Rischi emergenti

All’interno del modello di Enterprise Risk management del Gruppo, particolare attenzione è riservata a identificare i mutamenti nel contesto di riferimento al fine di cogliere eventi o macro-trend provenienti dall’esterno dell’organizzazione che possono avere un impatto significativo di medio-lungo termine (3-5 anni e oltre) sul business di Snam o sul settore.

Questi mutamenti possono da un lato far emergere nuovi rischi sul lungo termine, ma anche iniziare ad avere conseguenze per l’azienda già oggi, cambiando la natura e l’entità dei potenziali impatti e probabilità di accadimento di rischi già identificati.

Lo scopo del processo di identificazione dei rischi emergenti è quello di riuscire a valutarne per tempo gli impatti e mettere in campo le necessarie strategie e relative azioni di mitigazione sia in ottica preventiva che di controllo degli stessi. In quest’ambito, alcuni dei rischi emergenti identificati da Snam sono la cyber security e i rischi relativi alla transizione energetica.

Cybersecurity

Rilevanza e potenziali impatti su Snam

Snam svolge la propria attività attraverso una complessa architettura tecnologica facendo affidamento ad un modello integrato di processi e soluzioni in grado di favorire la gestione efficiente del sistema gas per l’intero Paese. L’evoluzione del business ed il ricorso a soluzioni innovative idonee a migliorarlo, impone tuttavia un’attenzione costante ed una capacità di adattamento continua alle mutevoli esigenze di tutela dello stesso. Il nuovo Piano industriale del Gruppo prevede circa 500 milioni di euro di investimenti nella digitalizzazione – dal controllo delle attività da remoto all’adozione di articolate infrastrutture abilitanti l’Internet of Things attraverso le quali Snam punta a diventare l’operatore di trasporto del gas tecnologicamente più avanzato al mondo nonché a garantire una sempre maggiore sicurezza e sostenibilità dei processi di business.

Le proiezioni degli esperti mondiali e la convinzione stessa della società è che le minacce di cybersicurezza siano destinate ad evolvere in futuro tanto in termini di numerosità quanto in termini di complessità. Il canale digitale viene sempre più spesso utilizzato illecitamente da diverse tipologie di attori aventi finalità e modalità d’azione diversificate: cyber criminali, cyber hacktivist, gruppi d’azione state sponsored. Parimenti, l’evoluzione tecnologica mette a disposizione di tali categorie strumenti sempre più sofisticati attraverso i quali è possibile tanto rendere più efficaci consolidate tecniche d’attacco quanto svilupparne di nuove. Oltre a questo, la sempre maggiore digitalizzazione della rete con l’utilizzo di nuove tecnologie (es. Internet of Things) pone il Gruppo davanti a sfide significative sotto questi aspetti, estendendo la potenziale superficie d’attacco esposta alle minacce, interne ed esterne.

In un siffatto scenario, la cybersecurity viene a ricoprire un ruolo di assoluto rilievo in quanto ad essa viene attribuito il compito di prevenire o far fronte ad eventi molto eterogenei che possono spaziare dalla compromissione di singole postazioni di lavoro al degrado di interi processi di business in ambito trasporto, stoccaggio e rigassificazione, con potenziali effetti sulla normale capacità di erogazione del servizio.

Un corretto approccio alla gestione della cybersecurity si rende necessario anche per garantire il pieno rispetto delle sempre più stringenti normative di settore, emanate tanto a livello europeo quanto a livello italiano al fine di elevare i presidi di gestione e controllo delle aziende che erogano servizi essenziali per il sistema Paese.

Azioni di mitigazione

Snam ha sviluppato una propria strategia di cyber sicurezza basata su un framework definito in accordo con i principali standard in materia ed ha costituito da alcuni anni una funzione dedicata che, in maniera olistica, si occupa di indirizzare ed attuare quanto previsto a livello strategico, spaziando dagli aspetti di governance fino a quelli più squisitamente tecnologici.

In primo luogo, è opportuno menzionare l’adeguamento dei processi interni alle previsioni degli standard ISO/IEC 27001 (Information Security Management Systems) e ISO22301 (Business Continuity Management Systems) nonché la formale certificazione della conformità di parte di essi agli standard elencati da parte di un ente terzo indipendente. In secondo luogo, sulla base di molteplici attività, tra le quali spiccano quelle di Analisi del Rischio e quelle di Verifica Tecnica, le esigenze di tutela discendenti dall’evoluzione tecnologica, dalla modifica dei processi di business o dall’identificazione di vulnerabilità precedentemente non note sono valutate e ove opportuno sono implementate soluzioni sostitutive o integrative di quelle già in essere. Entrando maggiormente nel dettaglio, al fine di contrastare adeguatamente le più moderne minacce informatiche, Snam ha definito un modello di cyber security incident management, volto a prevenire, monitorare e, ove necessario, indirizzare interventi di remediation tempestivi a fronte di eventi potenzialmente in grado di ledere la riservatezza l’integrità e la disponibilità delle informazioni trattate e delle tecnologie implementate. Alla base dell’attività vi è un Security Incident Response Team che, avvalendosi di soluzioni che permettono di raccogliere e correlare tutti gli eventi di sicurezza registrati sull’intero perimetro dell’infrastruttura informatica aziendale, ha il compito di monitorare tutte le situazioni anomale da cui possono discendere impatti negativi per la società e di attivare, ove necessario, le opportune azioni di contenimento e remediation attraverso il coinvolgimento delle strutture tecniche e di business interessate. Anche nel corso del 2020, il Security Incident Response Team è stato in grado di operare senza interruzioni garantendo l’erogazione della propria attività di supporto h.24, sette giorni alla settimana.

