Towards net zero

La pandemia Covid-19 ha evidenziato le fragilità del sistema socio-economico globale i cui squilibri lasceranno un segno evidente anche negli anni a venire, mettendo in luce la necessità di agire e continuare ad andare verso un modello di sviluppo sempre più sostenibile. In questo contesto di incertezza, gli attori economici, la politica e la società civile sembrano aver preso coscienza dello sbilanciamento nelle priorità globali e della necessità di una svolta verso la sostenibilità, che tenga in considerazione le necessità di tutti gli stakeholder.

Forti di questa consapevolezza, i governi e le istituzioni hanno rivolto i loro sforzi alla gestione dell’emergenza con l’imprescindibile obiettivo di proteggere le persone, cogliendo allo stesso tempo l’occasione per integrare alla base delle strategie di ripresa internazionali un impegno per gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

Così come la ripresa dalla pandemia richiederà una risposta quanto più possibile sistemica e coordinata tra governi a livello globale, anche il cambiamento climatico deve essere affrontato considerando le conseguenze ambientali e sociali indirette che hanno amplificato l’impatto del rischio pandemico. Accanto alla lotta al Covid-19, infatti, l’inquinamento e il cambiamento climatico rimangono due delle priorità globali, anche alla luce del fatto che gli effetti della pandemia, e secondo alcuni studi anche le cause, sono state esacerbate dagli inquinanti atmosferici, dall’innalzamento delle temperature e dalla perdita di biodiversità.

Nel settembre 2020, il Consiglio europeo ha presentato NextGenerationEU, che contribuirà a riparare i danni causati dalla pandemia per creare un’Europa post Covid-19 più verde, digitale, resiliente e adeguata alle sfide presenti e future, ponendo, per l’utilizzo dei fondi, specifici parametri allineati a quelli dell’European Green Deal. Continuano inoltre le novità sul fronte dei cambiamenti climatici: successivamente alle elezioni di febbraio 2021, gli Stati Uniti sono rientrati nell’accordo di Parigi e la Cina ha annunciato, a settembre 2020, di voler raggiungere la neutralità carbonica prima del 2060.

Il raggiungimento degli obiettivi climatici globali, che numerosi Paesi hanno annunciato o stanno elaborando per i prossimi 30 anni, richiede significativi investimenti nella decarbonizzazione del settore energetico, che si trova ad affrontare una duplice sfida: da un lato, accompagnare la ripresa assicurando forniture di energia; dall’altro, prepararsi ad una trasformazione epocale, che vede nella transizione energetica lo strumento fondamentale per la lotta al cambiamento climatico.

Il difficile contesto del 2020 ha fatto emergere la necessità di una risposta economica integrata, in grado di porre la salute e la sostenibilità al primo posto. Appare chiaro, quindi, che la ripresa e il ritorno ad un contesto di vera crescita dipenderà da quanto le persone, le imprese e la comunità parteciperanno attivamente e saranno pronte a porsi obiettivi ambiziosi come il contrasto alle disuguaglianze, lo sviluppo di un’economia verde e la diffusione di un modello di consumo e sviluppo sostenibile. Le istituzioni mondiali, e soprattutto quelle europee, hanno confermato e rilanciato l’impegno nella lotta al cambiamento climatico e nello sviluppo di una società equa ed efficiente sotto il profilo dell’utilizzo delle risorse, rendendo imprescindibile l’evoluzione del settore energetico.

In tale contesto, Snam è determinata a giocare un ruolo da protagonista nel raggiungimento degli obiettivi delineati a livello europeo e mondiale per il successo della transizione energetica e per la creazione di un modello economico sostenibile, cogliendo le opportunità che questa importante sfida mette a disposizione.