Idrogeno
L’Unione Europea, all’interno dell’European Green Deal, ha identificato nell’idrogeno una delle fonti chiave per il raggiungimento della neutralità carbonica, chiamando le aziende del settore Oil & Gas a proporre e studiare le possibili applicazioni del gas verde nella rete europea esistente. Snam, ha raccolto questa sfida ed è in prima linea nella ricerca sull’idrogeno, cogliendone i notevoli benefici che potrebbero derivare dal suo utilizzo e dalla sua produzione e vedendo in questo gas un’importante opportunità per perseguire non solo il proprio processo di decarbonizzazione, ma anche quello del Paese. L’idrogeno, infatti, può essere prodotto da fonti di energia rinnovabile, favorendo al contempo il “sector coupling” e la decarbonizzazione dei settori “hard-to-abate”. Per questo motivo, il Piano Strategico 2020-2024 prevede che il 50% degli investimenti in Piano sia destinato alla H-readiness delle infrastrutture e che circa €150 milioni siano dedicati alle attività di sviluppo del nuovo business.
Rivestiranno un’importanza fondamentale le collaborazioni e le partnership lungo tutta la filiera dell’idrogeno, che permetteranno a Snam di posizionarsi strategicamente in ottica futura, di internalizzare le competenze di aziende leader nel settore, e soprattutto di dare un contributo concreto agli obiettivi di decarbonizzazione nazionali ed europei. Nel 2020 Snam ha infatti avviato collaborazioni con Ferrovie dello Stato Italiane e Alstom per convertire le prime tratte ferroviarie da diesel a idrogeno. Nell’accordo è già prevista la conversione di circa 13 tratte per una lunghezza complessiva di circa 700 km e l’installazione delle prime celle a combustibile con una capacità di 45 MW.
Nel 2021, Snam prevede inoltre di realizzare i primi “Fuel Cell pilot project”, impianti pilota hydrogen ready a servizio della rete di trasporto nei quali le celle a combustibile (appunto le fuel cell), seppur alimentate in una prima fase con il metano proveniente dalla rete gas, sono in grado di ricevere in input una miscela di idrogeno e gas naturale con quantitativo di idrogeno fino al 50%. Snam parteciperà direttamente a questa sperimentazione, installando celle a combustibile anche per le proprie attività con una capacità di 5,2 MW.
Tra le principali iniziative volte a sviluppare la catena del valore del gas verde attraverso partnership e acquisizioni strategiche, assumono particolare rilevanza gli accordi con ITM Power, produttore di elettrolizzatori a membrana, Tenaris, tra i maggiori produttori e fornitori a livello mondiale di tubi in acciaio e De Nora. Quest’ultima, di cui Snam ha acquisito una quota del 33% da Blackstone, è leader globale negli elettrodi alcalini, componenti essenziali per la produzione di elettrolizzatori alcalini. Inoltre, De Nora ha aperte diverse collaborazioni con numerosi operatori di fuel cell e detiene una partecipazione del 34% in ThyssenKrupp Uhde Chlorine Engineers (TKUCE), joint venture con ThyssenKrupp tra i leader mondiali nell’elettrolisi dell’acqua e coinvolta in diversi grandi progetti per la produzione di idrogeno verde. La leadership di De Nora si estende anche alle energie sostenibili e alle tecnologie per il trattamento delle acque (disinfezione e filtrazione) per cui risulta possedere delle competenze distintive nell’ambito dell’elettrochimica.
Date le peculiarità di De Nora, Snam potrà rafforzare il proprio posizionamento tecnologico, in particolare per la produzione di idrogeno verde e il trattamento delle acque. Infine, De Nora costituisce un potenziale primo asset per una nuova piattaforma di investimento nella transizione energetica con focus sull’idrogeno, di cui Snam sarebbe anchor investor e che sarà lanciata nel 2021, con l’obiettivo di accrescere la propria esposizione su progetti e tecnologie per la transizione energetica in modo equilibrato e disciplinato, oltre a rispondere al crescente interesse da parte degli investitori sulle attività svolte a favore della transizione energetica e della decarbonizzazione.
