Rischi e incertezze derivanti dall’ordinaria gestione di Snam

Di seguito sono riportate le descrizioni delle categorie di rischio.

Per ogni categoria di rischio sono riportati in forma tabellare gli eventi correlati agli ambiti ESG (Environmental, Social, Governance) rilevanti per Snam con l’indicazione delle principali modalità di gestione adottate dal Gruppo.

L’indicazione dei capitali su cui i rischi identificati possono avere un impatto permette inoltre di comprendere meglio come i rischi possano impattare sulla capacità del Gruppo di preservare e creare valore nel tempo.

Rischi strategici

Rischio regolatorio e legislativo

Il rischio regolatorio e legislativo per Snam è connesso alla regolamentazione delle attività nel settore del gas. Le decisioni dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) e delle National Regulatory Authorities dei Paesi in cui operano le società consociate estere, la normativa in materia europea e nazionale e, più in generale, la modifica del contesto normativo di riferimento, possono avere un impatto significativo sull’operatività, i risultati economici e l’equilibrio finanziario della Società.

Non è possibile prevedere l’effetto che futuri cambiamenti nelle politiche legislative e fiscali potrebbero avere sul business di Snam e sul settore industriale in cui opera.

Considerando la specificità del business e l’ambito in cui Snam opera, particolare rilievo assume l’evoluzione del contesto regolatorio in materia di criteri per la determinazione delle tariffe di riferimento.

Rischio macroeconomico e geo-politico

Per la specificità del business in cui Snam opera, rilevano anche i rischi connessi all’instabilità politica, sociale ed economica nei paesi di approvvigionamento del gas naturale, riconducibili principalmente al settore del trasporto del gas. Gran parte del gas naturale trasportato nella rete nazionale italiana di trasporto viene importato da, ovvero transita attraverso, Paesi compresi nell’area MENA (Middle East and North Africa, in particolare Algeria, Tunisia, Libia e, in ottica TANAP-TAP, la Turchia congiuntamente agli Stati che si affacciano sul Mediterraneo Orientale) e nell’ex blocco sovietico (Federazione Russa, Ucraina, Azerbaijan e Georgia), realtà nazionali soggette ad instabilità sotto il profilo politico, sociale ed economico, e che potrebbero evolvere in potenziali futuri scenari di crisi.

In particolare, l’importazione e il transito di gas naturale da/e attraverso questi Paesi, sono soggetti ad un ampio novero di rischi, tra i quali: terrorismo e criminalità comune, alterazione degli equilibri politico-istituzionali; conflitti armati, tensioni socio-economiche ed etno-settarie; agitazioni e disordini; legislazione carente in materia di insolvenza e protezione dei creditori; limitazioni agli investimenti e all’importazione ed esportazione di beni e servizi; introduzione e aumenti di imposte e accise; imposizione forzata di rinegoziazioni dei contratti; nazionalizzazione dei beni; cambiamenti nelle politiche commerciali e restrizioni monetarie.

Qualora uno shipper che si avvale del servizio di trasporto attraverso le reti di Snam non possa effettuare l’approvvigionamento o il traporto di gas naturale da/o attraverso i suddetti Paesi a causa di tali condizioni avverse, o subisca comunque l’influsso di tali condizioni avverse, ovvero in misura da determinare o incentivare una conseguente incapacità di adempiere alle proprie obbligazioni contrattuali nei confronti di Snam, si potrebbero avere effetti negativi sull’attività e sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo Snam. In aggiunta, Snam è esposta a rischi di natura macro-economica derivanti da dislocazione o tensione sui mercati finanziari o situazioni derivanti da fenomeni esogeni, che potrebbero ripercuotersi sulla liquidità e accessibilità ai mercati finanziari.

Rischio cambiamento climatico

Il raggiungimento degli obiettivi climatici globali determinerà nei prossimi 30 anni significativi investimenti nella decarbonizzazione del settore energetico. In questi anni, Snam si è riposizionata per beneficiare dei nuovi mega-trend della transizione energetica, grazie a infrastrutture che saranno cruciali per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, alla presenza nei business della transizione energetica, alla crescita internazionale e grazie a un approccio disciplinato agli investimenti.

Snam si è impegnata quindi a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, con un target intermedio di riduzione delle emissioni Scope 1 e 2 del 50% al 2030 rispetto ai valori del 2018, in linea con il target di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5° C previsto dall’Accordo di Parigi adottato nel contesto della Conferenza sul clima (COP 21).Tale obiettivo è inoltre coerente con gli obiettivi UNEP (UN Environment Programme), di riduzione delle emissioni di CO2, con cui è stato sottoscritto un protocollo.

