Il Piano Strategico 2020-2024

A novembre 2020, Snam ha reso pubblica la nuova strategia, Towards Net Zero, che coprirà l’orizzonte temporale 2020-2024. In Towards Net Zero coesistono due anime: la strategia climatica e l’evoluzione del business, riassunti in sei pillar principali illustrati nei paragrafi successivi. Snam prevede, da un lato, di ridurre le proprie emissioni di gas a effetto serra Scope 1 e Scope 2, nonché di rafforzare la collaborazione con fornitori e consociate per ridurre le emissioni Scope 3, dall’altro, intende posizionarsi come abilitatore per un’economia low-carbon a livello nazionale ed internazionale grazie ai core business consolidati e ai nuovi business per la transizione energetica.

Gli obiettivi posti da Snam nel nuovo Piano Strategico rappresentano sfide ambiziose e comprendono azioni concrete di breve, medio e lungo termine che contribuiranno al raggiungimento della neutralità carbonica nel 2040.

Il nuovo Piano prevede investimenti pari a 7,4 miliardi di euro al 2024, circa 1 miliardo di euro in più rispetto al Piano precedente, che verranno allocati ai vari progetti previsti, in particolare a quelli legati ad assicurare l’adeguamento dell’infrastruttura in ottica Hydrogen ready (50% degli investimenti) e ai nuovi business per la transizione energetica, i cui investimenti sono stati raddoppiati. Oltre a contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione e transizione energetica, circa il 40% degli investimenti è allineato ai criteri della Tassonomia della Commissione Europea, in via di finalizzazione.

I sei pillars di Towards Net Zero

Net Zero Carbon al 2040 e leader ESG

L’obiettivo ultimo della strategia climatica integrata nel nuovo Piano Strategico è quello di raggiungere la neutralità carbonica al 2040, agendo prima di tutto per la riduzione delle emissioni Scope 13 e Scope 24. In secondo luogo, la strategia prevede di avviare dei programmi di collaborazione con le consociate e i fornitori per agire anche sulle emissioni Scope 35. Inoltre, con l’obiettivo di integrare ulteriormente gli aspetti legati all’ambiente, alla società e alla governance, Snam ha riorganizzato i principali KPI di sostenibilità monitorati all’interno di una ESG Scorecard.

Maggiori approfondimenti, si vedano le sezioni dedicate, “Net Zero Carbon” e “ESG Scorecard” di questo capitolo.

Crescita del core business a lungo termine

Le attività previste dal pillar Crescita del core business a lungo termine hanno l’obiettivo principale di migliorare il core business del Gruppo, tenendo conto del ruolo fondamentale che le infrastrutture di Snam giocheranno nella decarbonizzazione. Tali progetti hanno l’obiettivo di realizzare:

  • un’infrastruttura sempre più Hydrogen ready (H-ready);
  • la conversione delle centrali in dual fuel;
  • una crescita sostenibile di lungo termine.

La Società beneficia già di infrastrutture Hydrogen ready al 70% ed intende proseguire gli interventi al fine di preparare la rete ad accogliere percentuali sempre maggiori di idrogeno immesso. Questa attività sarà di fondamentale importanza per gli obiettivi di decarbonizzazione, dato che, secondo le prospettive di sviluppo dei gas verdi, l’idrogeno potrebbe potenzialmente raggiungere oltre il 25% del mix energetico globale al 2050. Nel corso del 2020, sono stati inoltre definiti standard specifici per l’acquisto di soli componenti H-ready per la rete. Infine, per il 2021 è prevista l’installazione della prima turbina ibrida in grado di funzionare con un volume di idrogeno al 10% nella centrale di Istrana (TV).

Snam intende inoltre avviare la conversione delle centrali di compressione in dual fuel andando ad affiancare i turbocompressori a gas con degli elettrocompressori, che contribuiranno non solo a ridurre le emissioni di gas serra, ma anche a favorire il sector coupling6.

Al fine di mantenere e favorire una crescita sostenibile di lungo termine, saranno portate avanti le attività riguardanti la metanizzazione della Sardegna, progetto già avviato e che prevede di realizzare la pipeline virtuale e i primi tratti di rete, la manutenzione e lo sviluppo degli asset dei business regolati (trasporto, stoccaggio rigassificazione), come l’aumento della capacità di stoccaggio e la sostituzione di circa 1.200km della rete di trasporto, e gli investimenti a favore della neutralità carbonica, in particolare la realizzazione di 245 connessioni di impianti CNG e 50 per impianti di biometano e altre 100 connessioni alla rete.

