La strategia per il Net Zero Carbon di Snam

Con la strategia Towards Net Zero Snam ha messo il proprio impegno verso la decarbonizzazione al centro del Piano 2020-2024 e ha integrato le tematiche di sostenibilità e ESG in maniera ancora più significativa nelle proprie scelte strategiche.

Snam ha definito target ambiziosi e sfidanti, che porranno il Gruppo in una posizione di leadership nel raggiungimento della neutralità carbonica al 2040, in anticipo rispetto agli obiettivi europei e nazionali, e in linea con i target di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5°C, come previsto dagli Accordi di Parigi siglati nel 2015.

Gli obiettivi in quest’ambitosi focalizzano sulla riduzione delle:

  1. Emissioni dirette Scope 1 con specifiche azioni per le emissioni di CO2 (anidride carbonica) e CH4 (metano). In particolare, Snam intende installare delle unità di elettrocompressori in 8 stazioni di compressione, oltre ai turbocompressori a gas e di aumentare l’efficienza energetica dei propri asset per ridurre le emissioni di CO2. L’utilizzo del sistema Leak Detection and Repair (LDAR), a sostituzione dei sistemi pneumatici e la ricompressione del gas saranno fondamentali per la riduzione delle emissioni di metano;
  2. Emissioni di CO2 indirette (Scope 2), per cui Snam prevede di aumentare il consumo di elettricità da fonti rinnovabili certificate;

Per quanto riguarda le altre emissioni indirette di CO2 (Scope 3), Snam prevede di rafforzare la collaborazione con i fornitori e le consociate per raggiungere una progressiva e significativa riduzione delle emissioni lungo la catena del valore.

Emissioni Scope 1 e Scope 2

Snam ha reso il suo target di riduzione delle emissioni Scope 1 e Scope 2 ancora più sfidante, passando dal -40% al -50% al 2030 (rispetto al 2018), per raggiungere la neutralità carbonica al 2040.

Oltre metà di tale riduzione sarà ottenuta attraverso il progetto di conversione delle stazioni in dual-fuel: entro il 2040 Snam provvederà a convertire 8 delle sue stazioni, in particolare quelle di Malborghetto, Messina, Poggio Renatico, Fiume Trieste, Minerbio, Settala e Sergnano entro il 2030, ed entro il 2040 anche la centrale di Ripalta.

La restante parte delle riduzioni a Piano è invece collegata all’impegno del Gruppo nella riduzione delle emissioni di metano pari al 45% entro il 2025 rispetto ai valori del 2015, target allineato con le richieste della Oil and Gas Methane Partnership10 (OGMP) 2.0, a cui ha aderito a novembre 2020.

Per raggiungere l’obiettivo di neutralità carbonica al 2040, una volta implementate le necessarie iniziative di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, il Gruppo compenserà le emissioni in atmosfera residuali attraverso il supporto di progetti di offsetting11.

Snam e la Task Force on Climate-Related Financial Disclosure (TCFD)

L’impegno di Snam come player di rilievo nella transizione energetica si concretizza anche in una rendicontazione più trasparente focalizzata sul tema del contrasto ai cambiamenti climatici. Dal 2018, la Società pubblica un documento stand-alone in accordo alle raccomandazioni della Task Force on Climate-Related Financial Disclosure (TCFD). Le raccomandazioni indicate dalla Task Force sono strutturate su quattro aree tematiche che rappresentano gli elementi fondamentali di un’organizzazione:

  • Governance: descrivere il modello di governance dell’organizzazione in relazione ai temi legati al cambiamento climatico.
  • Strategy: descrivere gli impatti attuali o potenziali dei rischi e delle opportunità legati al cambiamento climatico sul business, sulla strategia e sulla pianificazione finanziaria dell’organizzazione.
  • Risk management: descrivere come l’organizzazione identifica, valuta e gestisce i rischi legati al cambiamento climatico.
  • Metrics and Targets: descrivere le metriche e gli obiettivi utilizzati per valutare e gestire i rischi e le opportunità rilevanti legati al cambiamento climatico.

Gli obiettivi climatici del Gruppo sono allineati con i target di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5°C, come previsto dagli Accordi di Parigi, e prevedono una riduzione delle emissioni di metano pari al 45% entro il 2025 rispetto al 2015, target allineato con le richieste della Oil and Gas Methane Partnership (OGMP) 2.0.

Nella definizione degli obiettivi del Gruppo, Snam ha considerato gli scenari elaborati in collaborazione con Terna (“Documento di Descrizione degli Scenari 2019”), propedeutici alla predisposizione dei piani di sviluppo delle reti di trasmissione e trasporto nei settori dell’energia elettrica e del gas a livello nazionale. Lo studio sviluppa scenari energetici congiunti Snam-Terna mostrando come lo sviluppo tecnologico insieme alla collaborazione e le sinergie tra il settore dell’elettricità e quello del gas possono essere la chiave per il raggiungimento degli obiettivi globali di riduzione delle emissioni. Gli scenari presentati evidenziano come gli obiettivi europei di decarbonizzazione porteranno ad un utilizzo sempre maggiore dei gas verdi, quali idrogeno, biometano e metano sintetico, sostituendo parzialmente il gas naturale non solo negli impianti termoelettrici, ma anche negli usi finali: civile, industriale e dei trasporti.

