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Rischi

I rischi per beni di terzi in custodia di 2.640 milioni di euro (3.402 milioni di euro al 31 dicembre 2012) riguardano circa 7,6 miliardi di metri cubi di gas naturale depositato negli impianti di stoccaggio dai clienti beneficiari del servizio. L’importo è stato determinato applicando ai quantitativi di gas depositato il presunto costo unitario di riacquisto, pari a circa 0,35 euro per standard metro cubo (0,42 euro per standard metro cubo al 31 dicembre 2012).

I rischi per risarcimenti e contestazioni (397 milioni di euro) sono relativi a oneri risarcitori possibili ma non probabili in conseguenza di controversie legali in atto, con bassa probabilità di verifica del relativo rischio economico.

GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI

Premessa

Nel corso del 2013 Snam ha istituito, alle dirette dipendenze dell’Amministratore Delegato, l’unità Enterprise Risk Management (ERM) al fine di presidiare il processo di gestione integrata dei rischi aziendali per tutte le società del Gruppo. I principali obiettivi dell’ERM riguardano la definizione di un modello di valutazione dei rischi che consenta di individuare gli stessi secondo logiche omogenee e trasversali, di identificare i rischi prioritari, nonché di garantire il consolidamento delle azioni di mitigazione e l’elaborazione di un sistema di reporting.

L’ERM opera nell’ambito del più vasto Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi di Snam.

Nell’ambito dei rischi d’impresa, i principali rischi finanziari identificati, monitorati, e, per quanto di seguito specificato, gestiti da Snam, sono i seguenti:

  • il rischio mercato derivante dall’esposizione alle fluttuazioni dei tassi di interesse e dei tassi di cambio;
  • il rischio di credito derivante dalla possibilità di default di una controparte;
  • il rischio liquidità derivante dalla mancanza di risorse finanziarie per far fronte agli impegni a breve termine;
  • il rischio rating;
  • il rischio di default e covenant sul debito.

Di seguito sono descritte le politiche e i principi di Snam per la gestione e il controllo dei rischi derivanti da strumenti finanziari (rischio tasso di interesse, rischio su tassi di cambio, rischio di credito, rischio di liquidità, rischio rating e rischio di default e covenant sul debito). In accordo con le informazioni da indicare ai sensi dell’IFRS 7, sono altresì illustrati la natura e l’entità dei rischi risultanti da tali strumenti.

Con riferimento agli altri rischi che caratterizzano la gestione (il rischio di variazione del prezzo del gas naturale, il rischio operation e i rischi specifici dei settori di attività) si rinvia a quanto indicato nella Relazione sulla gestione al capitolo “Fattori di rischio e di incertezza”.

Rischio mercato

Rischio di variazione dei tassi di interesse

Le oscillazioni dei tassi di interesse influiscono sul valore di mercato delle attività e delle passività finanziarie dell’impresa e sul livello degli oneri finanziari netti. L’obiettivo di Snam è l’ottimizzazione del rischio di tasso d’interesse nel perseguimento degli obiettivi definiti e approvati nel piano finanziario. Il Gruppo Snam adotta un modello organizzativo di funzionamento di tipo accentrato. Le strutture di Snam, in funzione di tale modello, assicurano la copertura dei fabbisogni, tramite l’accesso ai mercati finanziari, e l’impiego dei fondi, in coerenza con gli obiettivi approvati, garantendo il mantenimento del profilo di rischio entro i limiti definiti.

Al 31 dicembre 2013 l’indebitamento finanziario risulta a tasso fisso per il 64% (49% a fine 2012) e a tasso variabile per il restante 36% (51% a fine 2012).

Al 31 dicembre 2013 il gruppo Snam utilizza risorse finanziarie esterne nelle forme di contratti di finanziamento bilaterali e sindacati con Banche e altri Istituti Finanziatori, sotto forma di debiti finanziari a medio - lungo termine e linee di credito bancarie a tassi di interesse indicizzati sui tassi di riferimento del mercato, in particolare l’Europe Interbank Offered Rate (Euribor), e di prestiti obbligazionari essenzialmente a tasso fisso, collocati nell’ambito del programma EMTN.

