.

Per il gruppo Snam nel terzo periodo di regolazione si prevedono complessivamente assegnazioni pari a circa 3,76 milioni di tonnellate di CO2, di cui 2,57 milioni di tonnellate per Snam Rete Gas, 0,25 milioni di tonnellate per GNL Italia e 0,94 milioni di tonnellate per Stogit, con una riduzione di circa il 70% tra il primo anno e l’ultimo del periodo di riferimento.

Tra le novità di maggiore rilevanza apportate dall’art. 25 del D.Lgs. n. 30 del 13 marzo 2013 si segnala l’introduzione del principio di cessazione parziale di attività: in base a tale criterio l’assegnazione delle quote di emissione gratuite sarà correlata all’effettivo livello di funzionamento degli impianti; tale modalità si aggiunge al precedente criterio di assegnazione delle quote gratuite di emissione basato sulle capacità installate (cioè in base al numero di macchine installate) presente nella legislazione previgente.

Nell’esercizio 2013 le emissioni di anidride carbonica delle installazioni del gruppo Snam sono risultate, complessivamente, inferiori rispetto ai permessi di emissione assegnati. A fronte di 0,5 milioni di tonnellate di anidride carbonica emesse in atmosfera, sono stati assegnati circa 0,7 milioni di permessi di emissione inclusi i permessi assegnati per gli impianti nuovi entranti, facendo registrare un surplus di 0,2 milioni di tonnellate.