Relativamente ai rischi connessi al mercato delle emissioni, nel campo di applicazione delle direttive dell’Unione Europea in materia di commercializzazione dei permessi relativi all’emissione di biossido di carbonio e delle regole per il controllo delle emissioni di taluni inquinanti atmosferici, con l’avvio del quarto periodo di regolazione (2021-2030) dell’European Emissions Trading System (EU – ETS), l’aggiornamento della normativa di settore ha confermato una costante riduzione delle quote di emissioni rilasciate a titolo gratuito. Le quote sono assegnate a ciascun impianto con assegnazioni progressivamente decrescenti, e non più costanti, e inoltre dipendono anche dall’effettiva funzionalità degli impianti. Le quote assegnate gratuitamente agli impianti del Gruppo non risultano più sufficienti al fine di rispettare gli obblighi di conformità normativa relativi ai meccanismi ETS, perciò Snam si approvvigiona sul mercato per le quote mancanti.

Con deliberazione 114/209/R/gas del 28 marzo 2019 l’ARERA ha definito i criteri di regolazione per il quinto periodo di regolazione (2020-2023) del servizio di trasporto e misura del gas naturale, prevedendo fra le altre cose, il riconoscimento dei costi relativi all’Emission Trading System (ETS). Con Deliberazioni 419/2019/R/gas e 474/2019/R/gas è stato introdotto il riconoscimento dei costi relativi al meccanismo ETS anche per il servizio di stoccaggio (periodo regolatorio 2020-2025) e per il servizio di rigassificazione (2020-2023).

Gli scenari di cambiamento climatico inoltre potrebbero determinare una variazione nella scelta dei mix energetici dei diversi Paesi europei e nei comportamenti della popolazione e potrebbero avere un impatto sulla domanda di gas naturale (e sui volumi trasportati) che da un lato potrebbe beneficiare della sua maggiore sostenibilità rispetto ad altri combustibili fossili nel breve/medio e rappresentare un bridge verso la completa decarbonizzazione di alcuni settori, dall’altro policy e scelte individuali potrebbero portare ad un progressivo decremento dei consumi con conseguente ricaduta sull’utilizzo delle infrastrutture. Inoltre, l’inasprimento dei target di decarbonizzazione potrebbe influire sullo sviluppo di usi alternativi del gas, favorendo una maggiore penetrazione di gas rinnovabili a basso contenuto di carbonio (idrogeno verde, idrogeno blu, biometano, metano sintetico) e sulla promozione di nuovi business.

Il cambiamento climatico potrebbe anche aumentare la severità di eventi climatici estremi (alluvioni, siccità, fluttuazioni estreme di temperatura), causando il peggioramento delle condizioni naturali e idrogeologiche del territorio con un possibile impatto sia sulla qualità e continuità del servizio erogato da Snam, sia sulla domanda gas italiana sia europea. Con riferimento agli effetti della variazione della domanda gas sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo Snam, si veda il successivo paragrafo “Rischio mercato”.

Snam, infine, ha sottoscritto i Methane Guiding Principles, i principi guida che impegnano l’azienda a ridurre ulteriormente le emissioni di metano derivanti dalle proprie attività nelle infrastrutture del gas naturale. Nell’aderire a questi principi, Snam si è impegnata anche a incoraggiare gli altri player dell’intera filiera del gas – dal produttore al consumatore finale – a perseguire lo stesso obiettivo.

Rischio commodity connesso alle variazioni di prezzo del gas

Con Deliberazione n. 114/2019/R/gas, nell’ambito del processo di revisione dei criteri per la determinazione dei ricavi riconosciuti del servizio di trasporto e misura del gas naturale per il quinto periodo di regolazione (2020-2023), sono stati altresì definiti i criteri per il riconoscimento del Gas Non Contabilizzato (GNC). Sulla base di tali criteri, a partire dall’anno 2020, il riconoscimento dei quantitativi di gas per autoconsumo, perdite di rete e GNC avverrà in termini monetari in luogo del riconoscimento in natura da parte degli shipper. Tuttavia, la variazione del prezzo del gas naturale continuerà a non rappresentare un fattore di rischio rilevante per Snam, poiché è previsto un meccanismo di copertura del rischio connesso alle differenze fra il prezzo riconosciuto per i volumi di gas per autoconsumo, perdite di rete e GNC e il prezzo effettivo di approvvigionamento. Con riferimento ai quantitativi riconosciuti, la suddetta deliberazione ha confermato l’attuale criterio relativamente al gas per autoconsumo e perdite, mentre per il GNC il livello ammesso verrà aggiornato annualmente e sarà pari alla media dei quantitativi effettivamente registrati negli ultimi quattro anni disponibili.