La composizione dell’indebitamento finanziario lordo tra indebitamento a tasso fisso e indebitamento a tasso variabile è analizzata nella seguente tabella:

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(milioni di €)

31.12.2012

31.12.2013

 

Valore

%

Valore

%

A tasso fisso (*)

6.189

49

8.559

64

A tasso variabile

6.365

51

4.769

36

(*)

Al 31 dicembre 2013 i finanziamenti a tasso fisso si riferiscono pressochè interamente ai presiti obbligazionari.

 

12.554

100

13.328

100

L’esposizione al rischio di variazione dei tassi di interesse al 31 dicembre 2013 è pari a circa il 36% dell’esposizione totale del gruppo (51% al 31 dicembre 2012).

Di seguito sono evidenziati gli impatti sul patrimonio netto e sul risultato al 31 dicembre 2013 ipotizzando un’ipotetica variazione del +/-10% dei tassi di interesse effettivamente applicati nel corso del 2013, raffrontati con quelli dell’esercizio 2012:

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(milioni di €)

Risultato di periodo

Patrimonio netto

 

Esercizio 2012

31.12.2012

 

+10%

-10%

+10%

-10%

Finanziamenti a tasso variabile

(7)

7

 

 

Effetto variazione del tasso di interesse

 

 

 

 

Finanziamenti a tasso variabile convertiti tramite IRS in finanziamenti a tasso fisso

 

 

 

 

Effetto variazione del tasso di interesse sul fair value dei contratti derivati di copertura ai sensi dello IAS 39 - quota efficace

 

 

4

(4)

Effetto sul risultato prima delle imposte

(7)

7

4

(4)

Effetto fiscale

3

(3)

(2)

2

 

(4)

4

2

(2)

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(milioni di €)

Risultato di periodo

Patrimonio netto

 

Esercizio 2013

31.12.2013

 

+10%

-10%

+10%

-10%

Finanziamenti a tasso variabile

 

 

 

 

Effetto variazione del tasso di interesse

(1)

1

 

 

Effetto sul risultato prima delle imposte

 

 

 

 

Effetto fiscale

 

 

 

 

 

(1)

1

 

 

Rischio di tasso di cambio

L’esposizione di Snam al rischio di variazioni dei tassi di cambio è relativa al rischio di cambio sia di tipo “transattivo” (Transation Risk) che di tipo “traslativo” (Traslation risk). Il rischio di cambio “transattivo” è generato dalla conversione di crediti (debiti) commerciali o finanziari in valute diversa da quella funzionale ed è riconducibile all’impatto di fluttuazioni sfavorevoli dei tassi di cambio tra il momento in cui si genera la transazione e il momento del suo perfezionamento (incasso/pagamento). Il rischio di cambio traslativo è rappresentato da fluttuazioni dei tassi di cambio di valute diverse rispetto alla valuta di consolidamento (Euro) che possono comportare variazioni nel patrimonio netto consolidato. L’obiettivo di Risk Management di Snam è la minimizzazione del rischio di cambio transattivo, anche attraverso l’utilizzo di strumenti finanziari derivati.

Al 31 dicembre 2013 Snam ha in essere poste in valuta riferibili essenzialmente ad un prestito obbligazionario di ammontare pari a 10 miliardi di Yen giapponesi con scadenza nel 2019, per un controvalore alla data di emissione di circa 75 milioni di euro, interamente convertito in euro attraverso un contratto derivato di copertura Cross Currency Swap (CCS), con nozionale e scadenze speculari rispetto all’elemento coperto. Tale contratto è stato designato come contratto di copertura cash flow hedge. Snam non detiene contratti derivati su valute con finalità speculative.