Il cambiamento resosi necessario nei processi operativi ed in particolare il ricorso massivo a modalità di lavoro da remoto non ha impattato ad oggi sulla postura di sicurezza complessiva; ciò prevalentemente per via del fatto che l’adozione dello smartworking, avvenuta negli ultimi anni quale soluzione alternativa di erogazione della prestazione lavorativa rispetto alla presenza in ufficio, aveva già indotto ad eseguire attività di analisi del rischio e ad adottare soluzioni di sicurezza idonee a preservare gli interessi aziendali anche in presenza di una superficie potenziale di attacco più estesa rispetto al passato. Nell’ambito delle attività di cyber incident management (preventive e reattive) e nel rispetto di accordi formali sottoscritti tra le parti, viene anche fatto ricorso a logiche di info sharing con Istituzioni e peers nazionali ed europei al fine di migliorare la capacità e rapidità di risposta a fronte di possibili eventi negativi a cui si può risultare esposti. Tale prassi risulterà in futuro sempre più necessaria anche alla luce degli obblighi di notifica delle minacce cyber che le normative di sicurezza nazionale impongono ed imporranno.

Per ciò che attiene l’evoluzione tecnologica, come anticipato in precedenza, Snam ha in corso un ambizioso programma di digitalizzazione che cambierà radicalmente i processi di business negli anni a venire e nell’ambito del quale sarà sempre garantita una forte attenzione alle istanze di cybersecurity. Nel corso del 2020 sono in particolare state poste le basi per uno sviluppo sicuro di tutte le iniziative nascenti in ambito Internet of Things. È stato in primo luogo definito un processo puntuale di Security by Design che impone il rispetto di requisiti e verifiche puntuali per ogni sviluppo applicativo ed infrastrutturale. Sono inoltre state definite le tecnologie di sicurezza più idonee a supportare le nuove capabilities di cui Snam si doterà negli anni a venire. Sono stati infine identificati i processi di security da far evolvere al fine di tenere debitamente conto delle nuove istanze di sicurezza derivanti da un contesto di business nel quale modalità di lavoro, tecnologie adottate e superficie esposta alla digitalizzazione muteranno sensibilmente nel corso di pochi anni.

Grande attenzione viene inoltre posta alla sensibilizzazione e alla formazione specialistica del personale, in modo da rendere più agevole l’identificazione dei segnali deboli e tutti quanto più consapevoli dei rischi di natura cyber che possono manifestarsi nel corso della normale attività lavorativa. In tale ambito vengono pertanto organizzate con cadenza periodica iniziative di varia natura per le quali viene fatto ricorso alle metodologie didattiche di volta in volta ritenute più idonee: formazione frontale, realizzazione di multimediali, esercitazioni e test, newsletter ecc.

Con riferimento alla gestione delle informazioni a supporto dei processi di business, si ritiene infine opportuno sottolineare che la società risulta proprietaria dell’asset utilizzato per la trasmissione dati da e verso il territorio (fibra); da ciò deriva una maggiore sicurezza intrinseca grazie alla non dipendenza dal servizio erogato da terze parti e alla possibilità di usufruire in via esclusiva del canale di comunicazione.

Transizione energetica e sviluppo del mercato e delle tecnologie legate all’idrogeno

Rilevanza e potenziali impatti su Snam

Mentre il cambiamento climatico mostra gli effetti concreti dell’innalzamento della temperatura, il mondo dell’energia sta affrontando un momento di trasformazione epocale. Fermo restando l’impegno della società nel core business delle attività regolate di trasporto, stoccaggio e rigassificazione del gas naturale, Snam sta creando un’ampia e diversificata piattaforma di attività legate alla transizione energetica (in particolare, trasporto e gestione di energie rinnovabili, come biometano e idrogeno, realizzazione e gestione di impianti connessi alla mobilità sostenibile e l’efficienza energetica) per cogliere l’opportunità di rappresentare un “system integrator”, in grado di offrire soluzioni green e contribuire allo sviluppo dei gas rinnovabili.

La diversificazione del business può rafforzare la posizione di Snam come abilitatore della transizione energetica verso forme di utilizzo delle risorse e delle fonti di energia compatibili con la tutela dell’ambiente e la progressiva decarbonizzazione, con una visione di lungo termine coerente con il proprio purpose e gli obiettivi europei.

Inoltre, da tempo Snam sta lavorando per rendere la sua infrastruttura adatta a trasportare crescenti quantità di gas rinnovabili con la prospettiva, al 2050, di trasportare gas interamente decarbonizzato.