Capacità di esecuzione e innovazione tecnologica

Il terzo pillar include tre obiettivi principali legati ai temi dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione per il Gruppo, ovvero:

  • diventare la società di trasporto di gas tecnologicamente più avanzata al mondo;
  • rafforzare il proprio posizionamento nella catena del valore dell’idrogeno anche attraverso l’uso di tecnologie innovative;
  • valorizzare delle competenze core in settori adiacenti.

Come dimostra il successo nell’esecuzione del progetto TAP, Snam ha grandi capacità di gestione di progetti infrastrutturali e continuerà a sviluppare e valorizzare tali capacità, che verranno supportate da importanti investimenti in innovazione e digitalizzazione.

Circa €500 milioni saranno destinati al controllo delle attività da remoto, nell’adozione, anche attraverso la collaborazione con Microsoft, di sistemi IoT (Internet of Things)7 e cloud ed edge computing8 al fine di diventare la società di trasporto di gas più tecnologicamente avanzata a livello mondiale. I sistemi IoT e il machine learning saranno fondamentali per trasmettere, analizzare e storicizzare dati in real time con una capacità pari a 100 volte rispetto a quanto è in grado di fare il Gruppo allo stato attuale.

Di particolare rilevanza è l’avvio, nel 2021, del primo distretto del futuro, il Bologna “Flagship” District, che sarà dotato di tecnologie in grado di misurare i risultati in termini di efficacia operativa, sicurezza, integrità e affidabilità degli asset del Gruppo. Tra queste vi è un’evoluzione dell’approccio tradizionale all’identificazione e riparazione delle emissioni fuggitive (Leak Detection and Repair – LDAR) tramite uno strumento sviluppato in-house da Snam che abilita la manutenzione predittiva della rete e un controllo centralizzato delle emissioni di metano. Il LDAR svolge un ruolo fondamentale anche nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del Piano Strategico, poiché permette di gestire e ridurre le perdite di metano, riducendone, conseguentemente, le emissioni in atmosfera.

Inoltre, attraverso l’acquisizione di un’importante partecipazione di minoranza in De Nora (innovatrice su scala globale nelle energie sostenibili e nelle tecnologie per il trattamento delle acque, oltre che leader mondiale tecnologico negli elettrodi alcalini) e la partnership con ITM (specializzata negli elettrolizzatori a membrana), il Gruppo si pone l’obiettivo di presidiare nuove tecnologie e avviare nuove sperimentazioni nell’ambito dell’idrogeno. Nel contesto più ampio, per diventare leader tecnologico, Snam investirà anche nel valorizzare le proprie competenze core in settori simili, al fine di sfruttare quanto più possibile le conoscenze e professionalità già consolidate negli anni in settori in cui possono trovare nuove applicazioni.

Transizione energetica

I business della transizione energetica rappresentano delle importanti leve per gli obiettivi di decarbonizzazione non solo per Snam ma anche per l’intero sistema Paese. Negli anni, la Società ha saputo creare un’ampia e diversificata piattaforma di attività costituita da quattro business fondamentali: biometano, mobilità sostenibile, efficienza energetica e idrogeno. Snam ha investito crescenti risorse in questi business, passando dagli iniziali 200 milioni di euro nel 2018 ai 720 milioni di euro del Piano 2020-2024, con un contributo atteso all’EBITDA annuo di circa 150 milioni di euro al 2024. Inoltre, grazie alla produzione di biometano, alle iniziative di efficienza energetica e ai progetti di mobilità sostenibile, Snam riuscirà ad evitare oltre 600.000 tonnellate di CO2eq.

L’importanza che tali business rivestono nella strategia di Snam non si traduce soltanto economicamente attraverso gli investimenti in Piano, ma trova riscontro anche nelle modifiche, proposte a dicembre 2020, ed integrate a febbraio 2021 nello Statuto di Snam. Il Gruppo ha infatti inserito un chiaro riferimento al purpose, “Energia per ispirare il mondo” e ai nuovi business, al fine di riflettere l’impegno di Snam nel favorire la transizione energetica verso forme di utilizzo delle risorse e delle fonti di energia compatibili con la tutela dell’ambiente e la progressiva decarbonizzazione, nonché il principio del perseguimento del successo sostenibile tra le finalità a cui deve conformarsi l’attività di impresa della società.