Di seguito sono evidenziati gli impatti sul patrimonio netto e sul risultato al 31 dicembre 2013 ipotizzando un’ipotetica variazione del +/-10% dei tassi di cambio euro/Yen effettivamente applicati nel corso del 2013:

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(milioni di €)

Risultato di periodo

Patrimonio netto

 

Esercizio 2013

31.12.2013

 

+10%

-10%

+10%

-10%

Finanziamenti denominati in divisa diversa dall’euro

 

 

 

 

Effetto variazione del tasso di cambio

 

 

(6)

8

(*)

La variazione del tasso di cambio non ha effetti sul risultato di periodo in quanto gli effetti derivanti da tale variazione sono neutralizzati dagli effetti prodotti dal contratto derivato di copertura.

Effetto sul risultato prima delle imposte

 

 

(6)

8

Effetto fiscale

 

 

2

(2)

 

 

 

(4)

6

Rischio credito

Il rischio credito rappresenta l’esposizione della società a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti. Il mancato o ritardato pagamento dei corrispettivi dovuti potrebbe incidere negativamente sui risultati economici e sull’equilibrio finanziario di Snam.

Relativamente al rischio di inadempienza della controparte in contratti di natura commerciale, la gestione del credito è affidata alla responsabilità delle unità di business e alle funzioni accentrate di Snam per le attività connesse al recupero crediti e all’eventuale gestione del contenzioso.

Snam presta i propri servizi di business ad un numero limitato di operatori del settore del gas, tra i quali il più significativo per volume di affari è eni S.p.A. Le regole per l’accesso dei Clienti ai servizi offerti sono stabilite dalla Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas e sono previste nei codici di Rete, ovvero in documenti che stabiliscono, per ciascuna tipologia di servizio, le norme che regolano i diritti e gli obblighi dei soggetti coinvolti nel processo di erogazione dei servizi stessi, e dettano clausole contrattuali che riducono i rischi di inadempienza da parte dei clienti. Nei Codici è previsto, in particolare, il rilascio di garanzie a parziale copertura di alcune obbligazioni assunte qualora il cliente non sia in possesso di un rating creditizio rilasciato da primari organismi internazionali. La disciplina regolatoria ha altresì previsto specifiche clausole al fine di garantire la neutralità del responsabile dell’attività di Bilanciamento, attività svolta a partire dal 1 dicembre 2011 da Snam Rete Gas in qualità di impresa maggiore di trasporto. In particolare, la disciplina del bilanciamento prevede l’obbligo da parte di Snam Rete Gas di acquisire, sulla base di criteri di merito economico, le risorse necessarie a garantire la sicura ed efficiente movimentazione del gas dai punti d’immissione ai punti di prelievo, al fine di assicurare il costante equilibrio della rete, approvvigionare le risorse di stoccaggio necessarie alla copertura dei disequilibri di bilanciamento dei singoli utenti e provvedere al regolamento delle relative partite economiche.

Non può essere escluso, tuttavia, che Snam possa incorrere in passività e/o perdite derivanti dal mancato adempimento di obbligazioni di pagamento dei propri clienti, tenuto conto anche dell’attuale congiuntura economico-finanziaria che rende l’attività di incasso crediti più complessa e critica.

La massima esposizione al rischio di credito per Snam al 31 dicembre 2013 è rappresentata dal valore contabile delle attività finanziarie esposte in bilancio. Di seguito si riporta l’analisi dei crediti scaduti e non svalutati:

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(milioni di €)

31.12.2012

31.12.2013

 

Crediti com­mer­ciali

Altri crediti

Totale

Crediti com­mer­ciali

Altri crediti

Totale

Crediti non scaduti e non svalutati

1.151

114

1.265

1.526

168

1.694

Crediti svalutati al netto del fondo

8

1

9

27

 

27

Crediti scaduti e non svalutati:

 

 

 

 

 

 

- da 0 a 3 mesi

125

 

125

21

 

21

- da 3 a 6 mesi

21

 

21

4

 

4

- da 6 a 12 mesi

118

7

125

8

 