In tale contesto, e con particolare riferimento alla strategia del Gruppo, tra i principali fattori di rischio si rilevano i rischi posti dall’innovazione tecnologica a favore dello switching verso l’utilizzo di tecnologie elettriche, e/o ritardo nello sviluppo di nuove tecnologie per la produzione, il trasporto e lo stoccaggio dell’idrogeno verde a costi competitivi; il ritardo o mancata realizzazione degli investimenti (infrastrutture, progetti, nuove acquisizioni) a seguito delle incognite legate a fattori operativi, economici, normativi, autorizzativi, competitivi e sociali; il mancato sviluppo del mercato dell’idrogeno con riferimento alla catena del valore che dovrebbe alimentare l’infrastruttura. Occorre infine considerare la possibilità di un’evoluzione del quadro normativo/regolatorio a favore delle fonti energetiche intermittenti e contestualmente penalizzante per lo sviluppo del mercato dei gas rinnovabili.

Tali fattori possono infatti penalizzare il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle predette attività e, più in generale, l’opportunità per Snam di beneficiare dei nuovi mega-trend della transizione energetica.

Azioni di mitigazione

Lo sviluppo e l’introduzione di nuove tecnologie propedeutiche al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle attività legate alla transizione energetica pongono una serie di sfide per il Gruppo. In tale contesto sono state identificate e sviluppate iniziative specifiche, al fine di rispondere all’urgenza nell’affrontare il cambiamento climatico. Con particolare riferimento alla catena di valore dell’idrogeno, lo studio dei necessari sviluppi tecnologici collegati ai processi chimici e fisici per la relativa produzione richiedono particolari competenze e conoscenze al fine di supportare l’attività di ricerca e sviluppo sia a livello di singola azienda che di sistema paese. I processi comunemente usati per la produzione commerciale di idrogeno sono: il reforming degli idrocarburi e del biogas (95%), un processo di conversione termochimica, che richiede temperature di conversione comprese tra i 150° e i 500° C con produzione di CO2 equivalente all’idrocarburo usato, e l’elettrolisi dell’acqua (4-5%). In particolare, la mancanza di competenze nel campo delle tecnologie alternative al gas naturale costituisce un rischio che può essere potenzialmente esacerbato dalle rapide evoluzioni del contesto esterno. Per questo, il Gruppo è da sempre impegnato nello sviluppo di competenze interne, nell’internalizzazione di competenze tramite acquisizioni e nella partecipazione e stimolo di tavoli di lavoro istituzionali e associativi dedicati all’idrogeno in ambito nazionale e internazionale. A livello europeo è membro anche di Hydrogen Europe, mentre in Italia è rappresentata nell’associazione di categoria H2IT – Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile.

Le strutture e gli asset del Gruppo dovranno inoltre essere pronte a cogliere le opportunità derivanti dallo sviluppo di gas alternativi al gas naturale. Ad aprile 2019, per prima in Europa, Snam ha sperimentato l’immissione di un mix di idrogeno al 5% in volume e gas naturale nella propria rete di trasmissione, la sperimentazione è stata ripetuta anche a dicembre 2019, raddoppiando la percentuale di idrogeno in volume al 10%. L’azienda è oggi impegnata nella verifica della piena compatibilità delle sue infrastrutture con crescenti quantitativi di idrogeno miscelato con gas naturale, nonché nel supporto allo sviluppo della filiera italiana, per favorire l’utilizzo di idrogeno in molteplici settori, dall’industria ai trasporti. Attualmente circa il 70% dei tubi dei metanodotti di Snam sono compatibili con l’idrogeno e sono stati definiti standard per l’acquisto di soli componenti hydrogen ready per la rete. Lo sviluppo delle infrastrutture del Gruppo è quindi volto da un lato a rendere più efficiente l’uso di combustibili fossili programmabili e a basso impatto, promuovendo al contempo l’alternativa del biometano e garantendo le condizioni necessarie ad accogliere anche idrogeno.

L’Italia può utilizzare a suo vantaggio l’idrogeno sia per raggiungere i target di decarbonizzazione sia per creare nuove forme di competitività industriale, facendo leva sul proprio potenziale manifatturiero e sulle proprie competenze nella filiera del gas naturale: per questo è fondamentale lo sviluppo di partnership per favorire lo sviluppo di operatori lungo la catena del valore dell’idrogeno, partecipando inoltre a tavoli di lavoro affinché Snam assuma un ruolo guida nelle attività di advocacy e sensibilizzazione per l’utilizzo dell’idrogeno come fonte energetica fondamentale per la decarbonizzazione sia in Italia che all’estero.

Ad oggi il Gruppo ha raggiunto accordi con diverse realtà al fine di favorire la crescita di tutte le fasi della value chain dell’idrogeno, con focus sulla conduzione di progetti pilota per aumentare la produzione e l’utilizzo di idrogeno, tramite partnership strategiche nelle industrie hard-to-abate (e.g. acciaierie, raffinerie, altri industriali energivori, mobility...) e scouting per opportunità di investimento in tecnologie innovative (fuel cell, produzione e stoccaggio di idrogeno).