Tutti i business per la transizione energetica sono guidati da tre obiettivi principali:

  • internalizzare le capacità e le competenze di altre aziende leader attraverso collaborazioni, partnership e accordi
  • assumere un ruolo di leadership nei mercati in crescita
  • potenziare gli asset del core business.

Biometano

Dal 2017, Snam investe nel biometano come soluzione energetica alternativa, anche attraverso Snam 4 Environment, specializzata nelle infrastrutture di produzione del biometano (da rifiuti organici, scarti agricoli, agro-industriali ed effluenti zootecnici) e nella promozione di attività green, rivestendo un ruolo fondamentale nello sviluppo del biometano in Italia.

Per il biometano, Snam ha previsto investimenti per circa 220 milioni di euro al 2024 per la realizzazione di infrastrutture ed impianti con una capacità installata di 64 MW, 22 MW in più del piano precedente, nonché lo sviluppo di una piattaforma per la crescita nell’economia circolare e l’industrializzazione della produzione agricola.

Inoltre, parte degli investimenti sarà destinata a società attive nella produzione di biometano, per internalizzarne le competenze e cogliere ulteriori opportunità di crescita. Un esempio in questi termini è l’acquisizione del 50% di Iniziative Biometano, una società operante in Italia nella gestione degli impianti di biogas e biometano alimentati con biomasse di origine agricola.

Mobilità sostenibile

Il crescente utilizzo del gas naturale e del biometano nel settore dei trasporti, a sostituzione dei combustibili classici quali diesel e benzina, evidenzia l’importanza del gas nell’ambito della mobilità sostenibile. Snam 4 Mobility è la piattaforma creata dal Gruppo per fornire servizi integrati nel settore della mobilità “smart green” a gas naturale. Il Piano prevede investimenti pari a circa 150 milioni di euro per il periodo 2020-2024 con l’obiettivo di realizzare complessivamente più di 150 nuove stazioni di rifornimento entro il 2024 e di ampliare l’offerta per i mezzi pesanti grazie anche all’avvio di un nuovo impianto di micro-liquefazione e l’adeguamento del terminale di Panigaglia, in Liguria, per il caricamento di autobotti a uso trasporti. Snam 4 Mobility, inoltre, si occuperà dello sviluppo di infrastrutture per la distribuzione dell’idrogeno nei trasporti terrestri: nei prossimi anni saranno realizzate cinque stazioni di rifornimento di idrogeno in Italia. Infine, l’altro principale compito di Snam 4 Mobility sarà quello di promuovere la conversione di un numero sempre maggiore di veicoli a GNC e GNL.

Efficienza energetica

Le opere di efficientamento energetico rappresentano un altro importante tassello nella strategia verso la decarbonizzazione, a cui Snam ha dedicato investimenti per circa 200 milioni di euro attraverso Snam 4 Efficiency al fine di favorire l’efficienza energetica nei settori residenziale, industriale, terziario e pubblica amministrazione, facilitata da incentivi fiscali nazionali, conosciuti come “ecobonus” e “sismabonus”. Nel 2020, Snam 4 Efficiency ha acquisito il 100% di TEP Energy Solution, specializzata in soluzioni di efficientamento energetico e valutazioni del carbon footprint per condomini, imprese e pubbliche amministrazioni. Infine, nell’ottica di internalizzare ulteriori competenze rilevanti nel settore, ad ottobre 2020, Snam ha finalizzato l’acquisizione del 70% di Mieci S.p.A. ed Evolve S.p.A., dando in tal modo via alla definizione di una piattaforma che si pone l’obiettivo di accrescere la propria presenza e quota di mercato nel settore dell’efficienza energetica in modo significativo. In tal senso, a gennaio 2021, CDP è entrata nel capitale di Snam 4 Efficiency, che assume il nome di Renovit, con una quota del 30% del capitale, dando il via allo sviluppo di una nuova piattaforma per promuovere l’efficienza energetica di condomini, aziende e pubblica amministrazione e favorire lo sviluppo sostenibile e la transizione energetica del Paese.