8

- oltre 12 mesi

498

5

503

682

6

688

Totale crediti scaduti e non svalutati

762

12

774

715

6

721

 

1.921

127

2.048

2.268

174

2.442

I crediti scaduti e non svalutati ammontano a 721 milioni di euro (774 milioni di euro al 31 dicembre 2012). I crediti scaduti e non svalutati includono: (i) i crediti relativi al settore stoccaggio (617 milioni di euro) riferiti principalmente all’utilizzo di gas strategico prelevato e non reintegrato nei termini dagli utenti del servizio di stoccaggio (609 milioni di euro); (ii) i crediti relativi al settore trasporto (49 milioni di euro) riferiti principalmente al servizio di bilanciamento e al servizio di trasporto di gas naturale. Si precisa che relativamente ai crediti derivanti dall’attività di bilanciamento e dall’utilizzo del gas strategico, non si ravvisano rischi connessi al loro recupero in virtù dell’attuale disciplina regolatoria, che prevede specifici meccanismi atti a garantire la neutralità rispettivamente dell’impresa di stoccaggio e del Responsabile del Bilanciamento rispetto agli effetti derivanti dal mancato incasso di tali crediti.

Per maggiori informazioni sull’attività del bilanciamento e sull’utilizzo del gas strategico si rimanda a quanto evidenziato alla nota n. 30 “Garanzie, impegni e rischi”.

Al 31 dicembre 2013 non si evidenziano significativi rischi di credito. Occorre comunque rilevare che circa il 40% dei crediti commerciali (38% al 31 dicembre 2012) è riferito a clienti di primaria affidabilità, tra i quali eni S.p.A. che copre il 22% del totale dei crediti commerciali (22% al 31 dicembre 2012).

Rischio liquidità

Il rischio liquidità rappresenta il rischio che, a causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi (funding liquidity risk) o di liquidare attività sul mercato (asset liquidity risk), l’impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento determinando un impatto sul risultato economico nel caso in cui l’impresa sia costretta a sostenere costi addizionali per fronteggiare i propri impegni o, come estrema conseguenza, una situazione di insolvibilità che pone a rischio l’attività aziendale.

L’obiettivo di Risk Management di Snam è quello di porre in essere, nell’ambito del piano finanziario, una struttura finanziaria che, in coerenza con gli obiettivi di business, garantisca un livello di liquidità adeguato per il Gruppo, minimizzando il relativo costo opportunità e mantenga un equilibrio in termini di durata e di composizione del debito.

Come evidenziato nel paragrafo “Rischio di variazione dei tassi di interesse” in attuazione del piano di rifinanziamento del debito, la Società, ha avuto accesso ad una ampia gamma di fonti di finanziamento attraverso il sistema creditizio ed i mercati dei capitali (prestiti obbligazionari, contratti bilaterali, finanziamenti in pool con primarie banche nazionali e internazionali e contratti di finanziamento su provvista della Banca Europea per gli Investimenti - BEI).

Snam ha come obiettivo il progressivo raggiungimento di una struttura di debito equilibrata, in termini di composizione tra prestiti obbligazionari e credito bancario e di disponibilità di linee di credito bancario committed utilizzabili, in linea con il profilo di business e il contesto regolatorio in cui Snam opera.

Al 31 dicembre 2013 Snam dispone di linee di credito a lungo termine committed non utilizzate per un importo pari a circa 5,2 miliardi di euro28. Alla stessa data, in aggiunta e ad integrazione rispetto al ricorso al sistema bancario, il programma Euro Medium Term Notes (EMTN) consente l’emissione, entro il 30 giugno 2014, di ulteriori prestiti obbligazionari per un importo massimo di 1,3 miliardi di euro, da collocare presso investitori istituzionali.

Rischio rating

Con riferimento al debito a lungo termine di Snam, in data 18 febbraio 2014, Moody’s ha confermato il rating di Baa1, innalzando l’outlook da negativo a stabile. La revisione fa seguito ad analoga decisione adottata il 14 febbraio sul debito sovrano italiano.

