Snam e i mercati finanziari
Il 2013 è stato caratterizzato da un generale rialzo delle quotazioni sui mercati finanziari europei, verificatosi principalmente nella seconda parte dell’anno. La crisi economica a livello globale e quella dei debiti sovrani all’interno dell’area euro hanno spinto le principali banche centrali mondiali ad adottare e confermare politiche monetarie espansive. In particolare, accanto alle politiche monetarie accomodanti già attuate dalla BCE e dalla Fed, nel corso del primo semestre dell’anno si è aggiunta quella della banca centrale del Giappone.
Tali provvedimenti, uniti alla diffusione, soprattutto nella seconda parte dell’anno, dei primi dati indicanti una possibile ripresa dell’economia e alla riduzione degli spread sui titoli di stato dei paesi periferici, hanno incrementato la propensione al rischio degli operatori finanziari che hanno indirizzato i propri flussi d’investimento verso i mercati azionari.
Ciò si è tradotto in incrementi di valore generalizzati delle principali borse europee che, in alcuni casi come il mercato tedesco o quello inglese, hanno toccato valori prossimi ai massimi storici: l’indice generale europeo STOXX Europe 50 ha chiuso l’anno in rialzo del 13,3%, l’indice FTSE 100 di Londra ha fatto segnare un +14,4%, il DAX di Francoforte +25,5%, mentre il CAC 40 di Parigi +18%.
Anche il mercato azionario italiano ha seguito un andamento analogo a quello dei mercati europei. L’indice FTSE MIB ha chiuso il 2013 con un rialzo del 16,6%.
Il settore utilities europeo ha chiuso in crescita rispetto ai valori del 2012. L’indice STOXX Europe 600 Utilities ha fatto registrare un incremento del 7,5%, più contenuto rispetto a quelli dei principali mercati azionari. A determinare la sottoperformance rispetto ai mercati europei è stato l’andamento dei titoli delle società di generazione elettrica, penalizzate dalla riduzione dei margini a causa della stagnazione della domanda di energia e dell’eccesso di capacità produttiva.
Il titolo Snam, che è presente, oltre che nell’indice italiano FTSE MIB anche nei primari indici internazionali (STOXX, S&P, MSCI, FTSE), ha chiuso il 2013 ad un prezzo ufficiale di 4,04 euro, in aumento del 14,8% rispetto al prezzo di 3,52 euro registrato alla fine dell’anno precedente. Esso ha beneficiato, oltreché dell’andamento positivo dei mercati finanziari, dell’apprezzamento del piano strategico 2013 - 2016 e dei primi risultati nella strategia di sviluppo all’estero. A ciò si è aggiunto anche il venir meno del rischio regolatorio nella parte finale dell’anno a seguito della definizione da parte dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas del nuovo quadro regolatorio per i servizi di trasporto e distribuzione del gas naturale.
Nel 2013 sul mercato telematico azionario della Borsa Italiana sono stati scambiati un totale di circa 2,7 miliardi di azioni Snam, con un volume di scambi medi giornalieri di 10,2 milioni di azioni (in crescita rispetto al livello di circa 9 milioni del 2012).
Il mercato obbligazionario è stato caratterizzato dalla contrazione degli spread sui titoli governativi dei paesi periferici europei (Italia, Spagna, Portogallo e Grecia). Si è dunque assistito ad una riduzione dei rendimenti dei titoli di stato di tali paesi a cui si è accompagnato un leggero rialzo dei rendimenti dei titoli dei paesi benchmark (Germania e USA), prevalentemente sulle scadenze a lungo termine. Della riduzione del rischio paese e degli spread hanno beneficiato anche le obbligazioni Snam, che hanno chiuso l’anno con valori in crescita, e conseguentemente rendimenti in calo, su tutte le scadenze.
AZIONARIATO
Il capitale sociale al 31 dicembre 2013 risulta costituito da n. 3.381.638.294 azioni, prive di indicazione del valore nominale (parimenti al 31 dicembre 2012), a fronte di un controvalore complessivo pari a 3.571.187.994 euro (parimenti al 31 dicembre 2012).
Al 31 dicembre 2013 Snam ha in portafoglio n. 1.672.850 azioni proprie (2.906.550 al 31 dicembre 2012), pari allo 0,05% del capitale sociale (0,09% al 31 dicembre 2012), per un valore di libro pari a circa 7 milioni di euro.
Alla fine dell’anno, sulla base delle risultanze del Libro soci e di altre informazioni raccolte, CDP Reti S.r.l. detiene il 30,00% del capitale sociale, eni S.p.A. l’8,54%, Snam S.p.A., tramite le azioni proprie in portafoglio, lo 0,05%, mentre il restante 61,41% è detenuto da altri azionisti.