Evoluzione prevedibile della gestione

Il raggiungimento degli obiettivi climatici globali determinerà nei prossimi trent’anni significativi investimenti nella decarbonizzazione del settore energetico. Numerosi paesi, che rappresentano oltre il 60% delle emissioni globali, hanno già annunciato o stanno elaborando obiettivi di neutralità climatica. Grandi prospettive di sviluppo riguarderanno i gas verdi, in particolare l’idrogeno, che potrà potenzialmente raggiungere oltre il 25% del mix energetico globale al 2050. L’idrogeno verde, in particolare, si ritiene potrà essere competitivo in pochi anni in vari settori, a partire dal trasporto ferroviario e pesante, grazie alla progressiva e già evidente riduzione del costo di produzione delle energie rinnovabili, abbinata alla contestuale riduzione del costo degli elettrolizzatori. Il modo più efficiente per trasportare idrogeno verde è rappresentato dall’infrastruttura gas.

Snam si è posta l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, in linea con il target di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5° C previsto dall’Accordo di Parigi sul clima. Le infrastrutture Snam saranno un fattore abilitante per la transizione energetica e consentiranno all’azienda di contribuire alla riduzione generale delle emissioni per il sistema. La prospettiva, al 2050, è di trasportare gas interamente decarbonizzato e rendere l’Italia un hub europeo dell’idrogeno.

In aggiunta, Snam è impegnata nel costruire posizioni di mercato lungo le catene del valore sia dell’idrogeno che del biometano e nel contribuire alla transizione energetica anche fornendo servizi di efficienza energetica ai settori residenziale, industriale e della pubblica amministrazione, nonché promuovendo la mobilità sostenibile.

Coerentemente, è stato inserito nello Statuto sociale il corporate purpose di Snam, ossia “Energia per ispirare il mondo”, al fine di riflettere “l’impegno della società a favorire la transizione energetica verso forme di utilizzo delle risorse e delle fonti di energia compatibili con la tutela dell’ambiente e la progressiva decarbonizzazione”.

I fattori ESG (Environment, Social, Governance) continueranno ad essere centrali nella definizione delle strategie e nella gestione dell’azienda. A tal proposito, Snam ha elaborato e pubblicato una “scorecard” su 13 aree con 22 obiettivi materiali e quantitativi per fornire agli stakeholder una visione olistica dell’impegno e della crescente sensibilità in ambito ESG, consentendo loro di monitorarne i risultati.

Nel periodo 2020-2024 Snam ha previsto 7,4 miliardi di euro di investimenti, in aumento di quasi 1 miliardo di euro rispetto ai 6,5 miliardi di euro del piano precedente. La crescita è riconducibile sia al core business delle infrastrutture regolate (6,7 miliardi di euro di investimenti) sia alle nuove attività della transizione energetica (oltre 0,7 miliardi di euro di investimenti, quasi raddoppiati rispetto al precedente piano). Il 50% degli investimenti previsti a piano è dedicato a sostituzioni e sviluppo degli asset con standard compatibili con l’idrogeno.

Snam prevede inoltre il rafforzamento del piano di efficienza lanciato nella seconda metà del 2016, con oltre 70 milioni di euro di risparmi attesi al 2022. Ci si attende inoltre che l’attività di ottimizzazione della struttura finanziaria condotta negli ultimi cinque anni possa portare a una riduzione del costo medio del debito lordo dal 2,4% del 2016 a un valore medio dell’1,2% lungo l’orizzonte di piano (rispetto all’1,4% del piano precedente), grazie alle azioni compiute per cristallizzare il più possibile le attuali favorevoli condizioni di mercato e il miglioramento dello scenario di tassi e credit spread rispetto al piano precedente. Possibili ulteriori risparmi potrebbero derivare da ottimizzazioni di tesoreria, nonché ulteriori diversificazioni di fonti e aumento di strumenti di finanza sostenibile.

Con riferimento alla pandemia, sono state introdotte in Italia restrizioni volte al contenimento epidemiologico e individuate misure per ostacolare la diffusione del contagio, anche attraverso limitazioni alle attività produttive, alla mobilità delle persone e alla socialità collettiva. Dopo un rallentamento nei mesi estivi, nella seconda parte del 2020 la curva dei contagi è tornata a salire in diversi paesi, in particolare in Europa, con un’accelerazione nelle ultime settimane dovuta alla diffusione delle varianti.

I conseguenti timori sul grado di diffusione che le varianti potrebbero raggiungere e le incertezze connesse alle tempistiche del completamento della campagna vaccinale in Europa, nonché nel resto dei principali paesi con i quali la società intrattiene relazioni, potrebbero concretizzarsi in ulteriori rallentamenti del processo di normalizzazione del contesto economico nazionale ed internazionale.

Sebbene Snam non sia in grado, ad oggi, di determinare con attendibilità gli impatti derivanti dal Covid-19 sui target del 2021 e degli anni successivi, sulla base delle informazioni attualmente disponibili, la società prevede un impatto limitato rispetto agli obiettivi dell’anno in corso. A tal proposito, Snam ha rivisto al rialzo la guidance sull’utile netto adjusted del 2021 portandola a 1.170 milioni di euro rispetto alla precedente di circa 1.130 milioni di euro comunicata nel novembre 2020.

Eventuali ulteriori impatti futuri sulla performance economico/finanziaria e sulla situazione patrimoniale del Gruppo, nonché sui piani di sviluppo dei business, saranno valutati alla luce dell’evoluzione e della durata della pandemia.

Medesime considerazioni valgono con riferimento alle eventuali ricadute sulle iniziative di sviluppo nonché su fornitori o clienti, così come per le attività che il Gruppo Snam detiene al di fuori dei confini territoriali italiani, in particolare in Francia, Austria, Grecia, Albania e Regno Unito.