In data 11 luglio 2013 l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha declassato di un notch il rating sul debito lungo termine di Snam, che passa da A- a BBB+.

L’azione fa seguito al declassamento di un notch del rating sul debito sovrano della Repubblica Italiana deciso il 9 luglio 2013 (da BBB+ a BBB outlook negativo).

Il rating a lungo termine di Snam si posiziona un notch sopra quello della Repubblica Italiana. Sulla base delle metodologia adottata dalle agenzie di rating, il downgrade di un notch dell’attuale rating della Repubblica Italiana innesterebbe un aggiustamento al ribasso, di almeno un notch, dell’attuale rating di Snam.

Rischio di default e covenant sul debito

Il rischio di default consiste nella possibilità che i contratti di finanziamento sottoscritti contengano disposizioni che prevedono la facoltà da parte del soggetto finanziatore di attivare protezioni contrattuali che possono arrivare fino al rimborso anticipato del finanziamento al verificarsi di precise circostanze, generando così un potenziale rischio di liquidità.

Al 31 dicembre 2013 Snam ha in essere contratti di finanziamento bilaterali e sindacati con banche e altri Istituti Finanziatori non assistiti da garanzie reali. Alcuni di tali contratti prevedono, inter alia, il rispetto di: (i) un financial covenant in base al quale la società si impegna a far sì che il rapporto tra indebitamento finanziario netto e RAB non ecceda un livello definito contrattualmente; (ii) impegni di negative pledge ai sensi dei quali Snam e le società controllate sono soggette a limitazioni in merito alla creazione di diritti reali di garanzia o altri vincoli su tutti o parte dei rispettivi beni, azioni o su merci; (iii) clausole pari passu e change of control; (iv) limitazioni alle operazioni straordinarie che la società e le sue controllate possono effettuare.

I prestiti obbligazionari emessi da Snam al 31 dicembre 2013 nell’ambito del programma di Euro Medium Term Notes, prevedono il rispetto di covenants tipici della prassi internazionale di mercato che riguardano, inter alia, clausole di negative pledge e di pari passu, ma non contemplano financial covenants.

Il mancato rispetto di tali covenants, nonché il verificarsi di altre fattispecie, alcune delle quali soggette a specifiche soglie di rilevanza, come ad esempio eventi di cross-default, possono determinare ipotesi di inadempimento in capo a Snam e, eventualmente, possono causare l’esigibilità anticipata del relativo prestito.

Nel 2013 tutte le verifiche relative ai financial covenant contrattualmente previsti hanno confermato il rispetto degli stessi.

Pagamenti futuri a fronte di passività finanziarie, debiti commerciali e altri debiti

Nella seguente tabella sono rappresentati gli ammontari di pagamenti contrattualmente dovuti relativi ai debiti finanziari compresi i pagamenti per interessi, nonché il timing degli esborsi a fronte di debiti commerciali e diversi:

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(milioni di €)

Anni di scadenza

 

 

2014

2015

2016

2017

2018

Oltre

Totale

Passività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

Passività finanziarie a lungo termine

303

1.540

1.620

1.270

1.621

5.064

11.418

Passività finanziarie a breve termine

1.947

 

 

 

 

 

1.947

Interessi su debiti finanziari

336

358

329

275

245

535

2.078

 

2.586

1.898

1.949

1.545

1.866

5.599

15.443

Debiti commerciali e altri debiti

 

 

 

 

 

 

 

Debiti commerciali

1.047

 

 

 

 

 

1.047

Altri debiti e anticipi

850

 

 

 

 

 

850

 

1.897

 

 

 

 

 

1.897

 

4.483

1.898

1.949

1.545

1.866

5.599

17.340

Altre informazioni sugli strumenti finanziari

Con riferimento alle categorie previste dallo IAS 39 si precisa che Snam non detiene né attività finanziarie detenute fino alla scadenza, né disponibili per la vendita, né possedute per la negoziazione. Di conseguenza le attività e le passività finanziarie, rientrano integralmente nella categoria degli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato.