Idrogeno

L’idrogeno rappresenta per Snam l’opportunità vincente per la decarbonizzazione, motivo per cui gran parte degli investimenti compresi nel nuovo Piano sono destinati alla H-readiness delle infrastrutture e circa 150 milioni di euro al 2024 alle attività sviluppate dalla business unit Hydrogen.

Il nuovo Piano Strategico prevede anche la collaborazione con Ferrovie dello Stato Italiane e Alstom per convertire le prime tratte ferroviarie da diesel a idrogeno. Nell’accordo è già prevista la conversione di circa 13 tratte per una lunghezza complessiva di circa 700 km e l’installazione delle prime celle a combustibile con una capacità di 45 MW. Snam installerà le celle a combustibile anche per le proprie attività con una capacità di 5,2 MW.

Infine, attraverso la collaborazione con altri importanti player nel settore, Snam ha vinto tre grants nell’ambito del Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking, che consentono di accedere a fondi e progetti pilota a livello europeo e creare nuove partnership negli usi finali.

Profilo internazionale

Gli accordi strategici siglati con importanti operatori del settore lungo i principali corridoi energetici continentali e gli investimenti e i cambiamenti effettuati per ridisegnare il proprio ruolo all’interno del sistema infrastrutturale europeo hanno caratterizzato le operazioni internazionali di Snam sin dal 2012 e hanno contribuito a trasformare la Società da un operatore di asset locale, a partner strategico sul mercato internazionale del gas.

A livello internazionale, nel nuovo Piano Strategico, Snam prevede di:

  • accrescere e diversificare il proprio portafoglio geografico;
  • adottare un approccio asset-light nei Paesi ad alto potenziale di crescita;
  • monetizzare il know how e le competenze attraverso Snam Global Solution.

Il Gruppo, tramite le proprie partecipate, prevede di cogliere ulteriori opportunità per la transizione energetica e di beneficiare della crescita della domanda di gas in alcune aree geografiche chiave, anche optando per i nuovi usi del gas in sostituzione ai combustibili più inquinanti, come il carbone e il petrolio. In quest’ottica, il Gruppo non solo ricoprirà un ruolo di abilitatore della transizione energetica, ma soprattutto di advocacy e guida verso la decarbonizzazione sfruttando il proprio know-how, anche attraverso Snam Global Solution. Infatti, nei Paesi extraeuropei, come Cina e India, dove l’uso di combustibili fossili, come il carbone, è ancora molto diffuso, il gas acquisisce un ruolo centrale nel processo di decarbonizzazione. Inoltre, nei paesi che mostrano interesse nella decarbonizzazione dei trasporti, Snam Global Solution può portare l’esperienza del Gruppo nel CNG e nel GNL unitamente alle competenze tecnologiche maturate grazie ai prodotti di Cubogas.

Per quanto riguarda il mercato indiano, nel 2020 Snam ha firmato accordi con tre importanti operatori (Adani Gas Limited, Greenko e Indian Oil) relativi a mobilità sostenibile e idrogeno e sta guardando con attenzione al percorso di decarbonizzazione avviato dal Governo indiano, attraverso anche un ulteriore sviluppo dell’infrastruttura del gas.

Infine, un altro principale obiettivo di Snam è quello di sviluppare servizi in aree che offrono opportunità di crescita interessanti, come negli Emirati Arabi Uniti, in cui sono stati siglati degli accordi con The Abu Dhabi National Oil Company (ADNOC) per investire nell’infrastruttura energetica del Paese. L’ingresso come unico operatore industriale nel consorzio che ha rilevato il 49% di ADNOC, consente infatti di sviluppare un dialogo relativo a possibili collaborazioni nell’ambito dell’idrogeno e della transizione energetica.

Struttura finanziaria solida e investimenti disciplinati

Il sesto pillar del Piano Strategico riguarda la struttura finanziaria del Gruppo e stabilisce tre obiettivi che Snam si impegnerà a raggiungere entro il 2024:

  • mantenimento delle ratio guideline attualmente previste dalle agenzie di rating;
  • ritorni risk adjusted superiori a quelli degli asset regolati italiani;
  • coerenza degli investimenti con la strategia ESG.