A luglio 2020, con Deliberazione n. 291/2020/R/gas, l’Autorità ha concluso la propria istruttoria, riconoscendo un volume aggiuntivo di GNC per gli anni 2018-2019 complessivamente pari a 182 milioni di metri cubi, pari a un valore totale di circa 42 milioni di euro che verranno riconosciuti, al netto di quanto già ricevuto in acconto relativamente all’anno 2018, dalla CSEA. Inoltre, ha avviato un procedimento, che si è concluso a fine 2020 con la pubblicazione in data 22 dicembre 2020 della Delibera 569/2020/R/gas, per l’affinamento dei criteri di riconoscimento del GNC per il quinto periodo regolatorio (2020-2023), volto a rafforzarne la coerenza di funzionamento e la relativa stabilità, prevedendo che la forza incentivante del meccanismo sia comunque determinata sulla base di predefiniti corrispettivi unitari proporzionati alla remunerazione del servizio di misura, anziché al prezzo del gas. Tale modifica comporta una sostanziale riduzione del rischio rispetto ai potenziali impatti della disposizione originaria.

In particolare, l’Autorità, seppur mantenendo invariato l’attuale criterio di riconoscimento dei quantitativi di GNC ai fini tariffari e relativa valorizzazione, nonché il funzionamento del meccanismo di neutralità di cui al TIB (Testo Integrato del Bilanciamento) in termini di valore riconosciuto, ha introdotto un meccanismo incentivante relativo alla differenza fra il GNC riconosciuto e quello effettivo del medesimo anno.

In generale, la variazione del quadro regolatorio in materia di riconoscimento dei quantitativi di gas naturale a copertura di autoconsumi, perdite di rete e GNC potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo Snam.

Rischio mercato

Con riferimento al rischio connesso alla domanda di gas, si evidenzia che in base al sistema tariffario attualmente applicato dall’ARERA all’attività di trasporto del gas naturale, i ricavi di Snam, attraverso le società di trasporto direttamente controllate, sono in parte correlati ai volumi prelevati. L’ARERA, tuttavia, ha confermato per il quinto periodo di regolazione (2020-2023), con deliberazione n. 114/2019/R/gas, il meccanismo di garanzia rispetto alla quota di ricavi correlata ai volumi prelevati già introdotto nel quarto periodo regolatorio sui volumi trasportati. Questo meccanismo prevede la riconciliazione dei maggiori o minori ricavi eccendenti il ± 4% dei ricavi di riferimento correlati ai volumi prelevati. In forza di tale meccanismo, circa il 99,5% dei ricavi complessivi dell’attività di trasporto consentiti risulta garantito.

In base al sistema tariffario attualmente applicato dall’ARERA all’attività di stoccaggio del gas naturale, i ricavi di Snam, attraverso Stogit, sono correlati all’utilizzo delle infrastrutture. L’ARERA, tuttavia, ha introdotto un meccanismo di garanzia rispetto ai ricavi di riferimento che consente alle imprese di coprire una quota prevalente dei ricavi riconosciuti. Fino al quarto periodo regolatorio (2015-2019), il livello minimo garantito dei ricavi riconosciuti è stato pari a circa il 97%, mentre per il quinto periodo regolatorio (2020-2025) la Deliberazione n. 419/2019/R/gas ha esteso il livello di garanzia alla totalità dei ricavi riconosciuti (100%). La medesima deliberazione ha altresì introdotto un meccanismo di incentivazione potenziato (definito con successiva Deliberazione n. 232/2020/R/gas) ad adesione volontaria che prevede un incremento del profit-sharing dei ricavi derivanti dai servizi short-term dal 50% al 75% a fronte di una riduzione della quota di ricavo riconosciuto soggetta a fattore di copertura.

Con riferimento, infine, ai criteri di regolazione tariffaria per il servizio di rigassificazione del GNL per il quinto periodo di regolazione (2020-2023), la Deliberazione n. 474/2019/R/gas ha confermato il meccanismo di copertura dei ricavi di riferimento a un livello minimo garantito pari al 64%.

In generale, la variazione del quadro regolatorio vigente potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo Snam.