La pianificazione strategica e finanziaria del Gruppo è strettamente interconnessa con le considerazioni in merito all’evoluzione del contesto di riferimento e al ruolo di Snam nel guidare il percorso di decarbonizzazione del settore energetico. Maggiori dettagli in merito alla strategia del Gruppo e alla sua resilienza rispetto al cambiamento climatico possono essere trovati nel documento di approfondimento “Financial Disclosure on Climate Change 2020”, redatto secondo le raccomandazioni della Task-force on Climate-related Financial Disclosures.

Ulteriori considerazioni in merito alla governance, al processo di risk management, ai rischi e alle opportunità identificati e alle performance del Gruppo possono essere trovate nei relativi capitoli di questo documento.

Emissioni Scope 3

Per quanto riguarda le altre emissioni indirette Scope 3, cioè tutte le emissioni connesse all’attività dell’azienda provenienti da fonti che la Società non controlla o non possiede, lungo l’intera catena del valore, il Gruppo prevede di rafforzare la collaborazione con i fornitori e le consociate per raggiungerne una progressiva e significativa riduzione.

Rispetto ai fornitori, il Gruppo ha intenzione di coinvolgerli e renderli più responsabili attraverso le seguenti azioni:

  • mappatura delle loro emissioni di gas ad effetto serra;
  • richiesta di compilazione ai fornitori più significativi in termini di procurato, del Questionario CDP Supply Chain;
  • coinvolgimento in progetti di sensibilizzazione.
  • Per le consociate, Snam prevede di assumere un ruolo di guida e advocacy sul miglioramento dell’impronta carbonica provvedendo a:
  • erogare workshop e training per la condivisione di best practice;
  • avviare progetti di sensibilizzazione finalizzati ad incoraggiare la riduzione delle perdite di metano, delle emissioni pneumatiche e l’adozione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Snam e Fondazione CDP creano Arbolia per creare nuovi boschi nelle città italiane

Oltre alle emissioni evitate grazie agli interventi nei nuovi business, Arbolia, la nuova Società benefit avviata da Snam e Fondazione CDP, garantirà l’assorbimento di una parte di CO2 grazie alla piantumazione di nuovi alberi nelle città italiane.

Attraverso Arbolia, le due Società hanno l’obiettivo di costruire “un’Italia più verde, più pulita, più sana e bella”, al fine di migliorare gli ecosistemi, promuovere la biodiversità, rendere le città più resilienti, e creare occasioni di sviluppo sociale ed economico con effetti positivi anche nella qualità dell’aria e dunque nella qualità della vita delle persone.

Le soluzioni proposte da Arbolia sono riassumibili in quattro punti principali:

  • attività di imboschimento e rimboschimento di alberi e arbusti per conto di imprese e cittadini in aree urbane e periurbane, destinate al verde pubblico e messe a disposizione dalla pubblica amministrazione e da privati;
  • cura e manutenzione degli alberi nei primi due anni principalmente con attività di irrigazione, sfalcio dell’erba e sostituzione di alberi o arbusti non attecchiti nel rispetto della biodiversità;
  • servizi di carbon footprint analysis insieme a TEP Energy Solution rivolti ad aziende e pubblica amministrazione, per definire strumenti di certificazione, incentivazione e percorsi di compensazione connessi alle attività di forestazione e assorbimento della CO2;
  • confronto diretto con gli stakeholder istituzionali e le aziende per offrire alle imprese e alle istituzioni l’opportunità di intrecciare radici con il territorio nella creazione di valore condiviso e nella promozione di comportamenti virtuosi e sostenibili.

Grazie ad Arbolia, Snam contribuirà al raggiungimento di alcuni importanti Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, in particolare SDG 11 per rendere le città più vivibili e sostenibili, SDG 13, legato alla tutela del clima e SDG 15 legato al ripristino dell’ecosistema terrestre.

Il primo progetto di Arbolia è stato sviluppato a dicembre 2020, a Parma, dove sono stati piantati oltre duemila alberi in un’area di circa 20 mila metri quadrati. Le ricadute da un punto di vista ambientale di questo primo progetto sono già rilevanti: l’assorbimento di CO2 totale per ogni anno è stimata in 178 tonnellate e di polveri sottili pari a 483 kg l’anno.

10 L’OGMP è un’iniziativa creata dall’UN Environment Programme (UNEP), che incoraggia le aziende a ridurre le proprie emissioni di metano causate dalle proprie attività.
11 Gli offset sono riduzioni discrete di gas a effetto serra (GHG) utilizzate per compensare (offset) le emissioni GHG altrove. Gli offset vengono calcolati rispetto ad una baseline che rappresenta uno scenario ipotetico di quali sarebbero state le emissioni in assenza del progetto di mitigazione (progetti di offsetting). (The Greenhouse Gas Protocol, A Corporate Accounting and Reporting Standard – Revised Edition, 2004)