Il valore di iscrizione degli strumenti finanziari e i relativi effetti economici e patrimoniali si analizzano come segue:

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Proventi (oneri)

(milioni di €)

Valore di iscrizione

Conto economico

Patrimonio netto

 

31.12.2012

31.12.2013

2012

2013

31.12.2012

31.12.2013

Crediti e debiti e altre attività/passività valutate al costo ammortizzato

 

 

 

 

 

 

Crediti commerciali e altri crediti (*)

2.029

2.426

(34)

(1)

 

 

(*)

Gli effetti a conto economico sono rilevati negli “Acquisti, prestazioni di servizi e costi diversi” e nei “Proventi (oneri) finanziari”.

(**)

Gli effetti a conto economico sono rilevati nei “Proventi/(oneri) finanziari.

Crediti finanziari

2

2

 

 

 

 

Debiti commerciali e altri debiti (*)

(1.470)

(1.897)

 

 

 

 

Debiti finanziari (**)

(12.554)

(13.328)

(363)

(450)

 

 

Strumenti finanziari valutati al fair value

 

 

 

 

 

 

Passività nette per contratti derivati di copertura (**)

 

(7)

(404)

(6)

170

(1)

Di seguito viene fornito il confronto tra il valore di iscrizione delle passività finanziarie a breve e a lungo termine e il relativo fair value.

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(milioni di €)

31 dicembre 2012

31 dicembre 2013

 

Valore contabile

Valore di mercato

Valore contabile

Valore di mercato

Attività

 

 

 

 

Crediti commerciali e altri crediti

2.048

2.048

2.442

2.442

Altre attività finanziarie

15

15

2

2

Totale attività finanziarie

2.063

2.063

2.444

2.444

Passività

 

 

 

 

Debiti commerciali e altri debiti

1.477

1.477

1.898

1.898

Prestiti obbligazionari

6.046

6.606

8.857

9.539

Passività finanziarie verso banche

6.365

6.399

4.458

4.458

Passività finanziarie verso altri finanziatori

143

143

13

13

Totale passività finanziarie

14.031

14.625

15.226

15.908

Il valore di mercato dei prestiti obbligazionari è stato determinato utilizzando le quotazioni ufficiali alla fine dell’esercizio.

Le passività finanziarie verso banche sono interamente a tasso variabile, il corrispondente valore di mercato è ritenuto pari al valore nominale di rimborso.

Valore di mercato degli strumenti finanziari

Di seguito è indicata la classificazione delle attività e passività finanziarie, valutate al fair value nello schema di stato patrimoniale secondo la gerarchia del fair value definita in funzione della significatività degli input utilizzati nel processo di valutazione. In particolare, a seconda delle caratteristiche degli input utilizzati per la valutazione, la gerarchia del fair value prevede i seguenti livelli:

a) livello 1: prezzi quotati (e non oggetto di modifica) su mercati attivi per le stesse attività o passività finanziarie;

b) livello 2: valutazioni effettuate sulla base di input, differenti dai prezzi quotati di cui al punto precedente, che, per le attività/passività oggetto di valutazione, sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (in quanto derivati dai prezzi);

c) livello 3: input non basati su dati di mercato osservabili.

In relazione a quanto sopra, la classificazione delle attività e delle passività valutate al fair value nello schema di Stato patrimoniale secondo la gerarchia del fair value ha riguardato gli strumenti finanziari derivati al 31 dicembre 2013 classificati a livello 2 ed iscritti nelle “Altre passività non correnti“ (6 milioni di euro).

28 Nei mesi di gennaio e febbraio 2014, nell’ambito del processo di ottimizzazione della struttura del debito, Snam ha ridotto le linee di credito a lungo termine committed a disposizione di 0,5 miliardi di euro.