All’estero, protezioni dal rischio mercato sono offerte dalla regolazione francese (Teréga) e greca (DESFA), dai contratti di lungo termine di TAP e Austria (scadenze differenziate per TAG e Gas Connect a partire dal 2023) e per ADNOC Gas Pipeline (20 anni tariff-based). In Austria e Regno Unito (Interconnector UK) la regolazione non garantisce copertura dal rischio volume.

Rischi strategici

Descrizione

Temi materiali correlati

Azioni di mitigazione

Impatto sui capitali

RISCHIO REGOLATORIO E LEGISLATIVO

 

Quadro regolatorio in Italia e nei paesi di interesse che presentano parametri penalizzanti, in particolare in materia di criteri per la determinazione delle tariffe

  • Rapporti con le autorità e qualità dei servizi

Mantenimento di un dialogo continuo e costruttivo con il regolatore che contribuisca alla definizione di un quadro chiaro, trasparente e stabile per incentivare lo sviluppo sostenibile del sistema gas


Presidio dei processi di consultazione in maniera diretta e/o indiretta

Predisposizione e trasmissione di documenti contenenti posizioni aziendali e/o proposte in merito alla definizione del quadro regolatorio

Variazione rilevante della normativa e/o della giurisprudenza

Presidio normativo continuativo con monitoraggio della evoluzione di leggi e sentenze, analisi novità e diffusione di informative ed approfondimenti alle funzioni di business e commerciali

RISCHIO MACRO-ECONOMICO E GEOPOLITICO

 

Instabilità politica, sociale ed economica nei paesi di approvvigionamento del gas naturale

  • Rapporti con le autorità e qualità dei servizi

Monitoraggio continuativo del quadro politico, sociale e macroeconomico


Mantenimento di relazioni costanti con Autorità e Istituzioni preposte alla gestione di eventuali crisi in mercati ad alto rischio

Presidio dei processi di consultazione in maniera diretta e/o indiretta

Variazione rilevante della normativa e/o della giurisprudenza

Predisposizione e trasmissione di documenti contenenti posizioni aziendali e/o proposte in merito alla definizione del quadro regolatorio

Presidio normativo continuativo con monitoraggio della evoluzione di leggi e sentenze, analisi novità e diffusione di informative ed approfondimenti alle funzioni di business e commerciali

RISCHI LEGATI AL CAMBIAMENTO CLIMATICO – RISCHI DI TRANSIZIONE

 

Rischi politici e legali
Inasprimento del quadro regolatorio emergente

  • Green Business
  • Innovazione
  • Rapporti con le autorità e qualità dei servizi

Presidio periodico dei consumi energetici e aggiornamento delle previsioni di consumo relative agli impianti soggetti ad ETS




 

Trasferimento di quote tra le aziende di Snam per aumentare l’efficienza energetica degli impianti

 

Identificazione di target di riduzione delle emissioni ambiziosi (-50% al 2030 vs 2018 per CO2 e -45% al 2025 vs 2015 per CH4), culminanti nel raggiungimento della neutralità carbonica al 2040

 

Sviluppo ed efficientamento delle infrastrutture del gas, per favorire l’utilizzo del gas naturale e del biometano in sostituzione delle fonti fossili più inquinanti e promuovere i gas rinnovabili, come l’idrogeno, a supporto della transizione energetica

Rischi tecnologici
Diffusione di nuove tecnologie che favoriscono l’utilizzo di fonti di energia intermittenti e mancato adeguamento ai nuovi standard tecnologici

  • Green Business
  • Innovazione
  • Sviluppo del capitale umano

Sviluppo di nuovi business legati alla transizione energetica (biometano, idrogeno, mobilità sostenibile ed efficienza energetica)



 

Sviluppo e internalizzazione di competenze sulle tecnologie alternative al gas anche tramite acquisizioni

 

Sviluppo di partnership per favorire lo sviluppo di operatori lungo la catena del valore dell’idrogeno e promozione, tramite attività di advocacy e sensibilizzazione dell’idrogeno come fonte energetica fondamentale per la decarbonizzazione sia in Italia che all’estero

Rischi di mercato
Riduzione della domanda di gas naturale

  • Climate Change
  • Green Business
  • Innovazione

Sviluppo di nuovi business legati alla transizione energetica (biometano, idrogeno, mobilità sostenibile ed efficienza energetica)





 

Supporto alla diffusione di tecnologie a gas più efficienti (pompe di calore a gas e cogenerazione ad alto rendimento)