Nel corso dell’anno, Snam ha esteso il proprio impegno nella catena del valore dell’idrogeno anche al di fuori dei confini nazionali: il Gruppo ha firmato un accordo con H2Pro, startup israeliana con cui Snam collaborerà nella produzione di idrogeno verde dalla scomposizione dell’acqua tramite la tecnologia E-TAC (sviluppata dalla startup stessa) e con cui implementerà dei progetti di ricerca congiunti nell’applicazione pratica di queste tecnologie con l’intento di partecipare a bandi europei. L’impegno extra-europeo di Snam è stato esteso anche in India, dove ha avviato una collaborazione con Greenko per sviluppare la filiera dell’idrogeno, studiando le modalità di produzione del gas verde da rinnovabili, progettando infrastrutture hydrogen ready e applicando tali soluzioni sia nell’industria sia nei trasporti, oltre che studiando l’uso di celle a combustibile nella mobilità.
Infine, ad agosto, Snam e Pipechina (China Oil and Gas Piping Network Corporation, società appena costituita dal governo cinese per presiedere allo sviluppo e alla gestione delle infrastrutture gas nel Paese), hanno sottoscritto un Memorandum of Understanding di cooperazione strategica per attività di supporto tecnico (in infrastrutture di trasporto, rigassificazione e stoccaggio di gas naturale), di ricerca e sviluppo nella transizione energetica in Cina (incluso sperimentazioni nel settore dell’idrogeno) nonché per possibili investimenti congiunti. Sempre in Cina, è proseguita nel 2020 l’erogazione di servizi tecnici, prevalentemente nel business dello stoccaggio, alle principali Società di Stato del settore energetico.
La nascita di una molecola di H2
L’idrogeno, primo elemento della tavola periodica e il più abbondante nell’universo, non è presente in natura, ma può essere prodotto attraverso un’ampia gamma di processi chimici e fisici ed è adatto ad essere trasportato nei gasdotti esistenti, oltre ad essere un mezzo efficiente e più economico rispetto alle batterie per lo stoccaggio di energia: 1 kg di idrogeno permette infatti di muovere un’automobile a cella combustibile per 100 km, fornire riscaldamento per due giorni a un’abitazione e produrre 9 kg di acciaio a partire dal ferro grezzo.
Attualmente si impiega principalmente per usi industriali e si ottiene a partire dal gas naturale, attraverso un processo di conversione termochimica con produzione di CO2 (cosiddetto idrogeno “grigio”).
A questa modalità può essere aggiunta la tecnologia di cattura e stoccaggio della CO2 (CCS) per ottenere idrogeno “decarbonizzato” (idrogeno “blu”) permettendo ai settori “hard-to-abate”, come siderurgia e raffineria, caratterizzati da un consumo intensivo di energia, di intraprendere passi importanti verso la decarbonizzazione.
Tuttavia, la strada più promettente per lo sviluppo dell’idrogeno è rappresentata dalla produzione del cosiddetto “idrogeno verde”, generato tramite il processo di elettrolisi dell’acqua, in cui l’energia elettrica è utilizzata per “scomporre” l’acqua in idrogeno e ossigeno senza alcuna emissione di CO2 nel punto di rilascio.
Snam, impegno nazionale e internazionale nell’idrogeno
Al fine di promuovere l’utilizzo dell’idrogeno e favorire la ricerca sulle relative applicazioni in grado di contribuire efficacemente alla decarbonizzazione nazionale ed europea, Snam è impegnata in attività di advocacy partecipando a numerosi tavoli istituzionali e associativi in ambito nazionale ed internazionale.
Attraverso la collaborazione con altri importanti player nel settore, Snam ha vinto tre grants nell’ambito del Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking, che consentono di accedere a fondi e progetti pilota a livello europeo e creare nuove partnership negli usi finali.