Altri impatti ambientali
Gestione dei rifiuti
Produzione totale rifiuti (t)
La corretta gestione dei rifiuti rappresenta per Snam un aspetto ambientale da gestire attentamente e da tenere monitorato, nonostante non risulti essere un tema rilevante sia per la quantità di rifiuti prodotta, sia per la loro tipologia, in quanto la maggior parte è costituita prevalentemente da rifiuti di materiale ferroso, non pericoloso, che viene totalmente recuperato. Infatti, nell’operato di Snam, la produzione di rifiuti è principalmente imputabile a tre macro-attività: la manutenzione e gestione degli impianti (86%), la bonifica durante la fase di posa dei metanodotti (7%) e la perforazione dei pozzi (7%).
Per gestire efficacemente la produzione di rifiuti, Snam si impegna a sviluppare un ciclo produttivo che sia il più possibile circolare, e che permetta ove possibile di trasformare il rifiuto in risorsa da riutilizzare. Ad esempio, gli impianti di Renerwaste, controllata di Snam4Environment, coniugano l’esigenza di smaltimento dei rifiuti urbani con il recupero di materiali ed energia, promuovendo la valorizzazione delle discariche esaurite e la conversione di impianti di compostaggio da aerobici ad anaerobici.
Rifiuti da attività produttive (t)
Nel 2020 la produzione totale di rifiuti è stata pari a 124.980 tonnellate, registrando un forte incremento rispetto al 2019 principalmente a seguito dell’inserimento nel perimetro di consolidamento di Snam4Environment, responsabile della produzione di 89.386 tonnellate di rifiuti (il 71,5% del totale). Il 95% dei rifiuti prodotti appartiene alla categoria dei rifiuti non pericolosi e il 32% dei rifiuti derivanti dalle attività produttive è stato inviato a recupero.
Gestione delle acque
L’approvvigionamento e lo scarico idrico delle attività di Snam rappresentano un aspetto ambientale non materiale, sia per le quantità utilizzate sia per la tipologia di prelievi e scarichi. Tuttavia, la Società considera l’acqua un bene primario da preservare e in tal senso si impegna a contenere i consumi e ridurre gli impatti ambientali sul territorio.
L’acqua di mare e l’acqua dolce sono utilizzate rispettivamente nel processo produttivo e negli uffici, determinando nel 2020 consumi totali pari a circa 6,36 milioni di metri cubi (6,05 milioni di metri cubi di acqua di mare e 0,31 milioni di metri cubi di acqua dolce).
L’acqua di mare viene prelevata per il raffreddamento degli impianti ausiliari nello stabilimento di GNL di Panigaglia, in Liguria, e viene completamente scaricata a mare nella medesima volumetria, con un valore di temperatura superiore (entro i termini di legge). Il prelievo è in linea con quello avuto nel 2019 e rispetto al 2018 è aumentato del 33% a seguito del maggior funzionamento delle apparecchiature di impianto. Le attività di upstream dello stoccaggio hanno prodotto circa 6.050 metri cubi di acque di processo (-1,8% rispetto al 2019), inviate tutte a un depuratore esterno per il loro trattamento.
Il prelievo di acqua dolce, utilizzato prevalentemente per le attività degli uffici, per gli impianti antincendio e per l’irrigazione di aree a verde è aumentato del 37% rispetto al 2019, mentre per quanto riguarda gli scarichi idrici, le acque reflue vengono convogliate alle reti fognarie (78% del totale) o scaricate, anche previo trattamento, nel suolo e in corpi idrici superficiali (22% del totale). Nei siti che non hanno la possibilità di essere collegati alla rete fognaria sono stati installati degli impianti di fitodepurazione a ciclo chiuso, tecnologia che consente di eliminare gli scarichi delle acque reflue domestiche, in quanto trattate ed interamente assorbiti dalla vegetazione piantumata.