 

Partecipazione ai tavoli di lavoro europei in ambito di transizione energetica e neutralità climatica

 

Attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul gas naturale quale fonte chiave a garantire la sicurezza energetica e a consentire il phasing out del carbone nella generazione elettrica




 

Presidio delle iniziative legislative europee e nazionali in ambito gas naturale, e rappresentanza dei relativi interessi aziendali nei confronti dei diversi stakeholder istituzionali

 

Presidio dei programmi di finanziamento pubblici internazionali, europei e nazionali in ambito infrastrutturale, energia, trasporto sostenibile

Rischi reputazionali
Percezione negativa delle Società che operano nel settore delle fonti fossili da parte dell’opinione pubblica

  • Climate Change

Azioni di rappresentanza con gli stakeholder istituzionali al fine di promuovere l’infrastruttura gas come strumento per lo sviluppo di gas rinnovabili


 

 

Interlocuzione e promozione/advocacy con gli stakeholder di riferimento e con il mondo finanziario in coordinamento anche con associazioni e altri operatori della filiera gas

 

 

Partecipazione ai tavoli di lavoro europei in ambito di transizione energetica e neutralità climatica

 

 

Adesione a iniziative nazionali, europee e internazionali mirate a rafforzare l’impegno nella riduzione delle emissioni di metano

 

 

Identificazione di target di riduzione delle emissioni ambiziosi (-50% al 2030 vs 2018 per CO2 e -45% al 2025 vs 2015 per CH4), culminanti nel raggiungimento della neutralità carbonica al 2040

 

 

Adesione alla TCFD e pubblicazione di un documento ad hoc e pubblicazione del Report di Sostenibilità

RISCHI LEGATI AL CAMBIAMENTO CLIMATICO – RISCHI FISICI

 

Rischi acuti
Incremento della severità dei fenomeni atmosferici estremi, con impatti sulla continuità e qualità del servizio

  • Affidabilità delle infrastrutture, business continuity e cyber security
  • Innovazione

Adeguamento del sistema di recovery plan e business continuity management alle best practice internazionali


 

Strumenti tecnologicamente avanzati per il monitoraggio/controllo dello stato delle infrastrutture/degli impianti e dei territori interessati

 

Azioni sistematiche e continue di manutenzione e controllo

 

 

Tempestiva attuazione delle Procedure di Pronto Intervento

 

 

Progettazione e costruzione delle infrastrutture sulla base delle più recenti normative tecniche e di sicurezza e svolgimento di studi dedicati (rischio geomorfologico, idraulico, ambientale, ecc.) in fase di progettazione

 

 

Sviluppo di nuovi business legati alla transizione energetica (biometano, idrogeno, mobilità sostenibile ed efficienza energetica)

Rischi cronici
Aumento della temperatura con conseguente minore domanda di gas

  • Innovazione

Sviluppo di nuovi business legati alla transizione energetica (biometano, idrogeno, mobilità sostenibile ed efficienza energetica)

 

 

 

 

 

Capitale umano

Capitale relazionale

Capitale intellettuale

Capitale finanziario

Capitale infrastrutturale

Capitale naturale

Nella tabella di seguito si riporta un focus sulle principali categorie di opportunità legate al cambiamento climatico identificate dal Gruppo, rappresentate in linea con le raccomandazioni della TCFD.

Descrizione

Azioni e strategie per realizzare l’opportunità

Impatto sui capitali

Efficienza delle risorse

 

Riduzione del consumo interno di energia

Identificazione di target ambiziosi di riduzione delle emissioni (-50% al 2030 vs 2018 per CO2 e -45% al 2025 vs 2015 per CH4) culminanti nel raggiungimento della neutralità carbonica al 2040


 

Maggiori attività e investimenti per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione

 

Conversione di 8 centrali di compressione in dual fuel andando ad affiancare i turbocompressori a gas con degli elettrocompressori

Fonti energetiche

 

Utilizzo di fonti energetiche e/o tecnologie a basse emissioni GHG

Individuazione di obiettivi per l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili (es. installazione di impianti fotovoltaici), per l’acquisto di energia elettrica green e per l’installazione di tecnologie a basse emissioni (es. nuovi generatori di calore ad alta efficienza, impianti di trigenerazione, ecc.)