Snam prevede di rafforzare il piano di efficienza lanciato nella seconda metà del 2016, con oltre 70 milioni di euro di risparmi attesi al 2022, che ha già comportato un taglio dei costi di circa il 20% relativamente al perimetro core, consentendo l’avvio delle attività nella transizione energetica senza penalizzare le performance del Gruppo.

Gli obiettivi del piano saranno raggiunti anche grazie ad un approccio disciplinato nell’impiego di capitali, supportato dall’impegno a cogliere le opportunità offerte dalla crescita del mercato della finanza sostenibile. L’attività di ottimizzazione della struttura finanziaria condotta negli ultimi cinque anni ha portato a una riduzione del costo medio del debito lordo dal 2,4% del 2016 a un valore medio dell’1,2% lungo l’orizzonte di piano (rispetto all’1,4% del piano precedente), grazie alle azioni compiute per cristallizzare il più possibile le attuali favorevoli condizioni di mercato e il miglioramento dello scenario di tassi e credit spread. Possibili ulteriori risparmi potrebbero derivare da ottimizzazioni di tesoreria, nonché ulteriori diversificazioni di fonti e aumento di strumenti di finanza sostenibile.

Nel periodo di Piano, Snam prevede, inoltre, di mantenere il rapporto tra indebitamento netto e RAB9 al di sotto del 60%; un rapporto adjusted Funds From Operation su debito netto (FFO/Net Debt) superiore al 14% in media sull’orizzonte di piano; il mantenimento di un mix tra debito fisso e variabile di 3/4, coerente con il piano precedente; 3,2 miliardi di euro in linee di credito sindacate, non utilizzate al 31 dicembre 2020, e in scadenza tra il 2024 e il 2025.

Rispetto alle attività legate alla finanza sostenibile, Snam intende aumentarne la quota dal 40% al 60% del funding disponibile in arco di piano, principalmente con l’emissione di bond i cui proventi sono investiti in progetti che spaziano dalla riduzione delle emissioni in atmosfera, all’uso maggiore di energie rinnovabili e che contribuiscono concretamente al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Snam ha intrapreso da tempo un percorso virtuoso volto al continuo sviluppo del mercato della finanza sostenibile che si concretizza anche attraverso la partecipazione Task Force e Forum dedicati. Inoltre, Snam per mappare e valorizzare l’allineamento delle proprie attività ai principi di sostenibilità ha effettuato un primo esercizio volto a individuare l’allineamento degli investimenti contenuti nel Piano 2020-2024 con gli SDGs e i criteri della Tassonomia.

Maggiori approfondimenti sono contenuti nel successivo paragrafo “Finanza sostenibile e investimenti SDGs”.

3 Le emissioni Scope 1 corrispondono alle emissioni GHG dirette e comprendono quelle di anidride carbonica (CO2) e quelle di metano (CH4) e si riferiscono alle emissioni causate dalle operation controllate o sotto il possesso della Società.
4 Le emissioni Scope 2 sono emissioni indirette di GHG derivanti da elettricità, calore e vapore importati e consumati dalla Società.
5 Tutte le emissioni indirette (non incluse nelle Scope 2) che avvengono nella catena del valore della Società, incluse sia le emissioni upstream sia downstream.
6 La Commissione Europea identifica il sector coupling come una strategia che fornisce maggiore flessibilità al Sistema energetico affinché la decarbonizzazione sia raggiungibile nella maniera più conveniente possibile (DG ENER (2018) Request for services n° ENER/B2/2018-260 – Potentials of sector coupling for the EU natural gas sector – Assessing regulatory barriers.)
7 Per “Internet of Things” si intende l’estensione di internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti permettendo loro di inviare e ricevere dati.
8 Il cloud ed edge computing sono infrastrutture IT decentrate e distribuite, formate da centri di elaborazione dati miori (micro-data center), posti in prossimità dell’utente che erogano servizi internet a distanze inferiori rispetto a quelle coperte dal cloud computing.
9 Per “RAB” si intende Regulatory Asset Base, ovvero il Capitale Investito netto a fini regolatori calcolato sulla base delle regole definite dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas ed il Sistema Idrico, al fine della determinazione dei ricavi di riferimento per i business regolati.