Valorizzare l’energia del cambiamento: La sustainable finance
Nel corso del 2018 Snam ha scelto di diversificare le proprie fonti di finanziamento facendo leva su strumenti di “finanza sostenibile”, con il fine di allineare il più possibile la propria strategia finanziaria con l’obiettivo generale del Gruppo di rendere il proprio business più sostenibile e “climate-friendly” nel medio-lungo termine.
Snam ha scelto di integrare le proprie opzioni di finanziamento con due tipologie di prodotti finanziari: il sustainable loan (linee di credito legate a indici di sostenibilità, prestazioni ESG ed etica d’impresa) e i climate action bond (obbligazioni la cui emissione è legata a progetti con impatto positivo per l’ambiente).
Nel 2018, Snam ha
trasformato il proprio
prestito sindacato da
3,2 mld €
in un sustainable loan (il terzo
per dimensione al mondo)
In merito alla prima delle due tipologie di finanziamento sopra citate, nel corso del 2018 Snam ha trasformato il proprio prestito sindacato da € 3,2 miliardi in un sustainable loan, rendendolo, per dimensioni, il terzo maggiore finanziamento di questo tipo al mondo e il primo relativo ad una utility impegnata nel settore del gas naturale. Tale finanziamento prevede meccanismi di bonus/malus in funzione del raggiungimento di determinati KPI in ambito ESG tra i quali anche il raggiungimento di specifici obiettivi aziendali.
In particolare gli obiettivi fissati nel contratto di finanziamento consistono in:
- una riduzione delle emissioni di gas naturale;
- il recupero di gas naturale emesso ogni anno durante le attività di manutenzione della rete di trasporto;
- un aumento della diffusione del sistema di performance management all’interno dell’azienda.
Il raggiungimento o meno di questi obiettivi, in maniera parziale o totale, determina un potenziale incremento o decremento del margine applicato al finanziamento. La società indipendente Standard Ethics Rating (SER) ha rilasciato una sustainability opinion alle banche finanziatrici, constatando la congruità degli obiettivi da raggiungere.
In aggiunta, nel corso dell’anno Snam ha pubblicato il Climate Action Bond Framework, che definisce i criteri per la futura emissione di prestiti obbligazionari per il finanziamento di investimenti nell’ambito della sostenibilità ambientale. I fondi ricavati dall’emissione dei Climate Action Bond di Snam saranno utilizzati per finanziare progetti esistenti o futuri in materia di riduzione delle emissioni di gas inquinanti, energia rinnovabile, efficienza energetica, interventi di sviluppo di nuovi edifici “green” e di conservazione del capitale naturale delle aree interessate dalle attività della Società. Il Climate Action Bond Framework di Snam ha ottenuto una second party opinion dalla società indipendente DNV GL che ha valutato in maniera positiva i progetti inclusi nel framework e il processo decisionale tracciato da Snam per la selezione degli investimenti sostenibili.
Oltre a questo, a settembre la Società è diventata supporter della TCFD (Task Force on Climate-related financial disclosures) e si è impegnata a rendicontare le proprie decisioni strategiche integrandole con quelle legate ai cambiamenti climatici.
Tutte queste iniziative di carattere ambientale e climatico rendono Snam una delle realtà italiane più attente alle tematiche di sostenibilità. La Società infatti è presente in molti dei più grandi indici di sostenibilità europei e mondiali. Anche nel 2018, il titolo azionario di Snam è stato incluso nei principali indici borsistici internazionali SRI, strumento fondamentale in ottica di trasparenza verso il mercato e comparabilità verso i propri peers. Questo risultato contribuisce ad aumentare la visibilità della Società nei confronti degli investitori, come pure di tutto il mercato finanziario. In particolare, il titolo azionario di Snam viene confermato per il decimo anno consecutivo nel Down Jones Sustainability World Index, il più importante indice di borsa al mondo di valutazione della responsabilità sociale delle imprese. Esso prende in considerazione le prime 300 società del Dow Jones Global Total Stock Market Index in base alle performance economiche, sociali e ambientali, considerando anche come le società si approcciano ai temi quali la governance, la mitigazione dei cambiamenti climatici, la gestione del rischio, gli standard dei fornitori e le condizioni dei lavoratori. Questo implica la non partecipazione di quelle società che non operano in maniera etica e sostenibile e l’esclusione di quelle già presenti ma che non si impegnano al miglioramento continuo delle loro performance.
Gli investitori istituzionali che nelle scelte d’investimento includono criteri di Corporate Social Responsibility, hanno rappresentato al 31.12.2018 il 9,7% del totale degli investitori istituzionali.