 

Individuazione di un nuovo target relativo all’utilizzo di almeno il 55% di energia elettrica green al 2030

Sviluppo o espansione di business al servizio della transizione energetica

Pianificazione di investimenti per €720mln nei business al servizio della transizione energetica (biometano, idrogeno, mobilità sostenibile ed efficienza energetica)

 

Acquisizione di nuove Società nell’ambito della transizione energetica (efficienza energetica, biometano) e sviluppo dei business già presenti (mobilità sostenibile)

 

Partnership strategiche con Società tecnologiche a supporto del business dell’idrogeno (es. De Nora)

 

Altre Partnership in ambito idrogeno (es. ITM Power)

 

Promozione dei business di Snam legati alla transizione energetica

 

Supporto al processo di phasing out del carbone e promozione di utilizzo del gas come combustibile alternativo alle fonti fossili più inquinanti

 

Aumento Piano di investimenti per la metanizzazione di nuove regioni in cui operano le società partecipate legata al phasing out del carbone/petrolio (es. DESFA, Terēga)

 

Sviluppo del progetto di metanizzazione della Sardegna, finalizzato alla sostituzione di combustibili più impattanti dal punto di vista climatico

 

Progetto “LNG Offshore OLT terminal” posizionato tra Livorno e Pisa, in Toscana, tramite un accordo di acquisizione con Iren Group

Mercati

 

Accesso a nuovi mercati esteri

Analisi ed eventuale perseguimento di operazioni straordinarie di investimenti in Società operanti nel core business di Snam (trasporto, stoccaggio e rigassificazione) in mercati emergenti in cui la domanda di gas naturale è supportata dalla necessità di sostituire l’utilizzo di carbone e altre fonti fossili più inquinanti (Cina e India)


 

Perseguimento attività di vendita di servizi, attraverso Snam Global Solution, facendo leva sulle competenze maturate nelle varie società del Gruppo anche sul tema dell’energy transition (India, Cina, Middle East, nord Africa, Balcani, centro e nord America)

 

Sottoscrizione di accordi strategici con importanti operatori del settore nei principali corridoi energetici continentali

 

Riqualificazione del ruolo di Snam all’interno del sistema infrastrutturale europeo (acquisizione di DESFA in Grecia)

 

Progetto negli Emirati Arabi Uniti in collaborazione con alcuni dei più importanti fondi di investimento internazionali avviato in accordo con ADNOC (Abu Dhabi National Oil Company) per investire nell’infrastruttura energetica degli Emirati Arabi Uniti

 

Partecipazione a tavoli di lavoro al fine di assumere un ruolo guida nelle attività di advocacy e sensibilizzazione per la decarbonizzazione in Italia e all’estero, sfruttando il proprio know-how

Attrazione di nuovi investitori

Partecipazione nella valutazione delle principali agenzie internazionali di rating di sostenibilità e agli assessment dei principali indici ESG, aumentando la visibilità dell’Azienda presso gli investitori SRI e, più in generale, presso l’intera comunità finanziaria


 

Emissione di bond collegati a progetti di riduzione delle emissioni e di resilienza al cambiamento climatico (Transition Bond)

 

Partecipazione periodica di Snam nell’attività di roadshow con l’obiettivo di incontrare gli investitori istituzionali nel mondo, tra cui anche quelli SRI

 

Attività legate alla finanza sostenibile: sviluppo di standard/normative del mercato (es. allineamento con la Tassonomia); interazione costante con gli investitori attraverso la partecipazione a seminari/roadshow; preparazione di un framework per distribuire Transition bond

Resilienza

 

Diversificazione del business

Sviluppo di nuovi business legati ai gas rinnovabili (biometano e idrogeno), all’implementazione dell’uso del gas a supporto della transizione energetica (Small-scale LNG, CNG) e all’utilizzo efficiente dell’energia (efficienza energetica), in Italia e all’estero



 

Partecipazione a tavoli di lavoro al fine di assumere un ruolo guida nelle attività di advocacy e sensibilizzazione per promuovere l’utilizzo dell’idrogeno a livello nazionale ed internazionale

 

Azioni e investimenti finalizzati allo sviluppo dell’idrogeno come ulteriore fonte a supporto della transizione energetica (es. creazione di una business unit dedicata, inserimento di una miscela di idrogeno al 10% in un tratto di rete nazionale, position paper, studi dedicati e posizionamenti strategici)

 

Ammodernamento dell’infrastruttura in ottica H-ready, già pronta la 70%, e definizione di standard per l’acquisto di soli componenti H-ready per la rete

 

 

 

Capitale umano

Capitale relazionale

Capitale intellettuale

Capitale finanziario

Capitale infrastrutturale

Capitale naturale