Evoluzione prevedibile della gestione
Il gas naturale si sta affermando a livello globale come fonte energetica sempre più abbondante e competitiva nonché come soluzione immediata ed economica alla decarbonizzazione, con una previsione di crescita significativa della domanda gas per i prossimi anni, in particolare nelle Americhe e in Cina.
Tale ruolo centrale verrà rafforzato grazie allo sviluppo dei gas rinnovabili, in particolare della filiera del biometano, che ci si aspetta crescere a ritmo sostenuto in Italia al quale contribuiranno anche gli investimenti di Snam, e alle numerose iniziative in corso in tutto il mondo per produrre l’idrogeno da fonti rinnovabili a costi sempre più competitivi.
In Europa e in Italia si è registrato un recupero della domanda negli ultimi anni, associato a una crescente necessità di importazioni da rotte diversificate alla luce del declino della produzione domestica e in vista della progressiva uscita di vari paesi dalla produzione termoelettrica a carbone. In Europa, il fabbisogno di importazioni è cresciuto del 30% dal 2014 ed è previsto in ulteriore aumento nel medio periodo, mentre in Italia, secondo gli scenari congiunti Snam-Terna pubblicati il 30 settembre 2019, i consumi di gas al 2040 sono attesi sostanzialmente in linea con quelli attuali, con un ruolo crescente per i gas rinnovabili (biometano e idrogeno verde).
Snam ha previsto un incremento degli investimenti per il periodo 2019-2023, portandoli a 6,5 miliardi di euro, circa il 14% in più rispetto al piano 2018-2022, grazie sia al maggior contributo dei nuovi business della transizione energetica sia all’incremento degli investimenti in sostituzioni (sono previste sostituzioni di 1.000 km di rete in arco piano) al fine di continuare a garantire la massima resilienza, flessibilità ed efficienza delle infrastrutture esistenti.
Gli investimenti nel progetto SnamTec (Tomorrow’s Energy Company) sono previsti pari a 1,4 miliardi di euro, con l’obiettivo di accelerare la capacità innovativa di Snam e dei suoi asset per cogliere le opportunità offerte dall’evoluzione del sistema energetico.
Con il nuovo piano al 2023 Snam intende rafforzare il suo ruolo nella transizione energetica accrescendo la propria presenza nel settore del biometano, che avrà un ruolo strategico nel percorso di decarbonizzazione, e confermando l’impegno nella mobilità sostenibile e nell’efficienza energetica. Inoltre, vuole essere tra i pionieri nell’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico pulito del futuro sulla transizione energetica, istituendo una business unit con il compito di valutare possibili progetti pilota e contribuire allo sviluppo della filiera.
I fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) sono sempre più integrati nelle strategie e nella gestione dell’azienda. Dal punto di vista ambientale, le emissioni di metano sono attese in riduzione del 40% al 2025 (con base 2016) rispetto al target del 25% del precedente piano. È prevista una riduzione del 40% delle emissioni CO2 al 2030 grazie all’avvio della conversione delle prime sei centrali in ibride gas-elettrico, che contribuiranno anche alla flessibilità del sistema elettrico, e alle azioni di efficienza energetica sugli edifici. È inoltre prevista al 2030 una riduzione del 40% della CO2 da consumi elettrici grazie al maggiore ricorso al fotovoltaico.
A livello di governance, l’Assemblea degli Azionisti ha approvato l’inserimento permanente nello statuto delle disposizioni che garantiscano una rappresentanza minima di un terzo negli organi sociali al genere meno rappresentato ed è stata adottata una nuova policy per promuovere la diversità e l’inclusione all’interno dell’azienda. In tema di contrasto alla corruzione, Snam è una delle quattro aziende (unica italiana) ad avere stretto una partnership globale con Transparency International e, da inizio 2019, ha già effettuato oltre 5.000 verifiche reputazionali su fornitori e terze parti.
Snam prevede di rafforzare il piano di efficienza lanciato nella seconda metà del 2016, con oltre 65 milioni di euro di risparmi attesi al 2023 con base 2016, rispetto ai 60 milioni di euro del precedente piano. A livello cumulato per il periodo 2016-2019, sono stati già consuntivati 51 milioni di euro, target precedentemente previsto per il 2021.
L’ottimizzazione della struttura finanziaria condotta negli ultimi tre anni ha portato a una riduzione del costo medio del debito dal 2,4% del 2016 a circa l’1,3% nel 2019, inclusi gli effetti delle componenti non ricorrenti. Le azioni implementate consentono inoltre di ridurre la volatilità del costo del debito, che è stimato possa rimanere stabile a un valore medio dell’1,4% lungo l’orizzonte di piano.
In aggiunta, con l’obiettivo di allineare la strategia di finanziamento con i propri target di sostenibilità e di ampliare la base di investitori, ha emesso a febbraio il suo primo Climate Action bond che fissa le regole per l’emissione di prestiti obbligazionari volti al finanziamento di investimenti nell’ambito della sostenibilità ambientale e ha ottenuto ad aprile 2019 una riduzione del margine del proprio “sustainable loan” da 3,2 miliardi di euro.
Con riferimento agli impatti sui costi, anche potenziali e ai flussi di cassa attesi, derivanti dal Coronavirus, identificato dalla Cina, in data 31 dicembre 2019 nella città di Wuhan, capitale della provincia cinese dell’Hubei, la società, a oggi, non è in grado di determinare con attendibilità eventuali ripercussioni sui risultati 2020 o eventuali implicazioni per gli anni successivi; sulla base delle attuali e più aggiornate informazioni disponibili, anche in ragione della natura delle attività condotte da Snam, la società prevede impatti limitati in relazione alle circostanze sopra riportate.
Snam ha intrapreso fin da subito tutte le iniziative necessarie a garantire la normale operatività dell’azienda e la sicurezza energetica del Paese.
Allo stato attuale, sono ancora non valutabili gli eventuali effetti sulle iniziative di sviluppo e su fornitori o clienti derivanti dal rallentamento delle attività oltre che dall’attuale contesto macro-economico conseguente allo sviluppo della pandemia su scala internazionale.
Medesime considerazioni valgono inoltre per le attività che il Gruppo Snam detiene al di fuori dei confini territoriali italiani, e in particolare in Francia, Austria, Grecia, Albania e Regno Unito.